Parte 11: Un piano per ogni scena

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Se siete ancora su di giri per la gita di poco fa nella cabina di regia ("poco fa": sì, vi sto prendendo in giro), sappiate che siamo giunti alla fine: manca poco, e a breve potrete dedicarvi al compito più grande di tutti: scrivere il vostro libro.

Ma prima parliamo un attimo dell'elenco di scene che presto stilerete (o che avete già stilato).

Per fortuna, il metodo Fiocco di neve prevede che le scene siano di due tipi soltanto: proattiva e reattiva. Potevano chiamarsi con nomi più semplici? Probabile, prendetevela con Randy Ingermanson, l'ideatore (e io so dove abita).

Quindi, che differenza c'è tra proattiva e reattiva?


SCENA PROATTIVA

Una scena proattiva porta fisicamente avanti la trama, definendo un obiettivo, uno o più ostacoli (o aiuti), e una fatalità finale.

1. Obiettivo: è ciò che deve ottenere il soggetto principale della scena. Attenzione: il soggetto principale della scena non è per forza il protagonista della storia, il narratore (perché mai dovrebbe?), o il soggetto della scena precedente o successiva;

2. Ostacoli (o aiuti): tutto ciò che ostacola o facilita il raggiungimento dell'obiettivo;

3. Fatalità: il risultato (positivo o negativo) della scena;

Una scena proattiva provoca sempre una reazione dando origine, se necessario, a una scena reattiva.


SCENA REATTIVA

Una scena reattiva descrive gli effetti dell'ultima scena proattiva su uno o più personaggi. Non porta fisicamente avanti la trama, ma è un momento di riflessione e decisione: definisce cioè una reazione, che genera un dilemma, a cui segue una decisione.

1. Reazione: risposta (fisica o psicologica) del soggetto principale della scena (non per forza il protagonista, il narratore della storia o il soggetto della scena precedente o successiva);

2. Dilemma: i conflitti (interni o esterni) a cui deve ora far fronte il soggetto principale della scena;

3. Decisione: la decisione finale che prende il soggetto principale della scena;

Una scena reattiva pone quasi sempre le basi per una nuova scena proattiva.


CONSIDERAZIONI

Una storia, in pratica, non è che una lunga (o corta) catena di scene proattive e reattive (non necessariamente in quest'ordine, e non necessariamente alternate).

Non confondete scena con capitolo: un capitolo non ha nulla a che vedere con la trama, ma suddivide la vostra storia secondo l'ordine che avete deciso, e quasi sempre è un insieme di più scene.

A una scena proattiva non per forza segue una reattiva, e viceversa (prima di sollevare la mano, aspettate gli esempi).

A parte casi eccezionali (per esempio, storie che iniziano con un flashforward) la prima scena è quasi sempre proattiva.

Le scene reattive, per quanto appaiano subordinate delle proattive, sono invece determinanti poiché costituiscono i punti di svolta della vostra storia: dilemmi che mettono sul piatto conflitti tra i valori primari dei personaggi, spingendoli a ridefinire costantemente le loro priorità.

Non tutti gli elementi devono per forza essere presenti nelle singole scene: per esempio, possono mancare gli ostacoli o le fatalità (scena proattiva), oppure i dilemmi o le decisioni (scena reattiva).

Creare una trama efficace da zero - [5/8]Where stories live. Discover now