22.Dichiarazione d'amore

3.4K 150 19
                                    

Erano le 21 esatte, l'ora della punizione di Harry ed era per questo motivo che si trovava davanti alla porta dell'ufficio del suo amato professore di pozione. L'unica cosa che lo fermava dal bussare, rischiando di fare tardi, era che non sapeva se e quanto fosse arrabbiato Severus. Quel pomeriggio a lezione aveva fatto esplodere la sua pozione, un incedente simile non gli capitava da prima della guerra, quando era Malfoy a manomettere le sue pozioni, ma Severus continuava a passargli vicino e a girare per l'aula con quel suo sopracciglio alzato che lo faceva impazzire e la sua mente traditrice continuava a mostrargli il petto nudo dell'altro ogni volta che lo guardava. La sua mente lo riportava anche alla conversazione avuta con Neville, davvero Severus Piton aveva paura che lui potesse pentirsi del loro rapporto? Era lui che lo aveva provocato e lo desiderava oltre ogni limite, voleva fare l'amore con lui.

Completamente sommerso dai pensieri Harry non si accorse della porta che si aprì davanti a lui e sobbalzò quando sentì la voce del suo bel professore: "Mi chiedevo se avevi intenzione di entrare o se intendevi passare la notte li." Disse Severus con il suo solito tono glaciale e calmo e con la sua alzata di sopracciglio. –Maledetta alzata di sopracciglio- Pensò Harry.

Harry: "Ah..No, stavo per bussare."

Se possibile a quella risposta il sopracciglio di Severus si alzò ancora di più e rispose: "E da dieci minuti che sei li davanti in piedi, entra." Senza aspettare risposta lasciò la porta aperta all'altro e si diresse verso la sua scrivania, appoggiandocisi contro.

Harry entrò velocemente chiudendosi la porta alle spalle. –E ora? Che avrebbe fatto? Avrebbe dovuto chiedere scusa a Severus per la sua pozione esplosa? Si quella sembrava un ottima idea.- Pensò Harry. "Ecco, immagino tu sia arrabbiato per oggi, mi dispiace per la pozione e per il casino che ho combinato." Il tutto lo disse tenendo la testa bassa e gli occhi puntati al pavimento.

In poco tempo vide apparire i piedi di Severus, dentro alle sua eleganti scarpe nere e sentì due dita alzargli il mento con delicatezza. "Non importa, non posso dire che non me l'aspettassi. Mi sei sembrato molto distratto, qualcosa o....qualcuno attirava la tua attenzione?" Severus aveva un ghigno sulle labbra mentre calcava l'ultima frase. Bastardo, pensò Harry, sapeva di averlo distratto e se ne stava compiacendo.

Harry: "Tu...lo hai fatto apposta."

Severus: "Prego? Non mi starai dando la colpa della tua totale inettitudine nella mia materia." Disse togliendo le dita dal mento di Harry e ghignando ancora di più, gli piaceva far arrabbiare quel moccioso insolente.

Harry: " Cosa? Sono migliorato molto nella tua materia ed è colpa tua se mi sono distratto."

Severus: "Sei migliorato grazie al MIO libro. Il mio lavoro è controllare le pozioni degli studenti, anche di quelli incapaci come voi grifondoro, non posso controllare le pozioni dalla cattedra."

In effetti non poteva dargli torto, pensò Harry tra se e se. Ma visto che Severus sembrava calmo forse poteva approfittarne per parlare...

Proprio in quel momento Severus decise che era il momento di smetterla di provocare il grifondoro e di abbassarsi leggermente per unire le loro labbra. Inutile dire che il cervello di Harry si scollegò immediatamente e tutti i suoi buoni propositi di parlare andarono a....beh...se ne andarono.

Il bacio si fece sempre più appassionato, era più un divorarsi di labbra, lingua e denti e ad Harry piaceva da morire. Le mani di Severus si posarono sui suoi fianchi e lui alzò le braccia passando per le braccia muscolose del suo professore fino ad intrecciarsi dietro il suo collo. Harry però era al limite, aveva bisogno di Severus e aveva bisogno di vederlo nudo, così iniziò a spingerlo finché questo non si ritrovò nuovamente appoggiato alla scrivania e senza interrompere il bacio gli aprì la prima parte di quella tunica dai bottoni infiniti, fece scendere dolcemente le sue labbra sul collo del professore iniziando a morderlo con dolcezza e a leccare la sua pelle bianca. Le mani di Severus strinsero un po' di più la presa sui suoi fianchi e dalle sue labbra uscì un piccolo e lieve sospiro. Harry continuò a sbottonare la tunica del professore fino a che non cadde sulla scrivania lasciandolo in camicia, senza attendere una reazione dal professore iniziò ad aprirgli anche la camicia, ma a quel punto Severus gli prese le mani fra le sue e lo bloccò unendo ancora una volta le loro labbra in un bacio più dolce.

Quando il bacio finì Severus lo guardò negli occhi e disse: "Vacci piano ragazzino, non credi di dover scontare almeno un po' di punizione per la mia aula ricoperta da un orribile color ocra."

Ecco, pensò Harry, lo fermava di nuovo. Ma questa volta non glielo avrebbe permesso, anche se Severus cercava di far apparire la sua voce fredda come sempre, non ci riusciva molto, Harry poteva sentire il suo respiro leggermente affannato ed essendo totalmente appoggiato a lui, poteva sentire anche la pressione dell'erezione del professore che premeva contro la sua. Lo voleva tanto quanto lo voleva lui ora ne era certo.

Harry: "Non voglio più aspettare." Disse strusciando delicatamente il bacino a quello del serpeverde che, sorpreso da quel gesto, sobbalzò leggermente trattenendo un piccolo sospiro.

Severus: "Harry, dovremmo davvero rallentare."

Harry: "Non me ne pentirò. E questo che pensi vero? Che mi pentirò di questo, di te..."

Severus poteva sentire la determinazione di Harry in quelle parole, ma anche se diceva così lui era un ragazzo appena 18enne che ripeteva il suo settimo anno dopo una grande guerra che, nessuno a quell'età avrebbe dovuto affrontare. Quell'anno per Harry avrebbe potuto cambiare ogni cosa, poteva trovare qualcuno giovane e bello come lui che lo amasse, costruirsi una vita e dimenticare tutto. Avrebbe potuto...no avrebbe dovuto vivere come un ragazzo normale pensò Severus.

Vedendo Severus silenzioso e preso dai suoi pensieri, Harry fu certo di avere ragione. "Pensavo non mi volessi" Disse abbassando leggermente lo sguardo e iniziando a giocare con uno dei piccoli bottoni bianchi della camicia, anch'essa bianca, del professore. "Pensavo che non volessi fare certe cose con me perché non ho esperienza, credevo pensassi che non avrei potuto....soddisfarti."

Severus a quelle parole sgranò gli occhi e appoggiato alla scrivania, con le mani sui fianchi di Harry, ancora appoggiato a lui disse: "Non dire stupidaggini. Harry tu sei giovane, bello, hai una vita intera davanti per liberarti del passato, mentre io non posso liberarmene. Hai visto i miei ricordi: ho fatto scelte orribili nella mia vita e una di quelle è stata allontanare tua madre e..."

"Pensavo l'amassi" Disse interrompendolo e alzando la testa di scatto. "Dai ricordi, sembrava fosse così." Finì tornando a giocare con i bottoni della camicia dell'altro.

Severus: "Non provavo per lei quel tipo di amore, provavo per lei...provo per lei, quello che tu provi per la signorina Granger. Ma ho fatto uno degli errori più grandi della mia vita allontanandola e unendomi al signore oscuro e ora non voglio che tu commetta come me un grande errore."

Harry: "Pensi di essere un errore?"

Severus tirò su il mento di Harry, obbligandolo a guardarlo negli occhi: "Harry potresti andare avanti e lasciarti il passato alle spalle è questo il momento giusto per farlo. Non pensare che non ti voglia è una stupidaggine. Ma vuoi davvero legarti a un burbero, odiato e vecchio professore di pozioni, con tante scelte sbagliate alle spalle? Tuo padre si rivolterebbe nella tomba e tua madre...ora come ora probabilmente anche lei. E ne avrebbero tutte le ragione, quello che gli è successo è stata una mia colpa. Un altro grande errore."

Harry: "No, non è una tua colpa, è di Voldemort. I miei genitori sono morti, cosa potrebbero pensare non è importante e tu...si sei un burbero e odiato professore ma, sei il MIO burbero e odiato professore e questo non è un errore, è una scelta che spetta a me e io ho già scelto." Fece una piccola pausa prima di continuare, tenendo lo sguardo fisso negl' occhi di Severus: "Ti amo Severus."

Severus non sapeva che dire, le parole del ragazzo lo avevano colpito con una forza incredibile, ma non una forza negativa, era una forza buona. Quelle parole gli avevano scaldato il cuore. "Ti amo anche io moccioso" Disse con un tono dolce e un gran sorriso, avvicinandosi alle labbra dell'altro per coinvolgerlo in un altro bacio.

Chat SnarryWhere stories live. Discover now