Prologo

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Niente è come sembra.
Su questo avevo sempre basato la mia esistenza: niente è mai come sembra.
E quell'anno, scoprii di avere ragione.

Tutto iniziò in una giornata soleggiata di settembre, con le foglie che iniziavano a cadere e l'estate che stava lentamente andando via.
Quello era il primo giorno di scuola dell'ultimo anno di terza media, e partivo decisamente alla grande dal punto di vista della vita sociale: in banco da sola.
Ma andiamo avanti.
Quel giorno, dal mio angolino vicino alla finestra, avevo un'ampia visuale di tutti i miei compagni di classe.
C'erano Emily, Anna, Francy e Leah che chiaccheravano nella fila alla mia destra, tra rumorose risate e battute imbarazzanti. Dietro di loro, Simone, in banco con Michele, con la faccia di chi vorrebbe essete ovunque tranne che qui, anche se, nel suo caso, credo fosse dovuto più che altro al compagno di banco che al luogo in se e per se. Michele, nel mentre, lo ignorava, parlando con Enrico e Omer nella fila a fianco. Davanti a Omer, era seduto Tommaso, che se la rideva con Alessandro mentre Sally e Eleonora spettegolavano. Dalla parte opposta della classe rispetto a dove stavo io, in primo banco come al solito, Andrew stava sistemando matite e quaderni aspettando l'insegnante, mentre Tyler lo prendeva in giro amichevolmente e Samuel, come al solito, esaltava il tutto con la sua vocetta acuta, cercando forse di integrarsi ma rivelandosi solo irritante, almeno per quanto mi riguarda, e probabilmente anche per Beatrice, seduta vicino a lui con l'espressione di chi vorrebbe commettere un omicidio.
Infine, dietro di me c'era Matteo che limonava con Elisa, ignorandomi completamente.
Come se essere asessuale non fosse abbastanza, devo anche sopportare le coppiette che si sbaciucchiano.
Sto per vomitare.
Oh, ho dimenticato di dirvi che sono asessuale? Be', lo sono. Per chi non lo sapesse, essere asessuale comporta la totale assenza di attrazione sessuale per qualsiasi genere. E se qualcuno sta pensando "poverina", sappiate che, alla fin fine, sono stata quella con meno problemi.
Le questioni amorose sono così impegnative! Mi chiedo, ma come fate a sopportare i ragazzi che non vi cagano se siete ragazze, o le ragazze con tutti i loro problemi se siete ragazzi? Sempre che siate etero, chiaramente.
A inizio anno, pensavo di essere l'unica nella comunità LGBT+, almeno nella mia classe, nonostante etero non sia una cosa scontata, come insegna il mio libro preferito, "Tuo, Simon". In effetti, credo sia il caso di spendere due parole su questo libro, visto che giocherà un ruolo fondamentale in questa storia.
"Tuo, Simon" è la storia di un ragazzo omosessuale non dichiarato che si scrive via email con un ragazzo che si fa chiamare Blue, ovviamente in forma anonima. Questo libro è meraviglioso, affronta il tema dell'omosessualità con dolcezza, chiedendosi spesso "perché etero è la norma?" e facendoti capire che essere etero non è una cosa scontata.
In effetti... guardandomi intorno, iniziai a chiedermi quanti, lì dentro, fossero effettivamente etero.
Oh, l'avrei scoperto, e ve lo racconterò, ma procediamo com calma.
Dopo poco, arrivò il nuovo insegnante di italiano.
Era... particolare.
Indossava una maglietta dei Green Day (bonus per l'ottimo gusto musicale) e dei jeans consunti. Ai piedi portava delle convers rosse.
I capelli erano radi, con una zona calva sulla cima della testa. Portava una borsa di stoffa con dei disegni riferiti a "10 piccoli indiani" di Agatha Christie (altro bonus per l'ottimo gusto in fatto di libri) e una borsa a tracolla viola, probabilmente contenente il suo computer, e aveva il viso allegro di chi si è fatto troppi caffé ed è su di giri per questo.
Mi stava già simpatico.
-buongiorno ragazzi. Sedetevi pure. Io sono il professor Conti, e sarò il vostro docente di italiano per quest'anno scolastico. Facciamo un breve giro di nomi, così vi conosco un po', d'accordo?
Tutti, a turno, dicemmo il nostro nome.
-bene. Ho qui il vostro orario. Dunque... il venerdì avremo un'ora, che mi piacerebbe dedicare alla lettura di un libro che gradirei acquistaste e a parlare di un tema, spesso considerato ingiustamente "tabù" e di cui sfortunatamente si parla molto poco, ovvero la comunità LGBT+- mi misi a sedere dritta sulla sedia -non vi interrogherò a riguardo, ma mi piacerebbe che voi sapeste di più a riguardo. Per il resto, faremo due ore di storia al lunedì, due ore di letteratura al martedì, un'ora di grammatica e una di antologia al mercoledì e un'altra di grammatica al giovedì. Il resto dell'orario ve lo forniranno gli altri insegnanti. Ora, il libro da acquistare è "Tuo, Simon" di Becky Albertalli.
...questo prof. è ufficialmente il mio preferito.
-ora ditemi, cosa sapete della comunità LGBT+?- chiese.
I miei compagni restarono in silenzio, e anche io. Volevo vedere le loro risposte.
Dopo qualche minuto, Leah tirò su la mano timidamente.
-i gay?- propose.
Disperata, alzai la mano.
-la comunità LGBT+ comprende tutti gli orientamenti sessuali, romantici, estetici e tutti i generi, che siano al di fuori dell'eterosessualità e delle persone cisgender, ovvero omosessuali, bisessuali, pansessuali, polisessuali, asessuali, ma anche transessuali, genderfluid... sono centinaia.
-molto bene, Alice- adoro i prof che imparano subito i nomi -e sì, Leah. Comprende anche i gay. Ora, qualcuno sa dirmi la definizione di eterosessuale?
-persona attratta dal sesso opposto?- provò Andrew.
-sì, Andrew, ma la mia domanda è: "per voi cos'è l'eterosessualità?"
-ehm, la normalità?- chiese Anna.
Mi sbattei la mano in faccia così forte che probabilmente mi restò il segno.
Ma il professore sorrise, quasi rassegnato ma per niente stupito, e disse semplicemente:
-quel libro vi sarà utile.

Una classe... arcobaleno!Where stories live. Discover now