Non può essere incinta, non può cazzo, non doveva esserlo!! Mi ha detto di prendere la pillola, mi ha detto che non c'erano problemi anche se lo facevamo senza preservativo.
"È vero invece, c'ero anch'io con lei ma mi aveva chiesto di non dire nulla e ho fatto come ha detto perchè aveva l'aria di chi stava male, ma non penso sia incinta" sussurrò Madison
"Non dovremmo escludere nulla però" esclamò Andrew
"Andiamo ragazzi stiamo parlando di Parker, non può essere incinta" quasi gridò Lincoln
Ma loro non sanno, nessuno sa che io e lei abbiamo fatto sesso la notte del 31 Dicembre e anche il giorno dopo e quello dopo ancora. Cosa potevo fare, e se fosse realmente incinta?

Vidi il signor Parker correre seguito da due infermieri verso di noi, chiesero a un infermiera del corridoio qualcosa per poi correre nella stanza dove avevano portato la figlia superandoci senza dir nulla.
"E ora che si fa?" domandò Cody
"È tutta colpa mia, io sapevo che stava male ma non ho detto nulla, se solo avessi detto a qualcuno di lei, se solo avessi messo in guardia il professore forse ora starebbe bene" blaterò Lucas in preda al panico
"Lucas, hey bello vieni con me fuori a prendere un po' d'aria" provò a tranquillizzarlo Cody
"Lucas che significa che è colpa tua?" domandò Blaire
"È sotto shock sta blaterando" rispose Cody con fare chiaramente nervoso per poi portare Lucas fuori

Ignorai quei due anche se le parole di mio fratello erano strane, ora mi interessava sapere solo di Hol. Dopo una buona mezz'ora dalla stanza uscì un ragazzo, lo conoscevo, era quel damerino che incontrai fuori la villa dei Parker
"Sa dirci come sta?" Domandò Blaire speranzosa
"Mi dispiace non posso dare informazioni a persone che non sono della sua famiglia" esclamò prendendo il cellulare per fare una chiamata
Glielo tolsi dalle mani per poi staccargli la chiamata mentre lui fece per riprenderselo incazzato
"Senti, non voglio creare problemi ma la ragazza che è in quella sala è importante per noi e la mia amica ti ha chiesto se sta bene, non voglio vedere la sua cartella clinica o il codice bancario, voglio solo sapere se sta bene" affermai duro 
Mi squadrò per poi fare un sorriso beffardo, questo già mi sta sui coglioni.
"Tu sei Dylan" esclamò indicandomi "si mi ricordo di te, hai mandato tu qui Brad" continuò e strinsi i pugni solo a sentire quel nome
"Tu come fai a saperlo" Domandai cercando di restare calmo
"Sono uno degli infermieri che si occupava di lui" esclamò "neanche io voglio problemi quindi vi ripeto, se non siete della famiglia non vi dirò nulla"

"Marcus" gridò qualcuno
Mi voltai e vidi la ragazza che era con lui in auto quella sera, credo sia la sorella di Holly, avevano lo stesso viso.
"Jam" sussurrò lui
Insieme a questa ragazza c'erano Jason e Hannah.
"Come sta?" Domandò la madre
"Venite con me" esclamò questo Marcus portando tutti e tre lontano da noi
"Gesù" riprese a piangere Blaire
Subito dopo uscì il padre di Olivia che per fortuna sembrava sollevato, o almeno credo e spero.
"Marcus vieni qui" esclamò richiamando il suo cagnolino "fammi avere l'ultima tac di Olivia e se peggiora datele dell'anestetico" esclamò e Marcus annuì per poi andare via
"Coach come sta Holly?" Domandò Cody
"È un bene che avete chiamato subito l'ambulanza, sta bene ma ha perso molto sangue e l'agitazione non l'ha aiutata. Nulla di grave per fortuna, solo dobbiamo tenerla sotto osservazione per un po'" affermò e chiamò la sua famiglia per poi allontanarsi con sguardo serio

Tutto qui?
No, non me la bevo, mi dispiace ma non ci casco proprio. Neanche una domanda su cosa sia successo o sul come e il perché? Sembrava quasi che fosse una cosa naturale per lui, come se sapesse già cosa dire e cosa fare, come se questo fosse già successo altre volte. Sono sicuro che nascondino qualcosa.
"Sarà meglio tornare a scuola, prendere le nostre cose e tornare a casa per una sistemata, possiamo tornare stasera" esclamò Lincoln alla ragazza che si stava calmando piano piano
"Ciao" sentii sussurrare e mi voltai verso quella vocina flebile restando sorpreso nel vedere lui
Se non sbaglio si chiama Rudy, è il bambino che l'altra volta non si sentì bene e che Hol aiutò
"Ciao" lo guardai
"Holly è dentro?" domandò fermando la sedia a rotelle
"S-si" esclamai esitando
"Temevo che sarebbe successo, le avevo detto di firmare quel foglio" sbuffò lui ma con fare molto preoccupato
"Di che parli?" mi accigliai 
"Rudy" lo chiamò un infermiera "la dottoressa ti sta cercando" esclamò per poi andare via
"Dici a Holly che mi manca, qui senza di lei è una noia" scrollò le spalle per poi andare via trascinando le mani sulle ruote della sedia

"Posso sedermi?" parlò una voce che mi fece voltare di scatto
"Certo" forzai un sorriso nel trovarmi davanti la sorella di Holly
"Mi chiamo Jamiee, sono la sorella di Olivia" si presentò
"Io mi chiamo-" mi fermò prima che potessi dire il mio nome
"Dylan, so bene chi sei" affermò seria "ti prego, seguimi un secondo" si incamminò verso le scale
Mi alzai dalla sedia e mi guardai intorno confuso, poi seguii la ragazza al piano di sopra, entrammo in una stanza, sulla porta c'era scritto che era l'ufficio del dottor Parker. Quando entrammo vidi pure quel Marcus che scavava nei cassetti della scrivania al centro della stanza

"Perchè l'hai portato qui?" domandò incredulo guardandomi
"Devo parlargli" scrollò le spalle lei
La sorpassai e andai a sedermi sul lettino annoiato in attesa che parlasse.
"Dylan, prima ho chiaramente lasciato intravedere che ti conoscessi già e in effetti è così" affermò appoggiandosi con la schiena alla libreria "Olivia è sempre stata una ragazza sulle sue, non aveva amici, non usciva mai di casa e non sorrideva da tanto" spiegò
"Cosa mi stai cercando di dire?" domandai senza giri di parole
"Mesi fa, verso Ottobre ho fatto visita alla vostra scuola, il preside è il marito del mio capo redattore e mi doveva un favore così ho fissato un appuntamento. Dopo aver sentito la mia versione dei fatti su mia sorella abbiamo concordato che lei doveva essere spinta in un gruppo, che doveva crearsi degli amici e vivere una vita normale, così da avere un adolescenza come tutti i ragazzi della sua età, così dato che mio padre ti ha coperto innumerevoli volte con la storia di Brad ho scelto te. Il preside e io aspettavamo il momento perfetto per lasciare che vi incontraste così da farle avere degli amici e un gruppo. Conosco il tuo carattere, Michael mi ha detto molto su di te e così ho pensato che eri il ragazzo giusto per trascinare mia sorella in delle 'avventure', e così è stato. Dio ha voluto che foste entrambi coinvolti nella storia con i colori nella palestra e il preside ne ha approfittato per farvi passare del tempo insieme. Ho convinto mia madre a lasciare che Olivia andasse a quella gita." esclamò con braccia incrociate

Ma cosa sta dicendo? Il suo discorso non aveva senso, concordarsi con il preside per farci incontrare? Ero sempre più convinto che Olivia non fosse l'unica fuori di testa nella famiglia.
"Jamiee fermati" sussurrò Marcus
"Dylan, mia sorella non sa nulla, e se mai ne verrà a conoscenza mi odierebbe a vita e lei sarebbe capace di tagliare tutti i rapporti senza pensarci due volte. Ti dico ciò perchè mia sorella ha avuto un collasso a causa del troppo stress e Lucas mi ha detto che delle ragazze le hanno dato fastidio quindi, dato che credo che il Dio della scuola sappia farsi rispettare, ti chiedo di fare chiarezza con queste ragazze, mia sorella ha diritto ad una vita normale, e sebbene mio padre è contrario a queste mie scelte, non ha detto nulla a Hol e sono sicura che non lo farai neanche tu, perchè so che non vuoi farla soffrire" si avvicinò di poco mentre il ragazzo l'affiancava "Non volevo trascinarti in tutto ciò ma la polizia sa per certo che Brad è caduto dalla moto, che ha fatto un incidente e hanno chiuso la questione con la testimonianza fasulla di mio padre che ha aiutato il tuo per mesi, sei in debito con noi e ti chiedo di tenere la bocca chiusa con mia sorella e di assicurarti che tutto vada liscio. È una ragazza molto complicata, nessuno può stare al suo passo e tanto meno provarci, ogni volta che tu fai un passo verso di lei, Hol ne fa tre avanti, non sforzarti di capirla perchè è inutile, solo, stalle accanto, ha bisogno di qualcuno ora più che mai" affermò per poi restare in silenzio

"Vedo che Hol non è l'unica complicata" sussurrai scendendo dal lettino "Terrò la bocca chiusa, ma sappi che manipolare la vita di un altra persona solo perchè la tua fa schifo, non è un buon modo per andare avanti, come hai detto tu, Hol ne soffrirebbe molto" affermai per poi uscire

Mi chiusi la porta alle spalle e mi appoggiai ad essa per assimilare un attimo ciò che era appena successo lì dentro.

In Another LifeWhere stories live. Discover now