Capitolo 7- Agender

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In ogni classe c'era sempre quella persona.
Quella persona che era talmente tranquilla e silenziosa da essere quasi un fantasma.
Quella persona che vive la sua vita tranquillamente, senza disturbare nessuno.
Quella persona che non viene odiata da nessuno perché, diamine, è talmente brava e calma che smorza qualsiasi sentimento negativo nei suoi confronti.
Ecco, nella nostra classe quella persona era Alessandro.
È anche vero che nessuna persona è semplice e raramente un teenager è in pace con se stesso. Quindi, le persone così si tengono tutto dentro.
E Alessandro aveva un mondo dentro di sé.

-le persone agender sono persone che non si sentono né maschi né femmine. Fa parte della categoria non binary- aggiunse il professore -che tratteremo meglio nelle prossime settimane. Sono voluto partire dagli Agender perché sono i più complicati da comprendere. E se capite loro, non avrete difficoltà a capire gli altri- l'insegnante disegnò due linee verticali parallele sulla lavagna. Da una parte scrisse "femmine" e dall'altra "maschi" -immaginate che ci siano due binari, maschi e femmine. Coloro che ne fanno parte e quindi rientrano in questi "binari", ovvero sono nati in un genere e sentono di appartenerci, sono detti "cisgender". Coloro che invece sono nati in un binario ma sentono di appartenere a quello opposto, sono i transgender. Ci siete? Bene. Ci sono anche coloro che... non fanno parte di questi binari, ovvero i "non binary", e ci sono diverse tipologie. Per esempio,e ci tengo a specificare che queste tipologie sono inventate da me in questo momento per spiegarmi meglio e non esiste una vera e propria classificazione dei generi non binary, ci sono le tipologie di non binary che "passano da un binario all'altro", per così dire, per esempio i genderfluid, ovvero coloro che cambiano genere in maniera fluida. Oppure, e questo è il caso degli Agender e dei Neutrois, coloro che non si rivedono in nessuno dei due binari. Gli Agender non si rivedono nel binarismo uomo-donna, invece i Neutrois hanno un genere neutro. È difficile da capire, ma... provate a fare un paragone con il cibo. A volte il cibo è privo di sapore, altre volte ha un sapore neutro. Provate a pensarci su- la campanella interruppe il professore -andate pure a fare ricreazione.
Quel giorno, nonostante di solito uscisse con Tommaso e i loro amici, Alessandro rimase chiuso in classe per tutta la ricreazione. Disse che si sentiva poco bene, ma la verità era un'altra, ed era proprio lui che stava cercando di capirla.

Ve lo dico: Conti sapeva essere malvagio tanto quanto Lord Voldemort.
Ci fece fare delle ricerche di gruppo, ognuno su degli orientamenti o delle identità di genere. Io ero in coppia con Alessandro e Tommaso. L'argomento? Asessualità e Agender.
...
Mi sentite ridere? Quel professore sapeva il fatto suo e ci conosceva fin troppo bene.
-la parte sugli asessuali la fai tu, ok?- mi chiese Tommaso. Tipico.
-dovrebbe essere un progetto di gruppo, Tommy- lo rimproverò Alessandro. Tommaso arrossì.
-stavo solo dicendo che potremmo dividerci i compiti.
-a me sta bene- intervenni -voi fate gli Agender.
Entrambi annuirono, ma Alessandro mi sembrò turbato. Da qualche giorno, i suoi vestiti erano assolutamente neutri. Di quelli che vanno bene sia a maschi che a femmine. Jeans e magliette a tinta unita, e i suoi capelli avevano assunto un'acconciatura che sarebbe andata bene sia a un maschio che a una femmina. Inoltre il suo corpo non era ancora sviluppato del tutto, quindi sarebbe potuto sembrare un bambino, senza nulla che indicasse un genere o un altro. Eppure era stato bravo a non farlo notare. Il cambiamento fu graduale, e non si era mai vestito in maniera appariscente, per cui era difficile notare la differenza.

Qualche giorno dopo, Tommaso e Alessandro vennero a casa mia per finire la ricerca. Dopo qualche ora di lavoro, Tommaso dovette andarsene per gli allenamenti di calcio.
-quando pensi di dirglielo?- chiesi ad un tratto ad Alessandro.
-digli cosa?- replicò lui alzando lo sguardo dal foglio.
-che sei agender.
-lo sa già.
-ah- ero stupita -e come l'ha presa?
-bene, credo.
-bene.
Finimmo la ricerca in silenzio, poi Alessandro andò.
-sai, credo che ti chiamerò Ale d'ora in poi- gli dissi con un sorriso mentre radunava le sue cose.
Ale sorrise.

Una classe... arcobaleno!Where stories live. Discover now