Capitolo 35

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Buongiorno a tutti!! Visto il ritardo con cui ho pubblicato ultimamente, ho deciso di farvi questo regalo e pubblicare presto il nuovo capitolo.

Non sono particolarmente soddisfatta di come è uscito, nella mia testa era completamente diverso, ma mi auguro che possa piacervi ugualmente.

Fatemi sapere cosa ne pensate!!
Ne approfitto per dirvi che mancano veramente pochissimi capitoli alla fine, per essere esatti me mancano 3!

Vi lascio al capitolo che spero vi piaccia!
Un bacio
Sil

Era stato il mese più lungo e faticoso della mia vita.
Harry, giustamente, aveva passato in casa pochissimo tempo, era sempre da sua madre per poter stare con Danielle.
Quando eravamo entrambi a casa non facevamo altro che parlare al telefono con mio padre, dato che avevamo deciso di intraprendere l'iter giudiziario.

La prima udienza era fissata per quel pomeriggio e sia io che Harry eravamo un fascio di nervi.
Mio padre aveva seguito direttamente il caso da York, ma era arrivato a Liverpool da qualche giorno per istruire tutti al meglio su quello che sarebbe successo in tribunale.

Non era così che avevo immaginato la prossima visita dei miei genitori, ma ero comunque stata contenta del fatto che avrei potuto passare un po' di tempo insieme a loro.
Harry aveva insistito nel pagare loro l'albergo, dato che mio padre non aveva voluto un soldo in quanto suo avvocato, e questo aveva acceso una discussione che ormai andava avanti da giorni fra i due.
Harry troppo orgoglioso ed educato per desistere e mio padre troppo cocciuto per accettare di farsi ripagare da lui in qualche modo.
Avevo comunque provveduto a restituire la metà dei soldi a Harry, dato che continuavo a sentirmi responsabile, almeno in parte, di tutta quella situazione e, ovviamente, lui non aveva mancato di lamentarsi di quanto fossimo testoni nella mia famiglia.

Mi lisciai il tubino blu che avevo deciso di indossare quel giorno osservandomi allo specchio.
Non mi era mai capitato di dover andare in tribunale per un udienza, qualche volta, quando stavo ancora a York, avevo portato a mio padre il pranzo o qualcosa che aveva dimenticato a casa, ma non ero mai entrata in un'aula.

Sentii i passi di Harry dietro di me e alzai lo sguardo sul suo riflesso, si sistemò la camicia chiudendola fino all'ultimo bottone prima di prendere la cravatta e metterla intorno al collo «Sai fare il nodo?» mi chiese.
Io annuii staccando gli occhi dallo specchio per girarmi verso di lui.

Gli sorrisi appena mentre armeggiavo con il pezzo di stoffa intorno al suo collo.
Facevo fatica a guardarlo negli occhi perché continuavo a pensare a quello che avevo dovuto confessargli qualche settimana prima.

Odiavo pensare a quel periodo della mia vita e avevo odiato ancora di più doverlo ritirare fuori dall'angolo remoto del mio cervello per parlarne con mio padre.
Mi accorsi che le mani mi tremavano solo quando Harry le prese fra le sue e vi lasciò un leggero bacio.

«Calmati» mormorò appena «E se dovessero togliertela per colpa mia?» risposi continuando a tenere lo sguardo basso «Hai fatto analisi ogni settimana, tuo padre ha portato i documenti della riabilitazione e esami vecchi del sangue in cui risulti pulita, sta' tranquilla» sospirai chiudendo gli occhi quando poggiò la mano delicatamente sulla mia guancia.

«Ho odiato doverne parlare, specialmente tirare fuori il discorso con mio padre» finii col nodo e mi allontanai di nuovo verso lo specchio per sistemare gli orecchini e il punto luce abbinato che avevo al collo.

Si avvicinò a me, mi spostò i lunghi capelli su una sola spalla prima di stringermi la vita e lasciarmi un leggero bacio sul collo «Lo so» sussurrò guardandomi dallo specchio «Forse avrei dovuto scegliere un vestito diverso, questo è troppo corto. Si decisamente, devo cambiarmi» blaterai cercando di allontanarmi.

The beauty and the father  | H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora