Accecata dal desiderio di vendetta, la guardia penitenziaria Rachel decide di rivendicare il padre assassinato otto anni prima uccidendo il colpevole ma i suoi piani vengono immediatamente stravolti da un trasferimento improvviso nello stato del Nev...
«Las Vegas è il posto peggiore del mondo in cui andare a vivere.» mi avvisa Katy al telefono.
«È l'unica città a circa 35 minuti dal penitenziario, tutte le altre sono troppo lontane.» le spiego per l'ennesima volta. «E poi in fondo non è così male.» mento.
In realtà lo è eccome. Katy ha ragione, andare a vivere da soli in un paradiso degenerato come Las Vegas è una delle esperienze più sconfortanti che si possano fare, ma non ho scelta. Sono qui da circa una settimana e credo di aver visto abbastanza. Città dell'azzardo e del divertimento ma anche della disperazione: qui tutto diventa spettacolo, perfino il dolore.
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Tantissimi sono i poveri, senza denaro, che avendo perso tutto al gioco raccolgono quel poco che gli resta per tentare di inseguire il sogno più prossimo alla morte: ovvero quello della ricchezza. Ma ahimè la morte non arriva e nemmeno la ricchezza. È risaputo, di solito chi va a Las Vegas con lo scopo di arricchirsi difficilmente riesce nel proprio intento. All'interno dei locali i clienti vengono euforizzati con ossigeno e azoto spruzzati nell'ambiente a cui si aggiungono suoni, colori e luci mesmerizzanti che trasformano hotel e casinò in veri e propri labirinti empatici totalmente indifferenti al passaggio delle ore e dei minuti. Non a caso, nei casinò non sono presenti orologi. Si tratta di una sorta di girone infernale da cui non puoi uscire perchè non sai nemmeno di esserci completamente dentro e a quel punto si cade in uno spettacolo infinito. L'individuo si trasforma in merce umana che si espone disperatamente in ogni suo aspetto, si maschera e si esibisce per strada con lo scopo di sopravvivere in un clima ipereale e grottesco perdendo di conseguenza ogni forma di dignità.
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«Fai attenzione mi raccomando. Adesso come farò a sopravvivere in questa gabbia di matti senza di te?» si lamenta.
«Te la caverai ne sono sicura. Adesso scusami ma devo staccare che sono quasi arrivata.» taglio corto.
«Ci sentiamo presto e buona fortuna per il suo primo giorno in un penitenziario di massima sicurezza agente Crawford!» scherza.
«Oh beh la ringrazio signorina Morgan, molto spiritosa.» rido.
