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Casa di Paulo è davvero molto bella.

Capisco non sia un amante dell'arredamento esagerato. Si limita al poco, ma buono.

L'angolo più buio e vuoto è arricchito soltanto da un enorme quadro con lo stemma della Juventus e il suo viso da guerriero, a grandezza naturale.

Canchero.

In queste poche ore in casa da sola ho avuto modo di curiosare un po', limitandomi a osservare gli oggetti sui mobili, le foto sui comodini.

Nella cabina armadio, che raggiungo dopo una doccia rilassante per indossare qualcosa di comodo e di suo, trovo anche scarpe e abiti da donna.

Non molti, ma ci sono, come se fossero stati dimenticati, o abbandonati lì.

Mi limito a guardarli, chiedendomi se avrò mai il coraggio di fargli domande a riguardo.

Infondo, di Antonella , della rottura improvvisa e del periodo successivo da Don Giovanni non ha aperto bocca nessuno dei due, e non credo di aver intenzione di farlo subito.

In salotto, una foto su un piccolo comodino bianco attira la mia attenzione.

In realtà, sono due foto riunite in un'unica cornice: una ritrae Paulo con il suo papà.
Non può avere più di 9 anni, ed è così felice, con in mano una coppa di polistirolo, tra le braccia del padre, che lo alza in alto ridendo.
L'altra, di fianco, ritrae Paulo con una coppa, questa volta vera, tra le mani, e gli occhi verso il cielo.
In basso, un biglietto anch'esso incorniciato: "la primera victoria para ti".

Accarezzo la foto con tenerezza, immaginando ogni volta il suo sguardo verso il cielo e le braccia alzate, dopo ogni gol.

Lui prima di me sa cosa vuol dire perdere chi ami, per questo ho voluto parlargli subito di me.

In cucina mi aspetta una piccola sorpresa, perché sulla penisola trovo una colazione meravigliosa, accompagnata da un piccolo biglietto rosso.

<<Porque incluso cuando no estoy allá, siempre estoy aquí, contigo>>, leggo con un piccolo sorriso sulle labbra, capendo che ha scelto lo spagnolo per insegnarmelo bene e subito.

Il piccolo momento romantico e solitario è interrotto dal brontolio della mia pancia, ma di fronte a tutto quel ben di Dio, non la biasimo affatto.

Non conoscendo ancora i miei gusti, Paulo si era preoccupato di farmi trovare pancakes, un cornetto al cioccolato, un bombolone e un cupcake, così, per essere sicuro.

Presto saprà che ai dolci preferisco sempre il salato, ma quelle poche volte che mangio a colazione, i pancakes sono la mia colazione o merenda preferita.

Decido di fare una foto, una volta scelta la pietanza e dopo aver riscaldato il cappuccino che accompagnava il cibo.

La pubblico tra le storie, ringraziando in spagnolo, ma senza fare allusioni a lui, anche se, ormai e pian piano, in molti cominciavano a sapere di noi.

<<Beatrice, il bel nome della nuova ragazza che ha colpito il cuore del nostro Paulino>>, scrivevano le didascalie che accompagnavano le prime nostre foto, dalla cena di Natale in casa Juve, alla sua esultanza la sera prima al gol, a qualche scatto rubato che ritraeva me e Roby, mentre mi abbracciava da dietro in tribuna.

Mi ero decisa a leggere qualche commento, e stranamente non erano così male, come invece mi aspettavo.

Per la maggior parte erano felici per lui, dopo tutto quello che era successo e di cui si parlava da mesi.

Más que nunca - Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora