2-Nuova casa, nuova vita

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Benny si sedette sulla panchina, stringendo forte il bracciale del fratello. Guardava il cielo, sperando che si illuminasse del solito verde acceso. Dopo un po', sapendo di non poter continuare così, si alzò e camminò per strada, cercando qualcosa da mangiare.

<Ehi, ti sei persa?> chiese una signora sorridendole, ma non ricevendo risposta continuò <Dove sono i tuoi genitori?>
La bambina alzò la testa: <io non ho genitori>
La signora, preoccupata, la portò in un posto a Benny sconosciuto, dove dovette aspettare per più di un'ora; poi la signora la portò in macchina e le fece qualche domanda: per esempio le chiese il suo nome, ma la bambina si rifiutò di emettere un minimo suono.

<Eccoci arrivati!> sorrise la signora aprendo lo sportello della macchina. La signora accompagnò la bambina in quell'enorme edificio, era un orfanotrofio.
<Ehi piccola, io vado eh> disse la signora dando un bacio alla bambina lasciandola nel giardino prima di entrare nel grande edificio.

<Noo! Lasciatemi! Voglio andare via da qui!> urlò un ragazzo di 15 anni che Benny sentì
<Erik stai buono!> urlò un'altra signora che si trovava lì.
Il ragazzo prese un'altra strada, Benny di nascosto lo seguì.
Quel ragazzo, Erik, non accorgendosi della bambina, aprì la mano creando delle scintille di fuoco. Poi lui si girò e quando la vide sbarrò gli occhi, ma poi subito si tranquillizzò.

<Sei come me vero?> chiese sollevato
<C-come lo sai?> chiese a sua volta Benny stupita
<Posso leggere nella tua mente, é uno dei miei poteri meravigliosi, ma purtroppo non ho il potere di poter andare via da questo posto senza far male a nessuno> sbuffò lui <Aspetta..tu puoi! Puoi portarmi via di qui!> continuò il ragazzo leggendo meglio nella mente della piccola Benny
<No, n-non posso>
<Ah scusami, potresti uccidermi..come hai fatto con tuo fratello..> la provocò lui facendole stringere i pugni ad ogni sua parola.

<In fondo..é meglio restare in questo posto orribile che fare la fine di tuo frat..> riuscì a dire lui venendo poi colpito da Benny con una mano mezza infuocata
<Ho anche un potere che mi fa sentire dolore solo se mi colpiscono persone con l'animo forte..e a quanto pare..sei debole..Ah, no, scusami! Hai ucciso tuo fratello, non sei poi così debole in fondo..>
<Basta> supplicò lei cercando di trattenere le lacrime.

<Allora andiamo via da qui, i miei fratelli mi aspettano. Loro ed io abbiamo una specie di campo per le persone come noi, con mille poteri: alcuni poteri li sappiamo usare, alcuni non sappiamo nemmeno di averli, imparerai ad usare bene i tuoi poteri se mi porterai via di qui e noi potremmo aiutarti a trovare i tuoi genitori, ti aiuteremo a scoprire la tua storia..>
<Come so di potermi fidare?>
<Non hai scelta, fidati, questo posto é orribile, vieni con me, andiamo via da qui..dai Benny, per favore..>

Dopo un po', Benny, si trasformò in un enorme drago e fece salire Erik sulla sua schiena. Erik le indicò la strada per il campo. Benny volò su per gli alberi, poi raggiunse una specie di enorme villa dove ci si fermò.

<Erik!> urlò poi un ragazzo che abbracciò Erik insieme ad altri due
<Logan, Nico, Alex!> realizzò Erik abbracciando i fratelli.
Benny, intanto, ritornò bambina.
<Ora nel campo siamo 10 con te! Ce l'hai fatta Erik! Ehm..11 con lei, tu chi sei?> disse un ragazzo moro con occhi verde acqua, notando poi la piccola Benny
<É Benny, dopo ne parliamo, qualcuno le spieghi come funziona il posto, io vado a salutare gli altri> disse Erik rivolto ai fratelli.

<Sto io con lei!> si offrì un bambino di 12 anni, biondo con occhi azzurri
<Okay, a dopo Alex!> lo salutò Logan, il fratello moro con occhi verde scuro, andando via.
<Perché ora che sono entrata sono comparse queste mura?> chiese poi Benny
<Le persone normali, da fuori, non vedono nulla, noi, invece, possiamo vedere la villa: abbiamo costruito la villa in modo che se c'é altra gente come noi possa essere attratta da questa villa e venire qui, dove noi insegneremo a controllare i poteri. Le mura ci servono come barriera per non far vedere nulla alle persone normali, e servono a proteggerci..> rispose Alex continuando a camminare con Benny.

<Wow, ma come mai fate ciò?> chiese Benny curiosa
<É un'idea di Erik, vedi..un altro come noi, ma cattivo, ha ucciso nostra sorella, la gemella di Erik, Samantha..anche tu a quanto vedo hai perso un fratello..>
<Anche tu riesci a leggere nella mia mente?>
<Si..anche tu potresti, tutti in fondo, abbiamo gli stessi poteri, solo che molti sono quasi impossibili da scoprire, controllare. Un potere solo, a volte, riusciamo a scoprirlo subito, sappiamo più o meno controllarlo da subito. Molti poteri dipendono dalle emozioni, alcuni da gesti con le mani, altri con un semplice sguardo..i nostri poteri sono come..come un sogno, ma a volte possono essere un incubo. Purtroppo ci sono altre persone come noi, che usano i loro poteri per far del male agli altri, che vogliono essere gli unici ad avere poteri, vogliono eliminare noi altri, anche per questo abbiamo creato ciò.. Bene! Ora vieni, ti accompagno nella tua stanza e poi ti faccio conoscere gli altri!>

Detto questo Alex accompagnò Benny nella grande villa, facendola accomodare nel dormitorio delle ragazze. Benny, dopo tutto, aveva milioni di domande che si poneva dentro di sé, ma non riusciva a trovare risposta neanche ad una sola domanda...

<Ciao! Io sono Katia, ho 15 anni, lei é Katrin, 8 anni, Laila, 12 anni e lei Elsa, 4 anni> le disse una ragazza biondo scuro con occhi marroni.
<Ciao! Io sono Benny, 6 anni> si presentò Benny

Poi le bambine la fecero accomodare su un letto vicino a quello di Elsa. Nel cassetto affianco c'erano dei vestiti per Benny.
<Ora cambiati! Tra un po' si mangia e conoscerai gli altri!> l'avvisò Katia.

Una volta cambiate, le bambine scesero per cenare. Katia si stupì vedendo Erik seduto, che era sparito da circa un mese, ormai. Erik appena la vide si alzò e le sorrise e lei si buttò tra le sue braccia. Inutile dire che lei scoppiò a piangere per la gioia di aver rivisto dopo tempo il suo migliore amico.
<Mi sei mancata Katy> le sussurrò Erik all'orecchio trattenendo le lacrime.

Dopo un po' i ragazzi si sedettero vicini e gli altri bambini si presentarono a Benny.
<Ciao! Io sono Matthew, ho sette anni, lui invece é il mio gemello, Andrew> disse un bambino con capelli biondo scuro e occhi color nocciola.
Andrew, invece, aveva i capelli marroncini ed occhi verde scuro.
Dopo che anche Benny si fu presentata, iniziarono a mangiare.

Senza un passatoOnde as histórias ganham vida. Descobre agora