• chapter twelve •

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▪ nel mezzo del cammin di nostra vita

la piccola panda dei Cuthbert sfrecciava tra le strade più nascoste di Avolnea. Matthew sforava i limiti di velocità, senza preoccuparsi degli uccelli, che lasciavano il loro nido indignati. nessuno sarebbe riuscito a fermarlo, d'altronde la sua Anne era al primo posto.

tutto era accaduto così velocemente che neanche il cervello era riuscito ad archiviare i dati in modo corretto. Matthew aveva semplicemente seguito il cuore.

"Matthew vai a prendere Anne presto!"

la voce di Marilla gli rimbombava nelle orecchie. il perchè di quell'ordine così frettoloso? non lo sapeva e non gli importava, voleva soltanto saper che Anne era di nuovo al sicuro, tra le possenti mura di Green Gables, nella sua stanzetta con qualche libro tra le mani. l'orfanotrofio non era il suo posto, e Mathhew lo sapeva quasi quanto Anne, che infatti era scappata, ma i fratelli Cuthbert erano ignari della cosa.

l'uomo si tolse frettolosamente la sciarpa, che gli avvolgeva elegantemente il collo. nonostante il cielo non fosse limpido, il sole sembrava non arrendersi e, lottando contro le nuvole, stava ottenendo la meglio, riscaldando gli abitanti dell'Isola del Principe Edoardo. al clima caldo si aggiunse anche l'euforia, tanto che piccole gocce iniziarono a bagnare la fronte rugosa di Matthew.

chissà cosa stava facendo Anne in quel momento? probabilmente se Marilla non l'avesse cacciata, starebbe vivendo il suo primo giorno di scuola. Matthew se la immaginò con il suo cappotto scellerato e le sue trecce ordinate, percorrere il vialetto, con accanto Diana, per raggiungere la scuola. a quel pensiero si lasciò scappare un sorriso. 

doveva riportarla a casa, riportarla al sicuro, lontano da tutti i mostri che le avevano rovinato la vita in passato, e beh, lui non voleva essere tra quelli. Anne si meritava di meglio e lui glielo avrebbe donato.

***

il clima non era tanto diverso in nuova Scozia. il sole , nonostante fosse coperto dalle nuvole, riusciva comunque a emettere quel calore necesserio per non far morire una bambina di freddo. il piccolo abitacolo del camion era molto freddo, Adam non accendeva i riscaldamenti e il cappotto di Anne, non riusciva a trattenere tutto quel calore. o forse era lei che era fredda? gli si era forse congelato il cuore? no, il suo cuore continuava a battere, a battere per Green Gables e per le persone che l'avevano abbandonata.

non provava rabbia, nemmeno dolore, provava apatia. sembrava tutto così surreale che il suo organismo si era rifiutato di accettare tale cosa. aveva visto tutti i passaggi di realizzazione e di distruzione del suo sogno, e come la prima volta ci volle un pò prima che riuscisse ad analizzare la cosa.

"che commissioni devi fare?"

Adam risvegliò Anne da quello stato di trance che l'aveva accompagnata da due ore a questa parte. Era riuscita a non dire neppure una parola! e se avesse fatto così anche con Marilla, l'avrebbe, forse tenuta?
si maledisse mentalmente per quel pensiero così stupido. certo che no, Marilla l'avrebbe cacciata in ogni caso, convinta che quella spilla l'avesse rubata la piccola rossa.

"niente di che, solo l'acquisto di un biglietto" rispose abbozzato un sorriso fintissimo, che però, grazie alle sue doti recitative, apparve più che vero. e nonostante da fuori sembrasse una tigre, la giovane Anne stava morendo dentro; l'apatia era scomparsa lasciando al suo posto un senso di malinconia incolmabile. sicuramente non si aspettava che l'anziano Matthew, proprio in quel momento stesse prendendo il primo volo verso la Nuova Scozia.

• Anne with an E •Where stories live. Discover now