Capitolo 6

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Quando arrivai a casa, quel pomeriggio, sperai vivamente di riuscire ad evitare le domande delle mie coinquiline salutandole rapidamente e avviandomi velocemente verso la mia stanza, ma le mie speranze si vanificarono non appena si accorsero di cosa stavo facendo «Non ci provare!» esclamò Aria prendendomi per un braccio.

Sbuffai e alzai gli occhi al cielo, mi sembrava di essere sotto inquisizione «Non sei tornata a casa stanotte e stamattina eri talmente di fretta che sembrava avessi un peperoncino nel culo, avanti, racconta» mi rimbeccò Cassie mentre, seduta sul divano, faceva asciugare lo smalto appena messo.

Mi sedetti sulla poltrona e mi passai una mano fra i capelli «Ho dormito da Harry» dissi semplicemente alzando le spalle. Aria grugnii facendomi sogghignare, mi divertivo un sacco a tenerle sulle spine «Beh, di certo non immaginavo che avessi dormito per strada! Dettagli Belle, vogliamo dettagli» mi incitò facendomi ridacchiare ancora di più «Mi ha portata in un ristorante italiano, abbiamo mangiato divinamente. Sua figlia dormiva dalla nonna, la casa era libera, se non per il cane. Abbiamo fatto sesso, di nuovo, e abbiamo dormito insieme, fine» dissi come se fosse stata una serata normalissima quando, in realtà, era stata una serata meravigliosa «Ci sei andata a letto due giorni consecutivi? Wow, Sei cotta davvero» sbuffai alla constatazione di Cassie «Beh, potrebbe piacermi parecchio, sì, ma siamo ancora a livello di frequentazione» le mie coinquiline si guardarono e scoppiarono a ridere «Certo, Belle, certo. Ti ritroverai sposata senza nemmeno accorgertene» mi prese poi in giro Cassandra guadagnandosi una cuscinata in faccia «Oh questo non dovevi farlo» mi minacciò lei dando vita ad una vera e propria guerra di cuscini.

E forse avevano ragione, ero davvero cotta di Harry e non volevo ammetterlo a me stessa; avrei dovuto parlare con lui e mettere in chiaro le cose. Volevo stare con lui? Era decisamente troppo presto per dirlo ed inoltre non credo che lui fosse pronto a stare con me, sapevo che per Harry fosse ancora più difficile pensare razionalmente a questa situazione, vista la presenza di Danielle; ma questo non mi dava fastidio, d'altronde avevo bisogno di tempo anche io per mettere a posto le cose nella mia testa, per quanto fossi comprensiva con la sua situazione e adorassi la bambina, non ero di certo pronta a buttarmi a capofitto in una relazione con lui.

Questi dubbi rimasero con me fino a mercoledì, giorno in cui sarei andata al parco con Harry e Danielle.

Non ci eravamo più visti dopo la mattina in cui mi aveva accompagnata in università, ma ci eravamo sentiti ad ogni ora del giorno.

Avevamo deciso che ci saremmo visti a casa mia, così saremmo andati insieme a prendere Danielle e poi saremmo andati al parco.

«Ciao Mila!» esclamai salutando il cane che mi corse incontro non appena uscii dal portone del mio palazzo «Dopo che l'hai sfamata lunedì, si è innamorata di te. - Ridacchiò Harry dirigendosi a sua volta verso di me - E il padrone non lo saluti?» mi chiese poi imbronciato vedendomi rimanere accucciata per coccolare il labrador. Sorrisi tirandomi su per guardare Harry negli occhi e lasciargli un bacio sulla guancia «Ciao anche a te, Harry» ridacchiai scuotendo la testa «Andiamo, Danielle non vede l'ora di andare al parco insieme a te, stai rubando l'amore di tutta la mia famiglia, ormai non esisto più per loro» borbottò offeso guardando Mila trotterellare dietro di me. Sorrisi trionfante tirandogli un leggero pugno sul braccio «Sarà che sono più bella di te» sogghignai procedendo davanti a lui per entrare in macchina.

Danielle era a dir poco impazzita quel pomeriggio, non faceva altro che correre e giocare con Mila. Avevamo giocato a palla, a nascondino e ad acchiapparella, ma ancora non era stanca.

Ero seduta sul prato insieme ad Harry a controllarla mentre raccoglieva i fiori.

Essere seduta lì, insieme a loro, in un momento che rappresentava la loro quotidianità, mi fece pensare ancora una volta alla situazione familiare di Harry; aveva cresciuto da solo una bambina meravigliosa e lei non faceva altro che adorare il padre. Avevo il diritto io di entrare nella loro armonia familiare? Di entrare a far parte delle loro vite? Me lo meritavo?

The beauty and the father  | H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora