Ottobre 2016.

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Mia sorella non ha retto più.
Ha chiamato mia madre.
Ha detto solo «non voglio che mia sorella muoia»
Mentre io la imploravo di non dire niente.
Di stare zitta.
Mi ha tradito.
Anche lei.
Adesso non so cosa faranno.
So solo che non mi rimetterò a mangiare.
Ho ancora tanti chili da perdere.

Sono alta 1,70 e peso 50kg.
Mia madre l'altro giorno si è spaventata vedendo quel peso sulla bilancia.
Io ho fatto un mezzo sorriso.
Quando: è ancora troppo, ricordatelo.
Non dimagrirai mai abbastanza.
Mai.
A quel punto il sorriso si è cancellato.
Sono ammutolita e sono corsa in camera.
E ho pianto ancora.
Non credo di aver mai pianto così tanto come in questo periodo della mia vita.
Non credo di aver mai voluto urlare così forte da far sentire a tutti quanti soffro per colpa loro.
Per colpa di stupidi, arroganti, egocentrici, infantili, idioti, arrabbiati, bugiardi, deboli, egoisti, incapaci, goffi e insicuri bambini.
Per colpa loro.
Dovrebbero solo sprofondare sotto un palpabile strato di vergogna.
Dovrebbero provare sulla loro pelle l'effetto che le loro parole hanno avuto sulla mia.
Ma non gli augurerò mai di essere spinti dalla disperazione e smettere di mangiare.
Mai.
A nessuno.
Perché fa veramente schifo.
Ma tanto.
Perchè mangiare mi manca.
Ma di sicuro non vado a dirlo in giro.
Non ne parlerò mai con nessuno.

«cosa ci facciamo qui mamma?»
«é solo per il tuo bene»
Mi viene un groppo in gola.
Aveva scoperto tutto.
Oh merda.
Adesso cosa mi faranno?!
Oddio mi faranno ingrassare di nuovo.
Dovevi dimagrire quando eri in tempo.
Adesso questi ci rovineranno.
Ti riprenderanno in giro.
Beh ricominceremo da capo tranquilla.
Ci sarò io a incitarti.
Ci sarò io a consigliarti cosa fare.
La cosa giusta.
«la famiglia Rubini?»
Dice una signora di mezz'età con lunghi capelli biondi e grandi occhiali che le coprono mezza faccia.
Mia madre e mio padre si alzano e iniziano a seguirla in quel corridoio infinitamente bianco.
Io sono immobilizzata sulla sedia.
Non movo un muscolo.
Forza alzati.
O ti prenderanno di forza.
Dai ti tocca.
Basta che non ascolti le cazzate che diranno.
Ora ti alzi, metti un piede dopo l'altro e li segui.
Guarda ti stanno chiamando.
Muoviti dai.
Ecco brava.
Un passo dopo l'altro.
Si, brava.
E ricorda: non ascoltarli.
«bene, seguitemi. »
Entro in una stanza, molto accogliente.
Un lettino, di quelli che hanno gli psicologi...
OH MERDA.
«mi avete portato da uno psicologo?!?»
Chiedo sgomenta.
«é solo per il tuo bene»  
Il mio sguardo spazia per la stanza e si sofferma sulla signora bionda. La guardo con tutto l'odio che uno sguardo può contenere.
É vi giuro che in questo sono brava.
Lei, però, mi sorride.
Bah! Deve esserci abituata.
«sedetevi, prego»
In effetti siamo impacciati, stretti sulla porta.
«bene, tu sei Marta giusto?»
Non rispondo.
«...okay, si beh i tuoi genitori a mi hanno un po' raccontato di te. »
Li guardo inviperita.
«e mi hanno detto che sei un eccellente studentessa! Ma non siamo qui per parlare di questo. Giusto?»
Sorride di nuovo e si fa più seria.
Due schiaffi non sarebbero stati male.
«mi hanno raccontato altre cose... sai tua sorella oggi li ha chiamati... e ha raccontato loro che... beh arriviamo dritti al punto! Sappiamo che butti il cibo. E ti stai alimentando in modo eccessivamente ipocalorico. Per questo sei qui.
Per essere aiutata. »
Non so se ridere per il « essere aiutata» o piangere per essere stata scoperta.
Opto per le lacrime, mi vergogno da morire.
Beccata.
«vedi, ho parlato anche con la nutrizionista,che consocerai domani e ti seguirà dal punto di vista alimentare, e con il dottore che ti seguirà
dal punto di vista medico.
Insieme, abbiamo capito che dobbiamo diagnosticarti un'anoressia nervosa. Per questo hai bisogno di essere aiutata. Lo capisci?»
Adesso sto veramente per mettermi a ridere.
Io?!
Anoressica?!
Ma quando mai?!
Io sono grassa! Le anoressiche non sono magre come stuzzicadenti?
Ma ahahahaha.
Che bello scherzo.
Vedi quante cazzate!
Non ti preoccupare, noi non siamo anoressiche.
Siamo solo grasse.
E dobbiamo dimagrire.
Dobbiamo andare avanti.
Forza, corri.

Quando mangiavo solo nuvoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora