Ovviamente ero stata io.

"Leggo io" afferrai la tazza per poi pescare un bigliettino
"Cody Miuller" lessi e mostrai il bigliettino
"Dylan Johnson" sussurrò qualcuno dopo
"Che ne dite di ballare?" intervenne Blaire
"Ottima idea" sbuffò Madison annoiata mentre raggiunse Andrew sulla pista
"Io vado in bagno" mi alzai per poi sparire al piano di sopra

Aprii una porta a caso e mi chiusi nella camera, uscii in terrazza a osservare il fantastico panorama del vialetto. Casa Foster era davvero favolosa, era enorme e poi avevano un viale alberato immenso, sul retro c'era la piscina e il campo da tennis, insomma, questa era una reggia.
"Riuscirò mai a farti piacere le feste?" domandò una voce alle mie spalle
"Negativo" scrollai le spalle mentre Dylan mi raggiungeva sul bordo dov'ero seduta "Non capisco, come fanno a piacervi, dico sul serio!" Sbuffai 
"Dai, andiamo a casa" rise alzandosi per poi porgermi la mano
"Io a casa mia tu a casa tua" puntualizzai ignorando la sua mano
Lo sentii ridere, e io nascosi quel sorriso che voleva nascermi sul viso ed uscii da quella stanza seguita da lui.
Salimmo su quella maledetta Ducati rossa e sfrecciammo verso casa Johnson, adoravo le moto e anche il brivido del pericolo, cazzo ma Dylan correva peggio di un pazzo.
"Mi fermo solo un po' poi mi riaccompagni a casa" avvisai mentre entriamo in casa
"Certo, continua a fare la santarellina" lo sentii ridere dopo aver chiuso la porta

Mi voltai per contraddire ciò che aveva appena detto ma non ne ebbi il tempo che subito attaccò le sue labbra alle mie afferrandomi per i fianchi e facendomi alzare per salire in braccio a lui senza interrompere qual bacio. Cazzo, non ne avrò mai abbastanza, era l'unica certezza che avevo ora. Salimmo lungo le scale fino ad arrivare in camera sua dove Dylan socchiuse la porta con la gamba per poi farmi sedere sul letto mentre si sfilava il giubbotto. Si era staccato solo per pochi attimi ma era come se mi mancasse il respiro, e che avessi preso a respirare solo quando tornammo con le labbra unite in quello che era un bacio passionale e voglioso. Alzai le braccia e Dylan mi sfilò la felpa e la maglietta per poi sfilare la sua e tornare subito sopra di me
"E se tornano i tuoi?" Sussurrai sulle sue labbra
"Passano tutti la notte fuori" esclamò senza preoccuparsi della cosa
"Perfetto" poggiai la mano dietro il suo collo e lo attirai a me baciandolo sempre con più foga.
Con un gesto veloce mi tirò giù i jeans facendomi ridere leggermente. Lo sentii sorridere sulle mie labbra mentre gli slacciavo la cinta per poi tirar giù la zip e anche i suoi di pantaloni. Inarcai la schiena e subito mi sbottonò il reggiseno, mi alzai sul letto con le ginocchia poggiate sul materasso e lui fece lo stesso mentre stringeva entrambe le parti del mio sedere tra le sue mani tirandomi sempre di più contro se stesso. Si staccò dalle mie labbra per lasciare una lunga scia di baci lungo la mascella per poi scendere giù, sotto il collo, ed arrivare al seno, strinse quello di sinistra tra le sue mani mentre baciava il destro e leccava per poi succhiare il capezzolo facendomi sussultare. Mi fece stendere e si mise sopra di me nuovamente, scese sempre di più giù baciando la pancia e arrivando al mio girovita, afferrò con entrambe le mani i lati delle mie mutandine e le tirò giù con decisione per poi risalire. Ero pronta a prendere in mano la situazione e mettermi sopra di lui invertendo i ruoli ma proprio un attimo prima che potessi abbassargli i boxer la luce si accese di colpo

"Cazzo" imprecò Dylan coprendo entrambi i corpi con le coperte immediatamente
"O mio dio" esclamò Lucas coprendosi subito gli occhi
Che cazzo ci fanno loro qui? 
"Cristo" chiuse gli occhi Michael come sotto shock
"Hol" sussurrò mio padre scioccato.
Dylan si era alzato e si stava infilando i pantaloni mentre io restai seduta sul letto con il corpo coperto dal lenzuolo, mentre con la mano sinistra mi coprivo il volto all'altezza della fronte
"Olivia" mi chiamò mio padre con tono autoritario

Cazzo che vergogna, vorrei sprofondare. Seppellirmi sotto terra per non doverli più vedete in vita mia.
Quell'idiota, è tutta colpa sua e dei suoi trucchi di persuasione.
"Vi dispiacerebbe uscire? Sapete vorrei vestirmi anch'io" esclamai sarcastica

In Another LifeWhere stories live. Discover now