15. L'Indovina di Ferro

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La vecchia, ora accesa come una strana lampadina verde, annuisce decisa, ma sempre senza scoprire la carta. È come se riuscisse a vederla ugualmente: «È al Panic Attack. Chiedete indicazioni al baracchino della donna con la giubba militare. Vende bretzel scaduti. Lui ti sta aspettando al locale. Ti svelerà come rimettere insieme i pezzi per ritrovare la sua memoria»

«Lui chi? Intendi Brian?», chiedo, stringendo la mano al petto che brucia terribilmente. Ma l'Indovina non sembra sentirmi e alza la testa di scatto.

«Sei una ragazzina cattiva!», esclama poi, strabuzzando gli occhi con stupore, «C'è una cosa che nascondi gelosamente!»

Io resto ammutolita mentre il suo sguardo si sposta verso Ambra. «Interessante...», sorride, «voi due vi conoscete già!», dice, alzando le sopracciglia in uno sguardo malizioso.

«Che cazzo vuol dire?», la voce di Ambra è spazientita, e mi chiedo se abbia anche ora la mano vicino ai suoi pugnali per scacciare la paura.

«Calmati frammento», digrigna a denti stretti l'Indovina di Ferro, mentre il freddo torna di colpo nei suoi occhi. Il reticolato di tatuaggi luminosi inizia a pulsare sotto la sua pelle.

Solo allora la vecchia scopre la carta e riesco a mettere a fuoco l'immagine di due persone, appoggiate l'una di spalle all'altra, i loro cuori collegati da un'unica vena.

Una frase sotto è interrotta da una bruciatura nerastra: «L'amore consiste in questo: che due solitudini si custodiscano...». La riconosco, è una frase di Rilke, ma vengo distratta dal titolo della carta: gli Amanti.

«Non capisco», mormoro, forse solo a me stessa, mentre il cuore si rannicchia spaventato con una fitta.

La donna chiude gli occhi, buttando la testa indietro, e stringe tra le mani la sua lucida colonna vertebrale.

«Due fratelli, uniti. Uno si è perso, non sa più chi è. Il biondo invece respira stelle e vive in un fiore di sangue. Solo questo vedo», la vecchia fa un grande sospiro e s'incurva sulla sua gonna di ferro, come sgonfiata.

«Di cosa stai parlando?», la mia voce non trema e mi chiedo come sia possibile. Forse il panico è talmente forte che si è spento.

Lei ti svelerà qualcosa che hai nascosto con cura. Ma non preoccuparti. Lui gli voleva bene veramente.

Le parole Lord Saint John mi tornano violente contro.

L'Indovina di Ferro alza i suoi occhi vitrei su di me: «Lo sai benissimo di chi sto parlando Ciscandra»

Sentir pronunciare il mio nome mi fa rabbrividire. Per un momento smetto di respirare e gli occhi mi s'inumidiscono.

Ripenso alla Stanza delle Pillole, a quando Curt mi ha parlato per la prima volta di Samuel. Penso a Poe, austero e macchiato di ombre, nella sua cornice consumata, quando mi ha detto che le Stelle Fredde accoglievano le morti violente, i suicidi.

Ricordo la confusione stringermi come un vestito di nebbia, le ginocchia tremare insieme ad un brivido che mi carezzava la nuca.

Ma dopotutto, perché dovrei fidarmi di quello che mi viene svelato in questa dimensione? Samuel non è morto suicida, e per quanto ne so, tutto questo potrebbe essere solo un incubo distorto e senza senso!

Perché i miei ricordi dovrebbero fingere?

Cosa avrei da nascondere?

C'è qualcosa però che mi spaventa: è un presentimento che cammina in punta di piedi per non far rumore, una parte fredda della mia mente, come un bisturi appuntito, che continua a tagliare. Taglia pezzi che pensa possano farmi male, nasconde lo sporco sotto i tappeti, perché forse solo così le cose possono davvero sembrare pulite.

Ciscandra - Personality Disorders  || 2° LibroWhere stories live. Discover now