Ci stacchiamo per riprendere fiato e i nostri occhi si scontrano per non staccarsi più. E' bellissimo, con i capelli scompigliati e le labbra rosse, il respiro leggermente pesante e uno strano luccichio negli occhi.
"Avresti dovuto chiedere il permesso" mormoro
"I baci non si chiedono; si danno e basta" risponde riprendendo fiato
Ha una mano sulla mia guancia e sento la pelle bruciare sotto il suo tocco.
"Non dovevi farlo Dylan, ti stai mettendo nei guai, ti stai addentrando in acqua pericolose" sussurro chiudendo gli occhi godendomi il suo tocco
"Sono uno che rischia" poggia la sua fronte contro la mia 
 Sento un dolore al cuore che è diventato più pesante, e ritorno alla realtà. 
"Dylan, questo è sbagliato" lo scosto superandolo per poi far ripartire l'ascensore
"Smettila di pensare se sia giusto o sbagliato, smettila di avere paura del futuro e stai qua con me, adesso " sbotta passandosi una mano fra i capelli
"Ci penso ora al futuro, perchè nel mio futuro non ti voglio Dylan, lo capisci?" gli grido contro acida

I suoi occhi perdono quel bagliore di prima, il respiro si calma e lo vedo serrare la mascella evidenziando appena la vena che ha sul collo.
Devo allontanarlo, devo tenere le distanze e non lasciare che si avvicini a me. Io non ho un futuro e non voglio trascinarlo giù con me, non gli farei mai questo. Sto annegando sempre di più e quando sarà la fine tutti dovranno odiarmi così da non soffrire, era questo il mio piano fin dall'inizio.
"Che peccato" ridacchia distogliendo lo sguardo dal mio, e i suoi occhi mi mancano terribilmente tanto improvvisamente "avevo solo voglia di scoparti per bene piccola, ma sei così noiosamente problematica e la cosa mi ha stancato" esclama freddo e sento il cuore rallentare, si avvicina al mio orecchio e io non mi muovo "Eri solo un passatempo ma non sei buona neanche per quello" sussurra e l'ascensore finalmente spalanca le porte, e lui subito esce senza aggiungere altro 

Resto immobile, con le gambe tremolanti e la testa che mi fa male. Perchè le sue parole mi hanno fatto questo effetto? Perchè mi fa male il petto e perchè voglio piangere?
Due signori devono prendere l'ascensore come mi do una lieve spinta ed esco andando verso la fermata dell'autobus. Quando questo si ferma spalanca le porte, ma io non riesco a muovermi, così aspetto semplicemente che rivada via prima di sedermi per riprendere fiato un secondo. 

Resto così qualche minuto, poi la pioggia inizia a scendere sulla città. A New York, verso questo periodo dell'anno, piove praticamente tutti i giorni, il sole diventa solo un ricordo e anche di mattina, il cielo è grigio o bianco a causa della neve, che quest'anno è in ritardo.
Intraprendo le strade piene di gente della città, raggiungo nuovamente il centro e decido di fermarmi in un piccolo pub stile medievale per darmi una sistemata e mangiare qualcosa, non mi va proprio di tornare a casa mia. Sciolgo i capelli bagnati e sfilo il cappotto, fortunatamente non ci sono tante persone, così prendo posto cercando di distrarmi

"Cosa posso portarti?" domanda la cameriera masticando volgarmente una gomma rosa sulle sue labbra rosso fuoco, segna la mia ordinazione per poi tornare in cucina.
Mi appoggio con la schiena contro la vetrata e alzo il cappuccio, è il mio modo per alzare nuovamente le barriere e rientrare nella mia comfort zone. 
Il mio panino arriva poco dopo ma non ho poi tanta fame, così sorseggio la coca cola giocando con le patatine nel piatto. I dolori muscolari tornano improvvisamente e faccio i tutto per calmarli o non pensarci, massaggio i polsi e il collo ma nulla, mi sembra di impazzire.

"Stai di schifo vero?" quelle parole mi fanno alzare il capo e resto sorpresa
"Che ci fai tu qui?" Accenno un sorriso
"Io abito in centro" mi informa divertito "Allora? come sta la mia ragazza preferita?" domanda  
"Bene" annuisco vaga
"Quello dovresti mangiarlo, sei troppo magra" mi fa presente 
"Non ho fame" scrollo le spalle
"Hey Brad, muoviti" un ragazzo seduto ad un tavolo sull'altro lato del ristorante lo richiama e lui fa cenno di aspettare
"Vai tranquillo" faccio un cenno di testa
"Che ne dici di unirti a noi? I miei amici sono innocui, puoi stare tranquilla" mi assicura  
"Smettila di preoccuparti per me Brad, sto bene e non ho bisogno di compagnia" lo rassicuro
"Tutti hanno bisogno di compagnia" annuisce sorridendomi. 
Brad è così dolce e buono, chissà perchè Dylan lo odia tanto.
"Brad, andiamo ti stiamo aspettando per ordinare" lo richiama l'amico stufo
"Dai vieni" mi fa cenno per poi afferrarmi il polso costringendomi a seguirlo "Ragazzi, lei è Holly" mi annuncia al tavolo "Loro sono Kim" mi indica il ragazzo tatuato e con l'aria da duro "Jimmy" punta il dito contro il ragazzo dai capelli neri e l'aria vivace, era lui che prima lo chiamava insistentemente  "Sam" il ragazzo dai capelli biondi e un occhio fasciato "e lei è Molly" mi indica infine la ragazza dai capelli blu
"Ciao" li saluto debolmente
"Ciao bellezza" mi sorride amichevolmente Molly facendomi posto al suo fianco
"Giù le mani Molly, la ragazza non è come te ed è mia" ammicca Brad
"Non sono di nessuno in verità" gli ricordo facendo ridere gli amici
"Per la milionesima volta Brad, smettila di far credere alla gente che sono lesbica" lo rimprovera lei esausta
"Manca Peter all'appello però" nota Brad
"È il ruba cuori del gruppo, appena è entrato si è portato la cameriera nel retro del locale" mi spiega Molly disgustata
"Sapete ragazzi, la ragazzina se la fa con i Johnson" sbotta Brad guardandomi come da sfida
"Hai appena perso tutti i punti che ti eri guadagnata baby" sbuffa Kim serio
"Non ci credo" fa una smorfia Molly
"Cosa avete contro Lucas?" mi acciglio
"Lucas? Lucas ci conosce bene, il problema sono Edward e Dylan, non Lucas" esclama Jimmy
"Allora tutto sotto controllo, non ho nulla a che fare con Dylan, e Edward a stento lo conosco" esclamo sorseggiando la mia cola  "Che c'è Brad? Ti da fastidio che conosca Dylan o cosa?" lo provoco per niente intimorita
"Questa ragazza ti darà del filo da torcere fratello" ridacchia Sam
"È per questo che mi piace" mi provoca Brad ì
"Che mi sono perso?" Domandò un ragazzo dagli occhi blu notte sedendosi accanto a me con il fiatone
"Lei è un nuovo acquisto" esclama Molly euforica
"Piacere, Peter" mi saluta malizioso
"Holly" 
"Che ne dite se dopo la portiamo da Kassie e Mounty?" domanda Jimmy
"Per me va benissimo" annuisce Brad 

Usciamo dal locale e andiamo sul retro dove noto subito la moto blu di Brad e le altre sei suoi compagni. 
"Direzione: Alien Station" esulta Molly come una bambina sventolando in aria le braccia
"Dai monta e chiudi il becco sorellina" sbuffa Sam  
"Holly, monta dietro di me e sta tranquilla, guido da paura" sorride Brad passandomi il suo casco 
"Posso fidarmi vero?" domando incerta
Monto e mi aggrappo forte ignorando il suo ghigno compiaciuto. Mette in moto e raggiungiamo una stradina deserta dove c'è un negozio con una grossa insegna intitolata 'Alien Station'
"Benvenuta nel nostro covo Hol" Molly mi prende sotto braccio sorridente
Entriamo e riconosco subito un negozio di tatuaggi. Ad accoglierci è una donna di mezza età ricoperta di tatuaggi e dai capelli rosso fuoco 
"Kassie, lei è Holly" mi presenta Kim "Lei è Kassie, mentre l'uomo seduto al tavolo dei tatuaggi è Mounty, ma chiamalo Mu" termina con le presentazioni

Sia Kassie che Mu sono tatuati su gran parte del copro, Molly mi sussurra che sono i genitori adottivi di Kim, e che loro passano tutto il tempo qui dentro.  
"A lavoro Peter" intima Kim.
Entrambi vanno dietro ad un bancone all'ingresso recuperando dei fogli e delle penne, poi si sistemano su dei tavolini lì accanto per poter disegnare.
"Brad, è questo quello che ti dicevo" Sam affianca l'amico mostrandogli un disegno davvero bellissimo di uno scorpione
"Mi affido a te allora amico" annuisce Brad sfilandosi prima il giubbotto di pelle e poi la maglietta restando così a petto nudo mostrando gli addominali ben scolpiti e ricoperti di tatuaggi 
"Io voglio la farfalla che mi mostrò Kassie" afferma Mol
"Vieni Baby, ti accontento subito" le fa cenno Peter 

Qui dentro fa molto caldo così sfilo la felpa restando in t-shirt, subito vedo il sorriso sul volto di Jimmy che mi fissa le braccia divertito. 
"Scordatelo" scuoto la testa 
"Andiamo, sei così pulita" mi indica "uno solo e prometto di non farti male" mi supplica
"Ho detto di no" rido sedendomi sul divano accanto alla cassa dove Kassie sta contando dei soldi

Il telefono prende a vibrare e quando leggo il nome di Lucas rispondo tranquillamente 
"Dimmi Lucas"
"Dylan è tornato solo ora e volevo assicurarmi che andasse tutto bene, sembrava arrabbiato" sussurra come se non volesse farsi sentire da nessuno
"Si, io sono ancora in centro" affermo  
"Dai Hol il tavolo aspetta solo te" grida Jimmy euforico
"Jimmy ho detto di no" ridacchio verso il ragazzo tornando poi al biondo dall'altro lato del cellulare 
"Jimmy? Jimmy Covinich? Hol, dove diavolo sei?" domanda Lucas istericamente e sento delle voci in sottofondo
"Con Brad e i suoi amici, vogliono farmi fare un tatuaggio" spiego ridendo
"Ma che ti salta in mente? Quella non è gente affidabile Hol, vattene da li ora" riconosco la voce di Edward e immagino che Lucas abbia messo il viva voce 
"Non sei mio padre, non prendo ordini da te" mi acciglio 
"Hol, davvero lasciali perdere sono persone di un calibro molto differente dal nostro" sussurra Lucas preoccupato
"Davvero Lucas? Calibro differente? Non mi aspettavo simili parole da uno come te. E poi so badare a me stessa, ci vediamo" sbuffo per poi riattaccare ma subito mi arriva una nuova chiamata da un numero che non ho salvato in rubrica 
"Pronto" sospiro
"Va subito via da li"
"Credevo che le cose tra noi fossero chiare Dylan, non cercarmi e stai lontano dalla mia vita, so badare a me stessa" affermo e sento il rumore della sua moto prima di chiudere la chiamata 
Ma chi si crede di essere? Dio mi fa imbestialire!!

"Jimmy" lo chiamo alzandomi dalla poltrona con un sospiro frustrato "ho cambiato idea"

In Another LifeOnde histórias criam vida. Descubra agora