---->> ma cosa sarebbe successo se, Anne Shirley Cuthbert, avesse vissuto la sua storia nel 2018? <<----
cercherò di seguire la storia alla lettera, cambiando però alcune scene e rendendole piu attuali e più credibili per l'anno.
spero c...
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▪ ma tu mi piaci già▪
《 Marilla hai portato il cibo ad Anne?》chiese Matthew. Anne non usciva dalla sua camera dalla sera precedente. aveva saltato la colazione in famiglia e sopratutto il pranzo. Matthew era preoccupato che le condizioni della piccola peggiorassero. la camera era piccola e provvista di una sola finestra, nell'ora di punta era difficile stare rinchiusi li dentro. però, la sorella era stata chiara, all'educazione della ragazza ci pensava lei, ed intromettersi sarebbe stata una mossa stupida e che poteva compromettere la quiete generale. 《sto andando adesso》detto ciò Marilla salì le scale con un vassoio in mano. sentendo le scale scricchiolare, Anne si illuminò. soffriva terribilmente di solitudine ed interagire anche solo qualche secondo con qualcuno, la rendeva felice. anche la noia stava prendendo il sopravvento, la tv la soddisfava poco e dopo un po parlare con un albero era noioso. solo l'orgoglio la teneva all'interno di quella camera. Marilla non dovette neanche bussare, perchè la porta si aprì sotto le sue nocche. 《ciao Marilla. grazie al cielo mi hai portato da mangiare, ho una fame》disse facendole segno di entrare. e proprio in quel momento che a Marilla venne l'idea. l'idea che avrebbe fatto uscire Anne dalla camera e che l'avrebbe convinta a chiedere scusa a Rachel. 《Anne senti》iniziò il discorso sedendosi sul letto e aspettando di avere tutta l'attenzione di Anne su di se. 《ti volevo solo dire che sto per disdire il tè dai Barry 》abbassò lo sguardo per non far vedere il sorrisino. 《cosa?!》sbottò Anne. quel tè era di importanza vitale, e saltarlo le avrebbe semplicemente rovinato l'esistenza. 《il patto era che tu rimanevi rintanata in camera, fino a quando non ti saresti decisa a chiedere scusa alla signora Lynde 》detto ciò Marilla si preparò per uscire, ma la piccola e fragile mano di Anne la trattenne. 《ogni tanto è giusto lasciare da parte l'orgoglio》disse Anne sorridendo. la donna ne fu molto compiaciuta, un po perchè il suo piano aveva funzionato e un pò perchè Anne stava dimostrando una crescita, a livello mentale.
《molto bene. fatti una doccia e poi scegliti dei vestiti. passeremo prima dalla signora Lynde e poi dai Barry》detto ciò Marilla uscì dalla stanza sorridendo. Anne la rendeva sempre più orgogliosa.
***
c'era una cosa che Anne odiava con tutto il cuore, i suoi capelli rossi. e vederli lì, lasciati ricadere, sciolti, sulla camicetta bianca, la disgustava. poi le balenò l'idea di legarseli. provò prima a farsi una coda, ma la cosa venne scartata, dato che faceva solamente risaltare di piu la sua fronte alta. provò lo chignon, la treccia alta, bassa... ma alla fine l'acconciatura più convincente fù le due trecce basse, lasciate ricadere morbide lungo le guance e le spalle. 《Anne sei pronta?》chiese Marilla, entrando in camera sbattendo la porta. la donna indossava un pantalone di velluto grigio, abbinato con una maglietta bianca e una giacchetta nera. ma Anne venne rapita da altro. 《oh Marilla, cos'è questa bellissima spilla?》appuntanta sulla giacca, stava una piccola spilla di ametista. un vecchio gioiello, che la mamma della donna le aveva lasciato in eredità. aveva piu valore affettivo che altro, dato che la spilla valeva poco meno di 20 dollari. 《Anne metti giu le mani. è una spilla in ametista. me l'ha lasciata in eredità mia mamma e non voglio che si rovini o che venga perduta per colpa della tua sbadataggine 》Anne parve per un momento ferita, ma poi il suo volto divenne nuovamente sereno. 《hai visto le mie trecce? come mi stanno?》chiese Anne speranzosa di ricevere un complimento. 《sei pulita ed ordinata e questo che conta》rispose la donna senza accontentare le richieste della ragazza. 《ora muoviamoci 》 Anne sorrise lievemente. si era preparata un discorso degno di essere trascritto in un opera di Shakespeare. la signora Lynde sarebbe caduta hai sui piedi, per la troppa disperazione della ragazza.
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gli occhi continuamente puntati oltre. una visione diversa de quello che vedevano gli altri. un mondo oltre il mare e mille possibilità ancora da provare. questo erano le emozioni che provava Anne quando si trovava in orfanotrofio. e pensare che quelle erano solo aspirazioni, ed ora però l'oceano l'ha superato davvero e il mondo di possibilità le si stava parando davanti. questi pensieri invasero la mente di Anne, mentre si stavano dirigendo con passo spedito verso casa Lynde. la dimora della donna era una villa di modeste dimensioni, ben tenuta e molto carina, ma niente a confronto Green Gables. la piccola donna era seduta in veranda, la roba da cucire sulle gambe e dei piccoli occhialotti posti sul naso leggermente all'insù. Anne prese un ultimo respiro e poi mise in moto il suo piano. si fiondò sulla donna con le mani cinte e gli occhi pieni di rancore. 《oh signora Lynde. mi scusi per la mia ineguatezza》la donna sussultò ed emise una specie di gemito 《le sue parole dicevano il vero, la cruda e brutta verità. lei non ha colpe sono io sbagliata》detto ciò appoggiò il viso sulle ginocchia della donna, e iniziò a signhiozzare. Marilla la guardava stupefatta. la ragazza era molto esagerata e quelle cose non le pensava, l'occhio attento di una madre lo riconosceva, ma evidentemente Rachel non era poi cosi sveglia. 《oh cara. sono io che ti chiedo scusa. non bisogna giudicare una persona dal suo aspetto fisico e sopratutto non bisogna criticarlo, ognuno ha la sua croce. non devi ascoltarmi molto, sono una donna troppo schietta e spesso dico le cose senza pensare.》disse la donna aiutando Anne ad alzarsi. la ragazzina sorrideva fiera. il suo piano aveva funzionato ed ora era pure nelle grazie della vecchia Rachel, che sicuramente avrebbe lasciato una buona parola in paese. finito il suo lavoro si diresse verso Marilla, che voleva farle un bel rimprovero, ma non potè nascondere un sorriso. 《ah, Marilla, e poi ti ricordi Lise, la nostra compagna di classe, che aveva quegli orrendi capelli rossi, che però crescendo sono diventati di un bel castano ramato.》disse Rachel prima che le altre due si allontanassero eccessivamente. a quelle parole Anne si fermò. gli occhi luccicavano, il sorriso troppo ampio e il corpo in fermento. si buttò nuovamente su Rachel, abbracciandola con slancio. 《signora Lynde, lei mi ha dato una speranza. è una benefattrice, la adoro》disse Anne, che però venne fermata da Marilla che salutò Rachel e poi si diresse verso il sentiero. nonostante Marilla la stesse sgridando, Anne aveva la testa altrove. era piena di felicità grazie a quella donna incredibilmente odiosa.
***
camminando accanto a Marilla, Anne riuscì a scorgere una folta chioma corvina. nonostante fosse girata di spalle, la rossa, la riconobbe subito, era Diana, Diana Barry. si era un po fatta spiegare come era fatta dai Cuthbert, e grazie alle loro descrizioni, molto striminzite, fece vagare la fantasia per dare un volto alla bella giovane di cui tutti parlavano. ma la sua immaginazione non era arrivata a tanto. quando si volse Anne potè osservarla meglio. con la sua espressione serena, sedeva sul pianerottolo, con le braccia in grembo. il suo viso perfettamente ovale, era contornato dai folti capelli neri, che ricadevano delicatamente sulle spalle. gli occhi esprimevano simpatia, di un bel castano accesso e il sorriso, leggermente abbozzato, dava serenità ed esprimeva tutta la bellezza che quel piccolo corpicino portava. era diventato un obbligo, non più un opportunità, doveva entrare nelle grazie della divina Diana Barry.
SPAZIO AUTRICE: ei girls. sto capitolo è abbastanza penoso, ma dovete scusarmi. l'ho scritto in auto, oppure in tarda sera. in vacanza ho poco tempo da passare al telefono, quindi faccio parecchia difficoltà a completare anche solo un capitolo. scusate ancora 💋