Quando quel pomeriggio andai a prendere Belle a casa per andare insieme dall'avvocato, ancora non mi ero totalmente ripreso. Ero assente, e di questo se ne era accorta anche lei, però non fece nessuna domanda.
Le avevo detto che Julie aveva firmato il contratto e versato la caparra, che se ne sarebbe andata il giorno dopo da casa mia e che le cose sarebbero tornate a posto, ma ora non ci credevo più tanto come prima.

«Se stasera non hai da fare puoi venire da me, Cassie è con Niall e Aria è fuori città» la sua voce mi distolse dai miei pensieri. Mi sembrava fosse passata un'eternità dall'ultima volta che eravamo stati insieme senza problemi, ma quella sera proprio non me la sentivo «Non lo so, volevo portare Danielle fuori a cena» risposi senza togliere gli occhi dalla strada «Potrei... potrei venire con voi, sono comunque sola a casa» mi si spezzò il cuore a sentirla così titubante, ma non me la sentii comunque di fingere che andasse tutto bene «Belle, mi dispiace, vorrei solo passare un po' di tempo con mia figlia» girai solo per qualche secondo gli occhi su di lei vedendo l'espressione delusa e afflitta che mi fece sentire un vero idiota «D'accordo, nessun problema» non disse più nulla, si limitò a guardare fuori dal finestrino mentre attraversavamo le strade di Liverpool e tutto ciò mi fece talmente male che avrei tanto voluto tornare indietro nel tempo per evitare il momento in cui Julie era tornata nella mia vita per mettere confusione.

Lo studio dell'avvocato Thompson era ordinato e accogliente, la segretaria ci fece accomodare intimandoci di aspettare.
Quando l'avvocato si presentò, non persi tempo e subito gli spiegai la mia situazione. Non mi aspettavo che trovasse una soluzione al volo, ma speravo che almeno mi desse delle buone notizie.

«Signor Styles, sarò onesto con lei. Non c'è dubbio che il fatto che la signorina Stonem se ne sia andata porti un vantaggio a lei, ma anche se dovesse dimostrare che non può prendersi cura della bambina è difficile che il giudice decida per un affidamento esclusivo al padre» mi lasciai andare con un sospiro allo schienale della sedia «Non c'è modo che possa decidere che non è in grado di star con lei?» chiesi ancora, quasi disperato «Vede, la madre è la figura con più autorità dal punto di vista legale. L'unico modo per avere un affidamento esclusivo è che sia lei stessa a concederglielo. La signorina non ha mai vissuto con la bambina, deve lasciare che per un po' di tempo stiano insieme, senza coinvolgere giudici ed avvocati, non essendo abituata a stare con sua figlia sarà lei stessa a fare errori e a rendersi conto che non potrà stare da sola con lei» era una teoria del tutto infondata, non potevo vivere nella speranza che Julie non volesse la bambina in più Danielle ne avrebbe sofferto il doppio «Con tutto il rispetto, avvocato, ma non posso sperare che le cose vadano male. Non voglio nemmeno che mia figlia rimanga male per questa situazione» lui scosse la testa, sicuro di sé «Crede che sua figlia preferisca stare con il padre che l'ha cresciuta per cinque anni o con la madre che non ha mai visto in tutta la sua vita? Mi creda, non è il primo caso del genere che seguo, so quello che dico, la signorina Stonem sarà la prima a scappare a gambe levate un'altra volta».

L'incontro con l'avvocato mi aveva lasciato un po' perplesso, ma forse aveva ragione lui, Julie non avrebbe resistito a stare con un peperino come Danielle, ma non potevo fare troppo affidamento su questo.
«Se mio padre ti ha consigliato lui come avvocato, vuol dire che è bravo, so che probabilmente non è rassicurante quello che ti ha detto, ma ha ragione. Danielle non accetterà di stare con Julie e Julie impazzirà con lei» cercò di rassicurarmi Belle mentre uscivamo dallo studio «Ma io non posso saperlo» risposi innervosito «Harry, quale altra soluzione c'è?» mi chiese esasperata fermandosi in mezzo al marciapiede «Magari non è così terribile come madre, magari la scelta giusta è stare con lei e dare finalmente a Danielle una famiglia, la sua famiglia» alzai gli occhi sulla ragazza e vidi chiaramente il dolore e la confusione attraversare i suoi occhi «Stai dicendo che tutto questo non è servito a niente? Che vuoi semplicemente tornare con Julie come se nulla fosse successo e darle una seconda possibilità che non si merita?» mi chiese con voce tremante. Mi passai una mano fra i capelli frustrato «Sto dicendo che se non le do una seconda possibilità non potrò mai sapere se se la merita o meno». In pochi secondi Belle cominciò a piangere silenziosamente spezzando il mio cuore in milioni di pezzi «Cosa ti ha fatto cambiare idea? Perché all'improvviso vuoi tornare con lei?» mi chiese tra le lacrime «Ha confessato di amarmi stamattina, era sincera. Purtroppo non sono stato così indifferente come avrei voluto Belle; mi dispiace, mi dispiace da morire. Io ti amo, lo sai che ti amo, ma Danielle è tutta la mia vita e non posso dimenticare Julie, mi dispiace. Non ti chiedo di rimanere con me ed accettare che Julie faccia parte della mia vita. Ma devo provarci, per mia figlia, e se dovesse andare male spero che tu riesca a perdonarmi e a darmi un'altra chance» provai ad avvicinarmi a lei per prenderle le mani, ma subito si ritrasse al mio tocco.
Si asciugò le lacrime e si schiarì la gola «Beh, ti auguro allora una vita felice e serena Harry. Ti amo, ma non puoi chiedermi di rimanere ad aspettare che tu e Julie vi lasciate di nuovo. Sarò sempre presente per Danielle, se avrai bisogno di una babysitter, ma non potrò essere presente per te» mi guardò ancora una volta prima di girarsi e allontanarsi, lasciandomi da solo nella speranza che tutto quello fosse solo un brutto sogno e che prima o poi mi sarei svegliato.

The beauty and the father  | H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora