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Il cardinal Scapigliati rilesse una seconda volta il messaggio che aveva appena ricevuto: 'La persona è reale. Individuata e trovata. Saremo da voi domani mattina. Dio volendo.' Una notizia buona e una cattiva: Suor Paola era stata veloce nel trovare la persona, ma doveva aver incontrato qualche problema: non sarebbero stati in grado di essere lì prima dell'indomani.

Guardò i Cardinali. Erano ancora agitati e parlottavano tra loro. Avevano certo opinioni differenti l'uno dall'altro, e mostravano reazioni diverse. No, non ci si poteva fidare a lasciarli tornare alla residenza dove erano alloggiati. Qualcuno avrebbe finito per parlare troppo e la notizia sarebbe trapelata. Non doveva accadere. Bisognava trovare un modo di trattenere tutti lì. Ci pensò sopra qualche minuto, camminando nervosamente su e giù. Infine ebbe un'idea e si affrettò a metterla in pratica.

Attirò l'attenzione su di sé, come aveva già fatto la mattina, e, quando i Cardinali gli si fecero vicini, iniziò il suo discorsetto.

«Ho ricevuto notizie da Suor Paola...» cominciò, sbandierando il cellulare. «Mi comunica di aver trovato la persona in questione. Purtroppo, non potranno essere qui che domani...» Fece una piccola pausa per consentire agli altri di assimilare la notizia, ma non abbastanza lunga da dare loro il tempo di prendere decisioni o fare commenti: «Credo che tutti concordiamo sulla necessità di mantenere, almeno fino a domani, il massimo riserbo.»

Mormorii di approvazione gli fecero eco.

«Quindi, avrei pensato a una soluzione.»

Si guardò attorno: ora era importante individuare una persona fidata che sapesse tenere la bocca ben cucita. «Mi serve un volontario che finga un malore» concluse.

A quel punto, prima che l'attimo di silenzio imbarazzato lasciasse il posto al vociare delle domande, il Cardinal Ramirez - che era davvero in condizioni di salute precarie e stava lottando con stoica fermezza contro i dolori che lo affliggevano - alzò la mano e dichiarò con voce flebile la propria disponibilità.

Ramirez è perfetto - pensò Scapigliati. Anticipando le domande che sarebbero seguite, fornì egli stesso la spiegazione del piano: «Ora avviseremo gli inservienti che Ramirez ha avuto un malore» disse, guardandolo. «Esagereremo un poco le cose, chiameremo l'ambulanza in modo che lo portino in ospedale.»

Tornò poi a rivolgersi agli altri: «Nel frattempo, noi dichiareremo la nostra intenzione di rimanere qui tutta la notte per pregare affinché Ramirez possa guarire.»

«Domani» concluse, tornando a guardare Ramirez «avverrà una solerte guarigione e potremo accoglierlo nuovamente tra noi, per concludere questa faccenda tutti assieme, ringraziando il Signore.»

Ci furono alcune obiezioni e borbottii, ma Scapigliati rispose a questo e quello, trovando soluzione a ogni disaccordo: avrebbero mangiato un pasto frugale e, per i più acciaccati, incapaci di sostenere una notte in bianco, avrebbero fatto portare brandine e coperte.

E poi... e poi avrebbero davvero pregato, affinché il Signore schiarisse loro le menti e li preparasse per la decisione da prendere l'indomani. Alla fine, chi più e chi meno volentieri, tutti furono d'accordo, e la messinscena ebbe inizio.

I cardinali peraltro si dimostrarono grandissimi attori. Un po' per la pratica nello stare in pubblico, un po' perché parte del panico che intendevano inscenare era genuino. E infine, anche perché il malore del vecchio cardinale, piuttosto malridotto, non aveva bisogno di grandi finzioni.

Quando tutto fu finito - Ramirez partito con l'ambulanza, il parco pasto consumato, e le brandine occupate - Scapigliati finalmente si rilassò.

Nell'osservare i suoi compagni d'avventura ancora ben svegli e nervosi, pensò tristemente che sarebbe stata una delle notti più lunghe della sua vita.

A quel punto poteva fare ben poco: lasciando da parte il suo spirito combattivo e votato all'azione, si inginocchiò e cominciò a pregare.

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