1-L'inizio di tutto

56 8 6
                                    

Lei ha solo 6 anni, non sa come si chiami davvero, ma il fratello, che lei chiama Ben, la chiama Benny. Lei non si é mai interessata di scoprire chi fossero i suoi genitori e da dove venissero i poteri straordinari che manteneva nascosti con il fratello dagli occhi di tutti.

Lei, anche se viveva per strada, con il fratello di 9 anni, riusciva a sorridere, riusciva a vedere il lato positivo di tutto.
E poi, loro, anche se non istruiti, in qualche modo sapevano parlare bene ed erano più intelligenti dei normali bambini della loro età.

Come ogni volta, il cielo si colorò di un verde acceso, segno che Ben aspettava la sorella in una panchina precisa di un parco abbandonato per darle il cibo o qualche volta dei vestiti da lui comprati con i soldi che delle signore gentili gli davano.

Benny lasciò a terra i gattini che coccolava e trasformandosi in un gatto si diresse veloce nel parco.
<Ben, queste patatine non mi piacciono!> borbottò Benny assaggiando delle patatine con uno strano gusto.

<Ti devi accontentare! Non siamo ricchi, non possiamo mangiare tutto quello che vogliamo!> disse Ben sedendosi sulla panchina mentre Benny abbassava la testa e il cielo che un attimo fa era del giallo del sole splendente iniziò a tingersi di un blu scuro.

<Ehi, scusami Benny, é che sono stanco..dai vieni qui> disse Ben sbattendo piano la mano sulla panchina.

Senza dire nulla, Benny si sedette vicino a suo fratello appoggiando la testa sulla sua spalla.
<Hai fatto progressi con i tuoi poteri?> chiese Ben facendo tornare il cielo giallo.

Benny sorrise e alzandosi dalla panchina si trasformò in una creatura con il corpo da topo, testa da tigre, naso da maiale, corna rosso fuoco e ali azzurro chiaro.
Ben sorrise e un attimo dopo esplose nelle risate accompagnato dalla sorella.

<Ha dei poteri questa creatura?> chiese Ben tra le risate.
Senza rispondere Benny sputò delle palle di fuoco che volarono in cielo scoppiando, trasformandosi in stelle che incominciarono a diventare da enormi a minuscoli.
<Benny! Le persone normali cosa dovrebbero dire di questa cosa?> si alzò Ben furioso.

<Ma-ma io..>
<Ma io cosa? Se dovessero scoprire i nostri poteri ci rinchiuderebbero in un laboratorio! Vuoi per caso finire in un laboratorio?> la aggredì lui.
<E quando tu colori il cielo di quel verde acceso? Pensi che gli altri non lo notino?> sussurrò Benny, ricevendo uno schiaffo dal fratello.

Benny si toccò la guancia dolorante e Ben, stanco e arrabbiato si sdraiò sulla panchina e dopo poco si addormentò.

Benny si trasformò in un gattino bianco e grigio scuro e acciotolandosi si addormentò vicino la panchina dove il fratello si era già addormentato.

Passarono mesi dopo l'accaduto, e i due fratelli stavano per scontrarsi in un duello per allenarsi con i loro poteri.
Cadde un fulmine e Ben ci poggiò una mano sopra creando una scintilla dorata. I suoi occhi verdi si riempirono di un forte dorato e i suoi capelli, da neri diventarono biondi, poi vi si creò un bracciale nero con dei fulmini gialli, poi Ben salì sul fulmine e volò un po' più sopra per far segno di essere pronto.

I lunghi capelli biondi di Benny sparirono lasciando spazio ad una pelliccia bianca con qualche striscia nera. I suoi grandi occhi verdi si colorarono di un bel celeste con poche sfumature di rosso. Sulla pelliccia bianca si crearono due grandi ali argentate. Le braccia e le gambe si stostituirono con delle zampe bianche a strisce nere con dei lunghi artigli argentati.

Benny ruggì, segno per iniziare a combattere.
Ben lanciò dei fulmini verso Benny, che lei riuscì a sfiorare. Lei aprì la bocca creando un'enorme palla color ghiaccio ma prima che riuscisse a lanciarla, lei venne spinta via da un grosso fulmine. Benny riuscì a controllare la palla mentre il fratello le si avvicinava cavalcando quel grosso fulmine. Lei lanciò la palla, chiudendo la zampa, che si aprì imprigionando Ben in mura di ghiaccio, poi si vide una grande scia di fuoco.

Benny, preoccupata, aprì la zampa facendo scomparire ciò da lei creato e lì si rivelò il corpo steso del fratello.
<Ben, Ben mi dispiace. Va tutto bene?> riuscì a dire Benny inginocchiandosi vicino a lui, accarezzandogli i capelli che stavano ritornando del suo colore nero naturale
<Ti prego rispondimi> sussurrò lei scoppiando tra le lacrime
<Mi dispiace. Ti voglio bene Benny. Tieni questo> disse Ben con un mezzo sorriso dando il suo bracciale con dei fulmini dorati alla sorella, chiudendo piano gli occhi. Ormai pioveva.
<Ti prego, resta sveglio, ti prego> disse prima che il corpo del ragazzo sparisse lasciandole solo il bracciale con i fulmini che lei strinse forte, ormai bagnato con la pioggia e con le sue lacrime.

Dormì lì, incapace ormai di muoversi, stringendo sempre forte il bracciale con una mano. Cercò di convincersi che non era colpa sua, ma sembrava che il suo cervello si rifiutasse di ragionare, in quel momento. Il bambino che l'aveva cresciuta, amata e nutrita, era morto solo per colpa sua, lei lo aveva ucciso, non poteva perdonarsi! Intanto, nel suo cuore, con sua meraviglia, c'era ancora un minimo di speranza, ma soprattutto provava dolore, rabbia verso se stessa ma anche verso i suoi genitori che l'avevano abbandonata così.

Se prima non le interessava scoprire la sua storia e quella dei suoi poteri, adesso é la cosa che vuol fare di più al mondo: vuole trovare i suoi genitori, vuol far tornare in vita il fratello che lei ha sempre amato, magari non può tornare in vita, ma quel che vuole lei é crederci, almeno con questa speranza si sentirà meglio...

Senza un passatoWhere stories live. Discover now