Capitolo 9

2.5K 161 42
                                    

Axel       

Megan si allontana e mi sembra tesa ma allo stesso tempo sollevata per la fine di quella scena.

Non so spiegare com'è stato baciarla, anche se per finta. Anzi sì, so esattamente com'è stato: bellissimo.

Un turbinio di emozioni hanno fatto strada dentro di me e io non so se sono capace a gestirle. Megan ha delle labbra morbide e vellutate e poterle "accarezzare" con le mie è stato fantastico. Le guance le profumavano di buono e quando i nostri nasi si sono sfiorati è stato come sentirmi a casa.

È come se mi fosse stato dato una sorta di privilegio, una benedizione divina che probabilmente non merito.

Non riesco a focalizzare il pensiero su come potrei sentirmi se accadesse ancora, questa volta per davvero. Posso solo lontanamente immaginare che goduria deve essere poter mischiare la mia lingua con la sua, sentire il suo sapore nella mia bocca e approfondire il bacio sempre di più, iniziando a percepire quell'eros che è proprio da lì che parte, da un semplice bacio.

Sono confuso e agitato perché non mi sono mai sentito così, né sui set con altre donne né quando sono uscito con delle ragazze e abbiamo approfondito la conoscenza. E questi ultimi erano baci veri, profondi, intimi... altro che baci di scena.

Eppure quelli loro riuscivo a dimenticarli facilmente mentre quelli scambiati con Megan con le telecamere puntate addosso, non riesco a cacciarli dalla testa.

È come se il ricordo di ciò che è avvenuto si fosse sedimentato lì, inchiodato alle pareti del mio cervello per non andarsene via. È come se fosse lì e ci dovesse restare perché non c'è altro modo, è così che deve essere e basta.

Mi passo nervosamente una mano tra i capelli e avanzo all'esterno del set per raggiungere il mio camper.

Lo individuo e aumento il passo per fiondarmici dentro più in fretta possibile.

Una volta lì, richiudo con forza la porta alle mie spalle e mi dirigo verso il minuscolo frigo bar in cerca di una birra.

La apro e inizio a bere continuando a pensare a lei, al suo devastante sorriso, ai suoi fluenti capelli scuri, ai suoi occhi grandi e verdi, alle sue labbra morbide che combaciavano perfettamente con le mie, quasi se fossero nate per essere incastrare insieme.

Sbuffo e poggio la birra sul mobiletto accanto al piccolo divano dove sono seduto.

Cerco il mio telefono e lo ritrovo per terra, accanto al letto. Chiamo Todd per raccontargli la giornata e ometto volutamente la scena del bacio e delle sensazioni che ho provato nel girarla.

Conoscendolo mi farebbe il terzo grado e io non sono disposto a rispondere ad una sola delle sue insinuanti domande.

Non ne avrei la forza. E soprattutto mi mancherebbe il coraggio di essere totalmente sincero.

Ma poi, chi voglio prendere in giro? Sono in totale confusione e in questo momento non sono lucido per ragionare a mente fredda. Probabilmente tutte le seghe mentali che mi sto facendo fanno solo parte di questa passeggera e confusionaria fase in cui mi ritrovo.

Forse sono solo entrato troppo nel personaggio e sto ragionando come Taylor e non come Axel. Sono così entusiasta di questo ruolo che forse ci sono fin troppo dentro e ora non riesco a scindere la mia persona dalla sua.

Forse è per questo che credo mi piaccia Megan o mi sia piaciuto baciarla. È a Taylor che è piaciuto baciare Jess, fine.

Penso che forse dovrei andare da Selena e ricordarle dov'eravamo rimasti l'ultima volta, in modo da ricordarmi chi sono io.

Mentre sono lì pensieroso, bussano alla porta. Vado ad aprire e mi ritrovo davanti una ragazza splendida. La guardo attentamente e mi accorgo che somiglia a Megan.

In effetti, ora che la guardo meglio, conosco questa donna. O meglio, l'ho conosciuta di sfuggita stamattina prima di girare. È la stunt woman di Megan e anche io ne ho uno che mi assomiglia. Se ho ben capito, prima che noi arrivassimo sul set hanno girato delle scene con loro.

«Ciao» balbetto guardandola da cima a fondo.

«Ciao. Axel, giusto?» chiede facendo lo stesso con me.

«Sì, tu invece sei...».

«Catriona. Ma puoi chiamarmi Cat» dice girandosi un dito attorno a un ciuffo di capelli e io da quel gesto colgo subito il segnale, il motivo per cui è qui.

«Perfetto, Cat, cosa posso fare per te?» chiedo squadrandola ancora e passandomi la lingua sulle labbra un istante dopo aver pronunciato la parola "te".

«Ascolta... non vorrei sembrarti matta ma... ho una specie di regola quando sono su un set, e la mia regola è: scoparmi almeno uno del cast con cui lavoro. È una specie di rito che applico da anni. È stimolante, divertente e assolutamente non dannoso. Questa volta nel mio radar sei capitato tu. E visto che ho chiesto in giro e so che sei single, mi chiedevo se...».

«Entra» le dico prendendola per la felpa che indossa e mi richiudo velocemente la porta alle spalle.

«Wow, audace!» fa Cat sorridendo.

«Non mi piace sprecare tempo prezioso» rispondo abbassandole velocemente la zip della felpa.

«Beh, buono a sapersi... perché ho solo dieci minuti» dice guardandomi con malizia.

«Ce li faremo bastare» sibilo e in un istante sono sulla sua bocca e lei si avvinghia a me.

Mi perderò in lei e ritornerò ad essere quello di un tempo, l'Axel Jacobson che tutti conoscono, non il coglione a cui viene la pelle d'oca per un bacio di scena.

Quello non sono io. Quello è il mio personaggio. E io devo imparare a separare le due cose, per il bene di tutti!

Cinematic love/ Un amore sotto i riflettori [COMPLETA]Where stories live. Discover now