21. Giglio Cangiante

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Tutto rallenta insopportabilmente.

Il cuore sembra artigliare le pareti dello sterno a fatica, per non cadere.

Vedo Rimorso con gli occhi ciechi di furia rossa avventarsi su Ambra, ma altri spari immobilizzano l'intera scena.

Colpa tiene il mitra-caramella in aria. «Rimorso, fermo!», grida, puntando poi l'arma verso di noi. «E voi due, insomma! Alzatevi! C'è bisogno di fare tutte queste scenate? Dateci quel cazzo di bambino! O c'è qualcun altro che vuole giocare al salvatore?», sbuffa irritata.

Con le mani sporche di sangue stringo violentemente un braccio di Adore, che ipnotizzata sul corpo, resta a terra, spenta.

«Adore, ti prego, alzati», sento la mia voce bisbigliare tra i suoi capelli turchini, e barcollando cerco di tirarla in piedi, mentre la stanza gira vorticosamente.

Quando metto a fuoco il candido viso della Regina dei Ratti, vedo che fa un piccolo cenno a Invidia. Zucchero avanza come un automa. Ha il volto cereo, gli occhi svuotati. È come se qualcosa fosse già morto dentro di lei. Le sue labbra si muovono piano, mi dicono qualcosa, ma non riesco a capirlo, non mi arriva alcun suono.

«Che ne devo fare di Zucchero filato?», la voce di Invidia è strana. Sembra una scala al pianoforte fatta di fretta e controvoglia.

«Se la uccidi muore anche il nostro concime. Portala via», dice Colpa senza pensarci più di tanto.

Non sento più il mio corpo.

Faccio fatica a capire quello che sta accadendo intorno a me, e le mani tremano incontrollabilmente. Continuo a guardarle ma non sembrano mie. Sono sporche.

D'un tratto delle dita gelate, con le unghie rotte, si intrecciano alle mie. Ambra mi stringe forte la mano, e io mi sento un aquilone pronto a spezzarsi nella tempesta, trattenuto a terra solo da quella stretta.

Il corpo di Alaska giace ancora nel caldo tappeto viscoso, come un vestito sfatto. Una voce nella mia mente sembra ripetere ossessivamente che non è successo veramente.

«Cosa avete fatto!», è la voce di Adore a gridare, ed è così piena di rabbia. Lord Saint John le tiene una mano sporca di sangue. Sembra quasi tempera sulle sue piccole dita.

«Oh, sì, sì! Il mondo è cattivo e pieno di persone che ti fanno male, ma ora sarò io a fare del male a te!», Colpa intona questa cantilena come se ormai non ci sentisse più, e poi aggiunge con una risata bambinesca: «Now rats let's play a gameeeee! The ratzzz gameeeee! Run ratties! RUUUUN!»

Nel mio campo visivo ondeggia di nuovo il sorriso d'oro di Rimorso, che sembra avere un numero sproporzionato di denti.

«Cosa vuol dire?», sentire la voce di Dalila così nitida alle mie spalle mi fa tremare.

«Vuol dire che dovete iniziare a correre puttanelle, perché adesso vi prendo!», Rimorso si trascina verso di noi, seguito da una striscia di sangue sul pavimento, con il coltello ancora piantato nella gamba.

L'ultima cosa che vedo sono Didì e Adore, con Lord Saint John in braccio, che si allontanano urlando.


***


Credo che per qualche momento la mia coscienza si distacchi, perché improvvisamente quando ritorno, mi accorgo che sto correndo nel buio.

Vedere i lunghi capelli di Ambra davanti a me, che mi trascina ansimando e senza mai voltarsi indietro, mi stringe il cuore in una morsa.

Mentre corriamo, mi accorgo che i corridoi stessi sono fatti di tessere da domino e che stanno cadendo una dopo l'altra, in una catena inarrestabile, distruggendo tutto dietro di noi.

Ciscandra - Personality Disorders  || 2° LibroOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz