Innamorata di Emis Killa

Capitolo 4

Quando arrivai a casa trovai Emiliano ad aspettarmi seduto sul divano.

-Hey è partito?-mi chiese

-Si l'ho appena accompagnato all'aeroporto- gli dissi

-E così siamo rimasti noi due! che ne dici se andiamo a Vimercate? ti faccio vedere il paesino dove sono nato- mi propose

-Bell'idea! quando andiamo?- gli domandai

-Anche subito! però prima dobbiamo passare a casa mia- mi rispose.

Andammo a casa sua che era veramente a due passi come mi aveva detto Zanna, entrammo nel garage, vidi un lenzuolo che subito tolse, sotto c'era la sua Harley.

-Andiamo con questa va bene?-mi chiese

-Si va bene! ma io non ci sono mai salita- confessai

-Tranquilla ci sono io-

Mi fece salire, Emiliano mi prese le mani e le mise intorno al suo bacino.
Il giro durò qualche minuto e poi arrivammo, facemmo un giro, era davvero bella mi sarebbe piaciuto ritornarci qualche volta.

Il pomeriggio lo passammo a casa sua a guardare film. Alla fine del terzo film lui si alzò per andare a fumare una sigaretta e io lo seguii.

-Ti è mai capitato che dopo poco tempo una persona diventasse importante per te?- mi chiese dopo aver spento la sigaretta

-Si certo che mi è successo- risposi, volevo aggiungere che stava succedendo anche adesso ma non ne avevo il coraggio.

Dopo mangiato andai a farmi la doccia, entrai in camera per chiedere ad Emis dove avrei dormito e me lo trovai a petto nudo sul letto che messaggiava.

-C'è qualcosa che non va?- mi chiese vedendo che non parlavo

-Emm... no volevo solo chiederti dove dormirò-

-Be dormirai qui con me- mi disse

Subito arrossii ed Emiliano se ne accorse, infatti aggiunse -Perché c'è qualche problema?-

-No no nessuno- risposi e dopodiché mi distesi accanto a lui sul letto matrimoniale.

Si moriva dal freddo, infatti tremavo e lui se ne accorse e mi fece appoggiare la testa sul suo petto abbracciandomi. Era bello stare tra quelle braccia, così mi addormentai subito.

La mattina dopo mi svegliai nella stessa posizione in cui mi ero addormentata e dopo poco anche Emiliano si svegliò
-Buongiorno piccola- mi disse con voce roca
-Buongiorno- risposi arrossendo per come mi aveva chiamata.

Lui si alzò e andò a preparare la colazione mentre io rimasi  a letto ancora qualche minuto.

Quando stavo per alzarmi squillò il telefono, lo presi e notai con mia sorpresa che era il mio ex... cosa voleva adesso?

-Pronto cosa vuoi Matteo?- risposi

-Hey Paige! Voglio vederti per parlare so che sei arrivata a Milano, così ho pensato che dovremmo parlare di quello che è successo- mi disse

-Ok va bene, ci vediamo al bar vicino al duomo tra mezz'oretta- dissi e riattaccai.

Non avevo tanta voglia di parlargli ma sapevo che se non lo  facevo mi avrebbe tormentata.
Ci eravamo lasciato da tanto tempo perché lui aveva preferito il lavoro a me.

Mi vestii e quando fui pronta scesi le scale e uscii dalla porta, ma Emiliano se ne accorse.

-Hey dove vai?- mi chiese

-Vado un attimo a prendere una rivista- mentii.

Arrivai al bar e lo trovai seduto che mi aspettava, ordinammo e lui incominciò a parlare
-Senti volevo dirti che sono stato uno scemo a preferire il lavoro a te me ne sono pentito e adesso vorrei rimediare in qualche modo-
Quante volte avevo sognato che mi dicesse quelle parole ma adesso era troppo tardi, mi piaceva un altro ragazzo e quel ragazzo non mi avrebbe fatta soffrire.

-Matteo scusa ma adesso è troppo tardi io non sono più innamorata di te mi dispiace- dico tutto d'un fiato.

Lui arrossiscie e dispiaciuto disse
-Si certo è normale be è stato bello vederti, ci sentiamo, ciao- disse alzandosi.

Io con un sorriso di comprensione ricambiai il saluto e mi avviai verso casa.

Arrivata a casa suonai,  ma nessuno mi venne ad aprire, non avevo le chiavi di casa quindi aspettai come un ebete fuori dalla porta, ad un certo punto qualcuno mi mise le mani davanti gli occhi
-Chi sono?-
-Sei quell'idiota che mi ha lasciato fuori casa- risposi
-Ehy! Ero andato solo a prendere il pane- disse offeso aprendo la porta.

Passammo tutta la serata a chiacchierare e poi andammo a dormire.

Mi sarei abituata a vivere con lui era davvero un ragazzo magnifico.