21.

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Sì, decisamente continua a suonare come un sogno. 

"Sto per venire, Lou."

Al sentire quelle parole, Louis alzò velocemente la testa, liberando il pene dalla sua bocca e sorridendo con timidezza.

"Fallo dentro di me... Dentro di me, Harry."

Harry aprì gli occhi e sbatté le palpebre molte volte finché si strofinò gli occhi con le nocche. Quello stava succedendo davvero. E... Louis lo chiama con il suo nome. Si riprese, appoggiandosi contro la testiera del suo letto e lentamente Louis si mise a cavalcioni sui suoi fianchi. Fece una breve pausa e Harry sembrava che stesse pensando molto a ciò che stavano per fare. Louis si diede conto che era esitante, allora alzò il viso con la sua mano al mento e si inclinò per baciare le sue labbra. Sì, c'erano farfalle nello stomaco di Louis, fuochi artificiali nella sua testa e sentì presto come un enorme peso si era collocato sulle sue spalle nel momento in cui baciò Harry. Sapeva che che ora si sarebbe dovuto fare carico dei sentimenti del suo amico e anche dei propri. Ricambiò il bacio a metà da quel momento, perché la confusione invase il suo corpo e ugh... No. Che sta facendo? Se nemmeno lui sa ciò che vuole! Perché è lì? Avrebbe fatto del male ad Harry! Stava facendo un'altra cazzata! Vattene, Louis! Vattene ora prima che Harry ti odi! 

Il bacio si interruppe troppo presto, Harry si accigliò quando vide Louis negare, cercando di muoversi. Capì perfettamente che si fosse pentito di essere andato lì. Capì che Louis non voleva fargli del male e che preferiva andarsene prima di continuare a rovinare la loro amicizia.

Deglutì con difficoltà mentre lo sosteneva con forza da un braccio affinché non si alzasse dal letto. Fanculo tutto! Non aveva niente da perdere, o sì?

"Non te ne andare, Louis"

"Devo farlo, Hazz. Non voglio farti male, non voglio- io" Louis fece una pausa, cercando di trovare le parole esatte per non continuare a ferirlo. "Non voglio farti questo, Hazz. Non a te, no-non te lo meriti"

Improvvisamente tutto si congelò nella sua mente e tornò al ricordo di quella prima volta. Dove per Louis fecero sesso, per lui fece l'amore.

Si mordicchiò il labbro inferiore velocemente perché, Dio! Lui era sul punto di perdere la sua verginità. Le loro mani tremavano, le loro gambe tremavano, tutto lui tremava perché lo avrebbe fatto giustamente con Louis, e quello è ciò che aveva sognato per tanto tempo. Era felice e nervoso, ovviamente -oltre che eccitato-, però infondo qualcosa gli stava dando fastidio, però, e quello era il fatto che quello significava molto di più per lui che per Louis. Era la prima volta di entrambi, però lui era innamorato ed era triste sapere che per il suo amico quello era semplicemente sesso.

Harry tornò in se e lasciò il suo braccio. "Rispondi a questo, Louis. Perché sei venuto?"

"Non è ovvio perché sono venuto? Sono venuto nella tua stanza per due anni per qualcosa, e sai bene cos'è."

"Va bene, lo capisco, però ora, oggi, in questo momento. Perché sei venuto?"

"A compiere un desiderio che avevi"

"A svegliarmi con un pompino? Tu credi che questo mi faccia felice? Pensi che solo questo voglia da te?"

"No, so che no, però io volevo farlo, volevo compiacerti" fece una pausa nuovamente mentre si metteva in piedi. "Scusa, Hazz. Sono un idiota, non dovevo venire, prima di tutto. Non voglio che mi odi, non voglio perdere la tua amicizia"

"Louis, la nostra amicizia si è rotta da due anni, quando tu ed io abbiamo avuto rapporti per la prima volta. Apri gli occhi, guarda la realtà, noi eravamo più che amici e lo sai."

Quello gli fece un po' male. Lui non credeva quello, Louis ancora lo considerava suo amico, nonostante facessero sesso, gli fecero male quelle parole e fu per quello che negò, camminando verso la porta.

Harry ci mise solo un secondo ad alzarsi dal letto e correre verso di lui per evitare che uscisse dalla stanza. Louis aveva la sua mano sulla maniglia, sul punto di aprire quella porta quando sentì il membro di Harry appoggiarsi sulla sua bassa schiena.

"Rimani" sussurrò al suo orecchio.

"Rimani..."

Louis sospirò forte, si girò lentamente e ora si stavano guardando direttamente negli occhi.

Harry non toglieva lo sguardo da lui "Voglio..." guarda la sua bocca per un momento e tornò a guardarlo negli occhi "Vogl- Ho bisogno che rimani"

"Hazz, no-" Louis negò con la testa, abbassando lo sguardo verso il suolo. "Questa è l'unica cosa che otterrai da me. Tu vuoi di più e io non posso offrirti più di questo"

Harry strinse le labbra, frenandosi dal dire qualcosa, però tornò ad aprire la sua bocca e semplicemente lo disse "Allora lasciami averti almeno una volta. Però rimani tu, Louis."

"Co- Cosa? Cosa int-"

"Lascia che lei se ne vada per un momento. Voglio stare solo con te."

Sentì le tanto familiari mani di Harry alzare la sua maglietta lentamente, mentre si guardavano negli occhi, Harry e lui, loro due, nessun personaggio. Louis rimase immobile quando Harry si avvicinò lentamente. I suoi occhi erano posti sulle labbra di occhi azzurri. Louis volle dire qualcosa. Forse negarsi, frenare ciò che  facevano? Però non poté dire o fare niente, perché le soavi labbra di Harry si posarono sulle sue e dopo tutto fu impossibile. Così chiuse gli occhi...

il bacio era lento, soave e senza niente di brusco come lo erano di solito quando lo facevano. Harry sostenne il suo viso con le mani, dirigendo quel tenero bacio con lenti movimenti della testa da un lato all'altro, e poi le sue mani scivolarono verso il suo pantalone e boxer per abbassarli in una sola volta. Le sue mani si posarono ora sui fianchi di Louis, per cominciare ad abbassare quel pantalone di una tuta che indossava occhi azzurri. Louis lo lasciò fare incapace di protestare perché quello sembrava... Corretto? Forse non lo era, però s sentiva così. Le mani di Harry scivolarono verso le sue cosce, per alzarlo con forza, però lentamente. Louis avvolse le sue gambe attorno ai suoi fianchi, mentre le sue mani avvolgevano il collo di Harry. Le sue labbra rimasero attaccato in ogni momento perché gli era impossibile separarsi. Il bacio continuava ad essere fottutamente lento, soave, bello, e Louis non capiva niente, era perso, perso in quel bacio, in quelle carezze che Harry gli stava regalando.

La sua testa gli gridava di uscire di lì correndo, che quello non era un bene, che se ne sarebbe pentito, che stava peggiorando la situazione, però il suo corpo non fece caso a nessuna di quelle avvertenze. Era il suo cuore quello che batteva con forza, indicandogli di continuare.

E si lasciò portare, si lasciò andare all'amore.



sHe ~ Traduzione Italiana (Larry Stylinson)Where stories live. Discover now