16. Brucia con me

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Elsa rimase seduta sul suo trono per alcuni minuti, osservando con sguardo serio e furibondo il salone scintillante, perfettamente in ordine.

Non riusciva a crederci: era colpa di Jack.

"Non pronuncerò né penserò quel nome mai più."

Un brivido di freddo le scosse le spalle.

"È ancora qui."

Lo ignorò, continuando ad osservare il salone.

La rabbia le saliva nel petto e nella gola, fino agli occhi, ma non aveva nessuna intenzione di piangere: aveva già speso troppe lacrime nella sua giovane vita.

Decise di alzarsi, per andare nella sua stanza a riposare, poiché si era fatto tardi.

Camminò tranquilla per il primo pezzo di strada, ma presto dovette accelerare il passo per battere sul tempo le lacrime che, come un fiume in piena, pretendevano di uscire dai suoi occhi di cristallo.

Corse fino alla sua stanza e chiuse in fretta la porta, appoggiandocisi contro.

Iniziò a singhiozzare sommessamente, ma ben presto i singhiozzi si trasformarono in un pianto disperato, che non volle e non riuscì a soffocare in alcun modo.

-Io ... io mi fidavo di te! Avevo messo ... la mia vita ... nelle tue mani ... ed era colpa tua!- gridò la regina, volgendo gli occhi al cielo, come se lui fosse lì ad ascoltarla, fatto che lei non escludeva del tutto.

"Ti amo, Elsa."

-Maledetto! Ma quale amore puoi meritare da me, adesso? Eh? Dopo quello ... che mi hai fatto ... le scuse non potranno ... cancellare questo. Io ti volevo bene. Io ... ti amavo ... ma adesso non posso ... non più ... mai più ...

Elsa crollò a sedere, stringendo le ginocchia al petto e continuando a piangere.

-Elsa?

Era Anna, che bussava alla sua porta nel cuore della notte.

-Vai via, Anna, lasciami sola, ti prego ...

-È tutta la vita che ci lasciamo sole a vicenda. Fammi entrare!

-Vattene Anna! Quel che sto passando non ti riguarda! Non puoi capire! Vai via!

Anna non rispose e, dopo qualche attimo di attesa, Elsa sentì i passi della sorella, che tornava nella sua stanza.

"Adesso mi odierà di nuovo. E ci eravamo appena riconciliate ... Non me ne va bene nemmeno una."

-Che cosa ho fatto di male, eh?- sussurrò Elsa, nascondendo il viso tra le braccia incrociate sulle ginocchia.

Le cose che non diciHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin