Ti amo, stronzo.

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-Prologo.-

Mi chiamo Elizabeth Minelli, ma mi chiamano tutti Eli, ho sedici anni e mezzo, ne farò diciassette a maggio.                                                                                                  

I miei genitori sono divorziati, io vivo qui a Londra con mia madre, fin da quando sono nata, mentre mio padre è tornato in Italia quando lui e mia madre hanno divorziato.

All'epoca avevo due anni e mezzo e non ho rivisto mio padre fino al compimento del mio quattordicesimo anno di vita. L'assenza di mio padre ha gravato molto sul mio carattere e ho sofferto tanto per la mancanza di una presenza maschile in casa... Tanto più che mia madre per lavoro è costretta a viaggiare moltissimo, quindi non ho passato molto tempo nemmeno con lei.

Quando ho compiuto quattordici anni mio papà si è improvvisamente fatto risentire dopo quasi dodici anni di assenza e ha chiesto a me e alle mie due migliori amiche di andare a studiare in Italia per due anni, in una scuola vicino a casa sua. Abbiamo accettato con entusiasmo l'invito, io più che altro perchè speravo di recuperare il tempo perso. Sono tornata giusto due mesi fa.

Io, Bella e Tess ci siamo divertite un sacco a passare tutto quel tempo insieme. Anche se in realtà siamo sempre state abituate a vivere insieme, poichè nemmeno i genitori di Bella, essendo attori famosi in Inghilterra, sono spesso a casa.

Infatti fin da piccole abbiamo praticamente vissuto con i genitori Tess, lei e suo fratello Zayn, che ha 3 anni più di noi. Zayn era come un fratello per me, facevamo tutto insieme: eravamo migliori amici ma dicono sia cambiato molto e frequenti gente poco raccomandabile... Quando io avevo appena compiuto dodici anni e lui ne aveva ormai quindici, è partito per l'America per frequentare una scuola artistica là e da allora non l'ho più rivisto.





-Capitolo 1.-



Il mio cellulare prese a tremare nella tasca posteriore dei jeans. Sobbalzai e rovesciai a terra il sacchetto di crocchette di pollo che avevo in mano.

-Merda...-sbuffai chinandomi a raccoglierle.

Un ragazzo biondo in fila alla cassa mi guardava spazientito, sbuffando rumorosamente. Gettai le crocchette cadute nel cestino e tornai in cucina a prenderne delle nuove, poi estrassi l'iPhone dalla tasca e lessi il messaggio che avevo ricevuto:

''Bellissima vieni a casa mia fra un ora. Non sto scherzando, muovi il culo. Tess xx''

Tirai un sospiro di sollievo constatando che il messaggio era di una delle mie migliori amiche e non era successo nulla di grave. Però che cazzo, sapeva benissimo che quando lavoravo non potevo usare il telefono. Insomma, quel posto di lavoro nel ristorante ''Nando's'' di Shepherd Bush mi serviva davvero per arrotondare a fine mese.

''Si si okay, ciao. Eli.x'' risposi in fretta, poggiando sul bancone il sacchetto di cartone con l'ordinazione del ragazzo.

-Hey! Pensi di muoverti? Sto aspettando da un quarto d'ora, nel caso non lo avessi notato.- esclamò il biondino alzando al cielo quei suoi occhi azzuri .

-Scusami.- mormorai con un tono di imbarazzo nella voce.-Ecco a te.- aggiunsi sforzandomi di sorridere mentre gli consegnavo il resto e lo scontrino.

Lanciai un'occhiata all'orologio e notando che ormai avevo quasi finito il turno, chiusi la mia cassa e iniziai ad andare a cambiarmi, aspettando che la campanella suonasse. Mi tolsi il grembiule e infilai la mia maglietta rosa. Finalmente la campanella che segnava la tanto attesa fine del turno suonò, afferrai la mia borsa e mi incamminai verso la metropolitana.



Salii le scale del porticato di casa mia con la testa infilata nella borsa, alla ricerca delle chiavi.

-Ciao dolcezza, non si saluta?- esclamò una voce maschile dietro di me. Harry.

Harry era una forza della natura: lo adoravo. Eravamo stati sulla stessa lunghezza d'onda dal primo momento in cui ci eravamo incontrati al supermercato di quartiere due mesi prima, ed ora eravamo migliori amici.

-Haz! Scusa ma sono in ritardo, come sempre. Devo letteralmente scappare!-





-Harry's POV.-



Me ne stavo in veranda quel pomeriggio, il computer appoggiato sulle gambe e una bottiglia di birra sul tavolino, quando Elizabeth salì di corsa le scale di casa sua, spezzando la quiete del quartiere.

La mia migliore amica è obbiettivamente molto bella con quei suoi occhioni color nocciola, i capelli lunghi e castani, slanciata, alta e potrebbe tranquillamente comparire in qualche videoclip da un momento all'altro. La conosco da poco, ma si è subito fidata di me, mostrandomi un lato vulnerabile del suo carattere, completamente diverso da quello un po' acido che potrebbe sembrare abbia. Ha sofferto molto e stranamente riesce a farmi essere il ragazzo che mia madre vorrebbe che fossi. Non riesco a considerarla come una ragazza qualsiasi, a usarla come spesso faccio con le altre le altre: non potrei mai fare di Elizabeth una troia da una sera e via come di solito, non riuscendo davvero a provare niente per quelle ragazze.

-Dove stai andando?-le gridai alzandomi e correndole dietro quando uscì di nuovo da casa. Si precipitò in strada alla ricerca di un taxi. Che uscisse? Senza di me? Nah.

-Devo andare a casa di un'amica, scusa Harry ma davvero non ho tempo.-

-Ti accompagno io, vieni. Basta che mi dici dove abita la tua amica e magari se la tua amica è carina potremmo conoscerci...-proposi trascinandola nell'auto. Subito mi colpì alla spalla con un pugno e scoppiai a ridere.

-Grazie, ma non ti dovevi scomodare Harry: potevo benissimo prendere un taxi.- scossi la testa e partii verso la via che mi aveva indicato. La conosco bene quella strada: ci abita uno dei miei migliori amici. A dire il vero pensai che lei a lui sarebbe piaciuta parecchio ma lui era uno da una sera e via, nonostante avesse avuto periodi in cui provava dei sentimenti per qualche ragazza a contrario mio. Ma Eli, in ogni caso, meritava di meglio.

-Qui ci abita un mio caro amico... L'ho conosciuto in America.- le dissi quando imboccammo la via ma lei, tutta presa ad aggiornare l'amica, non mi rispose.

-Fermati qui, va bene così,  grazie Harry... ci vediamo sta sera, okay?-

-A dire il vero devo andare a una festa, mi dispiace.-

-Ah... Ok ok, tranquillo, troverò qualcosa da fare, ciao little spoon.- disse scendendo dall'auto.

-Hey!-mi lagnai mentre lei già rideva.



-Elizabeth's POV.-



Gli diedi un bacio sulla guancia e scesi dalla sua Range Rover nera. Camminai nelle mie creepers nere fino alla porta di casa Malik e mi aprii uno schianto di ragazzo: moro, capelli spettinati ad arte, occhi castani e profondi e un colorito ambrato mozzafiato. Restai a fissarlo imbambolata per un paio di secondi, poi scossi la testa e parlai:-Emh, ciao?-

Lui non si degnò nemmeno di rispondere, si limitò a  scostarsi continuando a tenere lo sguardo su di me e Tess comparve dietro di lui. La mia amica mi trascinò in camera sua.

''Che fottuto deficiente, poteva per lo meno salutare. Sarà anche carino ma è un vero idiota, non fa per Tess.'' decretai nella mia testa.

N/A:

Buona sera bellezze. Allora, mi presento, sono Elisa(: 

Ho scritto questa ff ormai quasi due anni fa... Spero vi piaccia, non è la solita ff... so che lo dicono tutte, ma fidatevi di me. Metterò il secondo capitolo appena questo avrà almeno 3 commenti ok? 

Grazie a tutti, buona serata. 

Elisa,xx.

Ti amo, stronzo. || Malik.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora