chapter fourteen

1.2K 56 4
                                    

capitolo 14:
a perfect story.

Un mese dopo

La mia, da ora, potrebbe sembrare
la storia perfetta: nuovi amici, nuovo ragazzo (si, io e Jughead ci siamo fidanzati e sono molto felice); In pratica una nuova vita.

Quello a cui volevo arrivare fin dall'inizio, e sono felice di ciò.

Sono entrata nelle Rivervixens, le cheerleader della scuola grazie a cui ho conosciuto Cheryl Blossom, la ragazza più popolare della scuola, e Toni Topaz, ragazza di Cheryl e migliore amica di Jughead.

Ho fatto amicizia con Archie, il ragazzo di Veronica e migliore amico di Jughead;
Lui è il tipico Troy Bolton della situazione: fa parte della squadra di football I bulldog, ma fa anche il musicista.

Veronica, d'altro canto, è diventata la mia nuova migliore amica infatti le parlo di tutto, è diventata parte della mia vita. 

Mattina

Sono arrivata a scuola accompagnata da Jughead.

Andiamo in classe ed io mi siedo vicino a Veronica che mi parla per tutta l'ora di Archie e della serata che hanno passato insieme.

Mi giro un attimo, in preda alla noia, e vedo Jughead che mi sorride con gli occhi persi nei mei.

Mi manda un biglietto tramite dei miei compagni: "A pranzo siediti vicino a me ho una cosa importante da dirti" queste sono le parole scritte sul foglietto di carta che sembra un angolo di un quaderno.

Nel tratto di tempo che deve passare per arrivare al pranzo, la curiosità mi sovrasta e non riesco a non farmi delle ipotesi su quale sia il vero argomento di cui dobbiamo parlare.

Pranzo

La campanella finalmente suona.

Vado al mio armadietto dove Jughead decide di raggiungermi e mi porta ad un tavolo della mensa scolastica.

«Allora ti devo parlare» inizia lui tutto convinto, ed io per scherzarci un po' con il mio solito sarcasmo rispondo:
«No sai— è da due ore che non faccio altro che morire dalla curiosità per niente» lui si innervosisce e mi minaccia di non dirmi niente così gli chiedo scusa e lui mi sorride.

«Sei la mia ragazza e questo ovviamente lo sai...»
Senza farmi ulteriori paranoie lo lascio continuare in pace senza interromperlo;
«Quindi ti ho fatto un regalo» dice prima di girarsi per prendere un pacchetto regalo con il fiocco azzurro: il mio e il suo colore preferito.

Lo apro e al suo interno c'è una collana con un ciondolo a corona, uguale al suo cappello.

«Oddio grazie, è bellissima» lui la afferra delicatamente e ci circonda il mio collo per poi chiuderla; Lo ringrazio con un bacio.

Non dice niente ma ricambia il mio bacio.

Jughead's p.o.v.

qualche ora prima

Sono al negozio di gioielleria della città.

Ho voluto prendere un regalo a Betty e, in più, credo la inviterò al ballo; anzi ne sono certo.

Tutto questo però, a pranzo.

Faccio fretta al gioielliere che sta pazientemente incidendo i nostri nomi sulla medaglietta della collana, perché devo andare a prendere Betty; l'accompagno a scuola.

10 minuti dopo

Busso alla porta.
«Buongiorno Signora Cooper sono qui per prendere Betty» la saluto.

«Buongiorno Jughead è bello vederti!Si sta preparando accomodati, hai fatto colazione?»
«Si signora Cooper, non si preoccupi» la rassicuro.

«Dimmi Jughead, la tua famiglia, quando la potremo conoscere?» mi chiede ma io le rispondo:
«La mia famiglia non è più unita come lo era una volta...
Mia madre è a Toledo insieme a mia sorella e mio padre è qui, ma in prigione» non parlo mai della mia famiglia non ne vado fiero;

«In questo momento sono solo, vivo nella roulotte di mio padre e aspetto che mio padre esca di prigione»
«Scusa Jughead, dev'essere dura. Cosa fai per vivere, con questi problemi dovrai fare qualcosa?» mi chiede dispiaciuta.

«Me la cavo...
In questo momento lavoro da Pop's con il quale riesco a pagare l'affitto della roulotte»
«Ma allora è li, nella roulotte di tuo padre, che porti mia figlia. Non fate quello che penso, vero?!» chiede preoccupata ed incuriosita.

La signora Cooper può sembrare dolce ma anche lei ha un po' d'odio verso di me; La capisco, è gelosa di sua figlia e ha paura che la faccia soffrire anche se non succederà mai, non per niente avvolte mi raggira con delle domande imbarazzanti.

Per esempio, su cosa facciamo io Betty quando siamo da soli.
L'unica cosa che facciamo è preparare gli argomenti per il blue and gold, oppure ci rilassiamo insieme dandoci qualche bacio, se non altro siamo sempre una coppia, no?!

«Ehi Jughead, già qui pensavo arrivassi più tardi»
Mi giro, è Betty, anche oggi bellissima e come sempre arriva nel posto giù al momento giusto.

«Buongiorno, sei pronta per andare?»
«Si» afferma lei decisa.
«Andiamo allora. Arrivederci Signora Cooper, la nostra conversazione sarà per la prossima volta» le sorrido.

Betty mi guarda torva,
«Ti spiego dopo» gli dico.

Infatti quando siamo fuori dal vialetto inizio a raccontargli ciò che mi ha detto sua madre.
«Oddio scusa! Ti sarai sentito super a disagio, è solo molto iper protettiva e la cosa mi urta— cioè lo è più di mio padre» si spiega.
«In fondo ha ragione: deve proteggerti proprio come faccio io, anche se il fatto che ti vuole proteggere da me è un po' strano ma fa niente» dico io e lei mi da un bacio a stampo.

Another Bughead Story | sprousexloveWhere stories live. Discover now