CAPITOLO 22. MIRANDA.

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C'E' UNA LETTERA PER TE.

Erano passati quattro mesi da quando Amanda e Riccardo erano nati. La nostra vita era ormai piena di ciucci, pannolini, pappine e latte.

Io e Mirko eravamo felici insieme e avevamo una casa tutta nostra,l'avevamo cambiata perchè nella precedente eravamo stretti.

Avevamo preso una villetta nel verde. Aveva tre camere da letto, una cucina grande così come piaceva a me, un salottino e soprattutto veva un giardino enorme dove il mio futuro marito aveva collocato già due piccole altalene per quando le piccole pesti sarebbero cresciute e avrebbero voluto giocare. Voleva collocarci anche una casetta e uno scivolo ma gli avevo esplicitamente detto che casa nostra non era il parco giochi e che Amanda e Riccardo li avremmo portati al parco anche perchè lì, potevano conoscere altri bambini.

Mirko era già geloso di Amanda, diceva che nessun bambino che fosse maschio doveva avvicinarsi alla sua principessa. Il solito papà geloso.

I preparativi del matrimonio erano già iniziati e io e Linda avevamo cominciato a fare qualche giro per l'abito e i fiori. Per quanto riguardava il ristorante, Mirko aveva deciso di voler scegliere lui e farmi una sorpresa.

Mi sentivo la protagonista di quel programma su Real Time: "Non ditelo alla sposa" ma sapevo benissimo che il mio compagno, non avrebbe mai avuto l'idea di fare il nostro matrimonio stile Willy Wonka , anche se l'idea mi allettava e mi faceva sorridere, o stile anni ottanta, non era il suo genere. Sapevo benissimo i gusti di Mirko e perciò mi fidavo.

Quella sera quando ritornò dal lavoro mi raggiunse in cucina, facevo da mangiare ai bambini prima di addormentarli e metterli a letto e Mirko dopo avermi salutato con un bacio mi porse una lettere.

"Tieni amore, c'è una lettera per te. L'ho trovata nella cassetta della posta ma non c'è il mittente. Immagini chi possa essere?"

"No amore, non so assolutamente. Qualche parente lontano che ci ha lasciato qualche eredità nascosta?"

Ridemmo di gusto, a volte scherzavamo su questo e avevamo preso l'abitudine di farlo quando potevamo. Io e lui ridevamo sempre, era il nostro segreto per stare bene insieme.

Dopo cena e dopo che addormentai i piccoli, mi sedetti affianco a Mirko sul divano con in mano questa lettera. Quando la aprì mi si gelò il sangue vedendo chi era il mittente. Il suo nome e cognome era scritto sul fondo a destra in grande: Ignazio Paoli.

"Ciao Miranda,

ti sembrerà strano il fatto che a scriverti una lettera sia io. Ti scrivo adesso dopo tanti mesi che non ti vedo più. Sono quattro mesi che il tuo amato uomo è riuscito a rinchiudermi dietro le sbarre. Ho seguito la vostra vita dall'esterno, quel poco che ho potuto, e ho visto che stavate costruendo una famiglia. Ad oggi penso, che tu l'abbia già messa su quella bellissima famiglia che sognavi. Già, perchè sognavi una famiglia bellissima ma non con me. So tutto questo perchè tante volte ho origliato le conversazioni con Linda ma tutto ciò che dicevi lo sognavi con Mirko.

Mirko l'hai amato e lo amavi ancora anche quando stavamo insieme.

Sai Miranda, sono quì in questa cella a scriverti una lettera perchè sono seguito anche da dei psichiatri. Ti chiederai cosa c'entra tutto ciò con te? Mi hanno consigliato di fare ciò che sento e ciò che la testa mi dice per farmi sentire libero con me stesso. Vedi ho pensato subito a te, ho chiesto di vederti ma me lo hanno negato ma quando ho chiesto di scriverti me lo hanno permesso. Ho voluto scriverti per dirti che ti auguro il bene, il bene che stai vivendo e che non ti ho potuto dare.

Io ti ho amato e a dirla tutta cara Miranda ti amo ancora. Sognavo con te tutto ma ho sempre visto nei tuoi occhi l'ombra del passato che ti tormentava. Hai avuto qualcosa che ti ha traumatizzata questo lo si percepiva, ma nei tuoi occhi Miranda, nei tuoi occhi luccicava ancora l'amore che provavi per quell'uomo che ti aveva resa felice per sette anni e che ora ti rende ancora felice. Ero geloso di quell'amore che non era riservato a e ma a lui. Ero geloso perchè fisicamente eri mia ma mentalmente e col cuore non lo eri. Ho cercato di prendermi la te con la possessione e la cattiveria pensando di poter possederti per sempre, in realtà ho sbagliato tutto. Nella mia vita ho sempre fallito e mi sono sentito ancora più misero quando ti ho persa. Sono stato abbandonato dai miei genitori e ho vissuto in un istituto che non era casa mia e venivo accudito da persone che non potevo chiamare mamma e papà. Quando ho incontrato te ho pensato fossi la persona giusta per avere la felicità, ma anche tu ahimè, non potevi far parte della mia vita.

Tutti mi abbandonano ho pensato. Allora emotivamente mi sono creato una corazza, quella brutta che hai conosciuto.

Ho ucciso Sara perchè mi ricattava, ma sicuramente non mi crederai. Ho inseguito Linda perchè volevo farti il male che tu hai fatto a me. Non ci sono riuscito e menomale.

Essere qui mi sta aiutando e mi aiuterà per i prossimi vent'anni che dovrò vivere queste quattro mura. Me lo merito, come tu, meriti la felicità di poter dormire tranquilla. Ti saluto Miranda.

Con affetto, Ignazio Paoli."

Dopo aver letto la lettera la chiusi e la gettai nel fuoco. Abbracciai Mirko piangendo, ero felice, il passato era stato chiuso.

𝓐𝓶𝓸𝓻𝓮 𝓶𝓪𝓵𝓪𝓽𝓸.Onde histórias criam vida. Descubra agora