6. Solitudine

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Erano passate due settimane dall'incidente con Anna.

Elsa si era chiusa in camera a piangere e la sorellina non capiva perché.

-Elsa, giochiamo insieme?- chiedeva dall'altra parte della porta.

Per tutta risposta, Elsa stava zitta, stringendo ancora di più le ginocchia al petto.

Avrebbe voluto uscire, ma dopo quel che aveva fatto alla sorella, aveva paura anche solo di avvicinarsi a lei.

Temeva di farle nuovamente del male.

La porta iniziò a congelarsi al solo pensiero ed Elsa si alzò di scatto.

Andò a sedersi vicino al camino acceso, facendo dei respiri profondi per calmarsi.

Fissava la finestra di fronte a sé, lo sguardo che cercava una soluzione al di là del vetro.

"Tanto non c'è una soluzione" pensava, senza nessuna speranza.

"Se ci nasci, con dei poteri, niente te li può togliere."

Qualcuno bussò alla porta della sua stanza.

-Anna, vai via!

-Sono la mamma.

Elsa scese giù dalla sedia e corse ad aprire la porta, abbracciando la madre.

Si sedettero vicino al fuoco, Elsa sulle ginocchia della regina.

-Cosa mi raccontate oggi, madre?

Elsa afferrò il grosso libro che la madre aveva in mano e iniziò a sfogliarlo alla ricerca di un racconto che potesse interessarle.

-Lui chi è?- chiese la bambina, indicando un disegno raffigurante un folletto azzurro con la barba di ghiaccio e brina.

-Lui è Jack Frost.

-Chi è Jack Frost?

-È un folletto che si diverte a congelare le cose, anche in primavera.

-Madre, dove vive Jack Frost?

-Nessuno lo sa perché non si fa mai vedere. Solo i bambini che credono in lui lo vedono. Tu ci credi, Elsa?

-Sì, ci credo. Lui esiste.

"È l'unico che mi può aiutare."

-Allora tu potrai vederlo, quando passerà da queste parti.

La regina accarezzò la testolina bionda di Elsa.

-Adesso raccontatemi un'altra storia!

-Sceglila tu.

Dopo che la madre se ne fu andata, Elsa richiuse la porta alle sue spalle.

Si appoggiò alla finestra, appannando il vetro con il suo fiato.

Cercava Jack, lo cercava nel bosco fuori dalle mura, sulle torri e i camminamenti delle guardie, lo cercava nelle nuvole.

I suoi occhi azzurri scandagliavano il mondo fuori dalla finestra alla ricerca di quello spiritello di ghiaccio.

"Jack Frost, dove sei? Perché non vieni da me? Io ho bisogno di te."

Le cose che non diciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora