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I cardinali si guardavano smarriti. Nel silenzio quasi totale, si potevano percepire i discorsi bisbigliati tra i capannelli che si erano formati dopo la prima votazione del Conclave.

Gli stati d'animo erano dei più disparati.

Il Cardinal Pesci si era accomodato su una sedia, in un angolo. Appariva riflettere in silenzio, lo sguardo fisso davanti a sé.

Attilio Brinchi, uno dei cardinali più giovani - e anche tra i più potenti - discuteva sottovoce, accompagnando le parole con grandi gesti, in un gruppo che si era piazzato al centro della stanza. Cercavano di affrontare razionalmente il problema, sebbene non ci fosse molto di razionale in ciò che era accaduto pochi minuti prima.

Giulio Scatoloni, decano dei cardinali, incaricato dello spoglio delle schede, era rimasto al suo posto: sguardo un po' perso, occhio vitreo, di tanto in tanto chinava lo sguardo sul foglietto che stringeva in mano. Vi si soffermava per un attimo, scuoteva appena la testa. Infine, tornava a perdersi nei propri pensieri.

Qualcuno, tra loro, sospettava un imbroglio. Eppure, essendo egli stesso artefice del risultato ottenuto, stentava a farsene una ragione. Figuriamoci trovare argomenti per convincere altri.

Molti - coloro per cui la fede non era soltanto un vago ricordo giovanile - avevano in cuor loro una risposta, sebbene non osassero pronunciarla.

Tra questi vi era certamente il cardinal Scapigliati.

È proprio vero: entri Papa ed esci cardinale - stava pensando. Lui era uno dei favoriti della vigilia, e anche uno dei cardinali più giovani. Tuttavia, come spesso avviene, essere favoriti non portava grossi vantaggi, alla prova dei fatti.

Il suo prestigio era però tale da consentirgli di interrompere il vociare e riportare i presenti alla sua attenzione: «Signori... Signori, vi prego...»

Fece una pausa e riprese solo dopo aver raggiunto un sufficiente grado di interesse.

«È evidente l'innegabile realtà dei fatti. Abbiamo un eletto e non possiamo non tenerne conto.»

Allargò le braccia, come per invitare i presenti alla pazienza, poi proseguì: «Mi rendo conto della situazione e propongo quindi di utilizzare un piccolo artificio per rimandare l'annuncio. Possiamo prenderci un pochino di tempo con qualche fumata nera mentre cerchiamo un modo di contattare - indicò il mucchio di schede davanti al cardinal Scatoloni - questa persona. Ammesso che si tratti di una persona realmente esistente.»

I cardinali accettarono sollevati la momentanea guida di Scapigliati, che dominava il gruppo sia sul piano fisico, per altezza ed energia, che su quello morale, per il prestigio conferitogli dall'appoggio di cui aveva goduto presso il precedente Pontefice.

«Dobbiamo fare tutto con il massimo riserbo» trovò il coraggio di dire uno dei cardinali.

«Vero» ammise Scapigliati. «Dobbiamo trovare un modo di comunicare all'esterno, senza insospettire nessuno. E la cosa non è propriamente semplice.»

Uno dei cardinali italiani più anziani - Perugini - si fece largo tra gli altri per avvicinarsi a Scapigliati.

«Io un sistema ce l'avrei» disse un po' imbarazzato.

Con un gesto teatrale, quasi comico nella sua esasperazione, simile a quello di un prestigiatore che materializzi un coniglio dalla manica di un cappotto, estrasse dalle tonache un vecchio cellulare.

Mormorii di disapprovazione lo circondarono. «Non si possono portare cellulari qui! Come si è permesso?» accusò indignato uno dei cardinali, mentre altri rimarcavano il concetto con gesti eloquenti.

Perugini allargò le braccia: «Non l'ho portato di mia volontà. Mi è rimasto nel mantello, che uso così di rado... deve essere opera della Provvidenza. La Provvidenza...»

Scapigliati sorrise e, con un ampio gesto, tacitò la platea. «Provvidenza o meno, ora è qui e lo useremo. D'altra parte il Conclave si potrebbe considerare chiuso.» Prese il telefono e proseguì, agitando le braccia a indicare il soffitto: «Che sia fumata nera... per ora.» Qualcuno si mise subito all'opera per esaudire la richiesta.

Dopodiché si accinse a chiamare Suor Paola: lei avrebbe saputo come gestire la situazione. Era una persona fidata - lui stesso ne era amico e confessore. Con lei non c'era pericolo di fughe di notizie. La chiamata fu breve. Lui spiegò cosa voleva che lei facesse, pur senza fornire spiegazioni: si raccomandò di agire con discrezione e prudenza e di mantenere il più assoluto segreto. Mentre la istruiva, gli altri ascoltavano in silenzio.

«E ora, non ci resta che aspettare» concluse.

Poi rivolgendosi al vecchio Perugini, chiese: «Non ha mica anche il caricabatteria?»

Quello, lo sfilò da un'altra tasca e glielo porse.

«Beata Provvidenza eh, Perugini... Beata Provvidenza!»

La platea scoppiò in una risata liberatoria, mentre il volto di Perugini si infuocava per l'imbarazzo.

Il Papa nuovoWhere stories live. Discover now