15. Senza te

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-Elsa! Elsa, ti prego!

Jack continuava a chiamare il nome della regina, tentando di afferrarla per le spalle per attirare la sua attenzione.

L'odio aveva gelato il suo cuore, ora indifferente alla voce dello spirito del ghiaccio.

E adesso Jack lo sentiva di nuovo: il gelo della solitudine, che lo pervadeva interamente, circondando il suo cuore e stringendolo nella sua ferrea morsa.

E improvvisamente anche qualcos'altro lo assalì con violenza: una debolezza mai provata prima gli afferrò le gambe e da lì salì, sempre più su, dimezzando e più la potenza dei suoi poteri.

Dovette aggrapparsi al bastone per non cadere a terra.

Non capiva come fosse possibile una cosa del genere: per tanti anni aveva vissuto ignorato dal mondo intero e i suoi poteri non ne avevano risentito e adesso, per il rifiuto di una sola persona, i suoi poteri praticamente non esistevano più!

E poi capì: Elsa, in tutti quegli anni, aveva riposto in lui una fiducia immensa, impossibile da paragonare a quella che un bambino qualunque ripone in Babbo Natale o nella Fatina dei Denti.

Gli aveva voluto bene, aveva messo la sua vita nelle mani di Jack, perché l'aiutasse.

Andava ben oltre il credere o il non credere in quelli come lui: si trattava di amore vero, quello che solo ad un fratello, ad una madre o al proprio innamorato si può dare.

Jack era devastato: aveva perso per sempre l'amore della sua vita, l'unica che si era affidata completamente a lui, e adesso non aveva più speranza di ritornare indietro.

-Accidenti! Non doveva andare così!

Le lacrime bussarono prepotenti ai suoi occhi e lui non fece niente per impedire loro di scivolare placidamente sulle sue guance.

Poi pensò che era solo grazie a quel vetro rotto che l'aveva incontrata.

Era solo grazie ai poteri che le aveva donato inconsapevolmente che lei aveva creduto in lui.

Il destino gli aveva giocato un brutto tiro, decisamente.

-Hai ragione, Elsa. Quel che ho fatto è imperdonabile, tu fai bene ad odiarmi e sarebbe stato meglio per tutti se io non fossi mai nato!

Jack si voltò, abbandonando il salone nello stesso istante in cui Elsa si alzò dal trono per andare nelle sue stanze.

Le cose che non diciWhere stories live. Discover now