CAPITOLO 12. MIRANDA

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MIRANDA SCAPPA!

"Miranda scappa!" mi disse Linda dopo l'episodio dell'ospedale.

Ero ritornata a stare a casa dei miei genitori che saputo dell'accaduto mi vietarono assolutamente di ritornare a stare con un mostro del genere.

I medici mi diedero due settimane di convalescenza, il mio capo venne a farmi visita e gli raccontai la verità. Lui e la moglie erano persone spettacolari, avevano una famiglia meravigliosa e più di qualche volta, in otto anni di lavoro, mi avevano invitato anche a qualche pranzo o cena da loro. Furono spaventati poi Mario, il mio capo, mi consigliò di denunciarlo e farmi aiutare da qualche associazione contro la violenza delle donne.

Ci pensai parecchio, infatti il giorno dopo mi recai con Linda all'associazione "Una donna per amica" così si chiamava. Era in un altro paese ma comunque andai lì e cercai di parlare con una responsabile.

Mi presentarono Anna, una donna sulla cinquantina che aveva già capito tutto. Avevo ancora qualche ematoma in faccia perciò lei, che capì era la direttrice, mi fece accomodare nel suo ufficio, Linda era lì con me, come in ogni situazione, non mi lasciava un attimo da sola.

Ad Anna raccontai tutto nei minimi dettagli, Linda non sapeva proprio tutto e quando sentì la versione integrale dei fatti iniziò a piangere silenziosamente con dei piccoli singhiozzi che io sentivo. Le strinsi la mano, e le sussurrai: "Non ha fatto tanto male Linda, il mio cuore non si è spezzato. Sai quando ho avuto il cuore spezzato. Questo dolore è stato solo fisico. Ho creduto mi amasse, in realtà lui non può amare. Non lo farà più. Non sarà più nella mia vita."

"E' colpa mia. Se solo quella sera non te lo avessi presentato tu ora non saresti qui con me a navigare nel terrore di essere ammazzata da uno che è fuori di testa."

"La colpa non è tua. Non potevamo saperlo. Purtroppo un frutto quando è marcio lo si vede solo quando togli la buccia. La buccia la potevo levare solo io, perchè solo io mi ci sono fidanzata. E' così per tutte le situazioni. Stai tranquilla Linda, passerà anche questa."

Mi squillò il cellulare e quando vidi chi era sbiancai. Era Ignazio.

Anna e Linda mi dissero di rispondere e mettere il vivavoce intanto loro registravano la chiamata.

"Linda cara, ti degni finalmente di rispondermi. Non potrai scapparmi per sempre sappilo. Sei stata la mia vittima ti ho scelta e lo sarai fino alla fine. Finirai ancora sotto le mie grinfie. Non resterai viva. Se la storia con me è finita, finirà anche la tua vita."

Chiuse la chiamata così, senza lasciarmi il tempo di ribattere anche se la forza e la voglia non ce l'avevo.

Anna mi disse che mi avrebbe accompagnato insieme a Linda alla prima stazione di polizia vicina. Dissi a entrambe che non c'era bisogno, saremmo rimaste lì.

Un poliziotto lo conoscevo ed anche bene.

Composi il suo numero, lo sapevo a memoria nonostante gli anni.

"Linda che succede?"

"Mirko.. vedi dovresti venire, ho del materiale per denunciarlo."

Gli spiegai dov'ero e con chi, mi disse che in dieci minuti sarebbe arrivato lui insieme a due colleghi.

Mi sembrarono i dieci minuti più lunghi della mia vita.

𝓐𝓶𝓸𝓻𝓮 𝓶𝓪𝓵𝓪𝓽𝓸.Where stories live. Discover now