Capitolo 2: Edoardo

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   Venerdì 3 settembre ore 17.40

Devo assolutamente sbrigarmi, o farò tardi per la partita. Sarà pure un'amichevole, ma se arrivo un'altra volta oltre l'orario il mister farà di me carne da macello. Non mi smuoverò di casa senza aver terminato la presentazione per domani e, se non mi sbrigo ad arrivare, non la finirò mai.

Maledetta Roma, solo semafori e traffico! Se non avessi Bonnie non saprei come muovermi in città. Lei è la mia Honda RR tutta curve, blu elettrico con rifiniture in carbonio. Ha visto tempi migliori, dato che ha quasi più anni di me, ma fa il suo dovere. Un usato, molto usato, niente male.

Impreco appena arrivo davanti al portone, dato che un tipo sta bloccando l'entrata. Non gli presto molta attenzione, considerata la fretta che ho. Non posso, però, fare a meno di notare che indossa dei jeans piuttosto attillati per essere un uomo. Queste mode da fighetti non le capirò mai!

Gli intimo di spostarsi, e alla svelta. Ho aggiunto anche un insulto alla sua moto. Mi sarebbe piaciuto comprarla, ma il mio vecchio ha trovato questa usata e devo dire che ne sono più che appagato e poi una vale l'altra, purché utile allo scopo. Il tizio dai jeans più attillati di sempre non dice niente, neppure si volta, ed entra nel cortile per parcheggiare.

E no! Ilmioposto, no! Ma chi è questo? Non ci sono altri appartamenti liberi oltre a quello di fronte a me e lì, certamente, a un uomo non affittano: ci vivono due ragazze. Sarà venuto a trovare qualcuno. Forse, posso rinunciare al mio posto per oggi. E se poi è uno che viene spesso e ci prende l'abitudine? No! Lo invito a togliersi di torno, catorcio al seguito...

Mi sa che si è incavolato. Si contorce tutto per sfilarsi il casco e ne viene fuori una lunga chioma castana. Si gira guardandomi visibilmente arrabbiatA.

È una donna? Donna? Ha letette. Ha decisamente le tette. Una donna con la moto? Questa giornata di merda sta finalmente migliorando. Ha degli occhi blu che mi destabilizzano, la pelle chiara e qualche lentiggine sparsa. Ora che mi ci soffermo meglio, ha proprio un corpo niente male.

Al momento sono concentrato su altro e i suoni che escono dalla sua bella bocca risultano una dolce e incomprensibile melodia. Afferro giusto qualche frase sconnessa qua e là.

Parla a tremila e, cacchio, quanto è bella. Come ho fatto a scambiarla per un maschio? Ha detto che in sella ci è nata? Ma che vuol dire? Ma soprattutto, perché mi sta parlando di un certo Chestnut?

Ti pareva, arriva una carina ed è già impegnata. Non che sia un grande problema per me, però fatica doppia e troppe complicazioni. Io per sicurezza mi informo su chi sia Chestnut, perché non ho assolutamente capito cosa c'entri in questa discussione, di cui in realtà non ho capito un bel niente. Magari è una di quelle ragazzette snob, che si fanno difendere dal proprio uomo per ogni cosa. Sguardo da duro e pronuncia il suo nome con disinvoltura!

«Chestnut? Chi è Chestnut? Non capisco?»

Mi sta fissando? Mi sta scrutando dalla testa ai piedi! Mi sa che, chiunque sia Chestnut, ho decisamente delle speranze con la tipa...

«Chestnut è la mia BMW R nineT Scrambler...» bla bla bla...

Ma dai, questa ragazza mi intriga sempre di più. Sarà mica Clyde Chestnut Barrow? Sarà destino che la mia moto la chiamo Bonnie! Nella mia mente si stanno formando scenari non proprio adatti alle famiglie: me la immagino sotto di me, mentre mi abbaglia con quei suoi occhioni azzurri. Cavolo, mi sto eccitando mentre lei mi guarda. Devo smettere di pensare a certe cose e tornare, o meglio cominciare, ad ascoltarla. Concentrazione! Non sono mica un adolescente che si distrae in questo modo per un paio di curve, per quanto ben messe.

«Hai anche capito che i tuoi presunti poteri telepatici per farmi spostare la moto non stanno funzionando, vero? ...»

È anche simpatica.

E concentrati, sta ancora parlando. O ha finito? Ha finito! La sua bella bocca non si muove più...

Direi che posso risponderle con un grazie. Sta sorridendo e la trovo estremamente sexy. Devo trovare qualcosa da dire e concentrarmi su altro. Prima ha detto che mi farà del male, non so bene perché, ma la cosa mi eccita anche di più. Ecco, la stuzzico un po'. Malizioso e simpatico che è la scelta vincente.

Faccio la mia battuta, sorriso seducente e... lei se ne va senza rispondermi. Sto perdendo il mio smalto!

Entrando in casa mi cambierò al doppio della velocità che avevo pensato. Il mister mi farà lo scalpo, ormai arriverò senza alcun dubbio tardi. Lei sta incamminandosi verso l'interno A, il primo a sinistra rispetto ai tre dello stabile. Sì! Sì! Fa che sia la nuova coinquilina di Ally e Saxy. In ascensore glielo chiedo. Mi butto! Gli uomini intraprendenti piacciono. E poi, se è davvero la mia nuova dirimpettaia, è meglio partire con il piede giusto. A me manca sempre qualcosa in casa e poter approfittare del buon vicinato è un lusso a cui non posso rinunciare. Sta prendendole scale. Merda! Mi sporgo dall'ascensore e la chiamo? Perché sta guardando il nome sul campanello? Non suona, anzi, si sposta. Forse non ricorda qual è la casa. Ha parlato della signora Fernanda, quindi DEVE essere la nuova coinquilina. Avrò capito male? Forse non ha detto Fernanda; avrei dovuto prestare più attenzione.

Guardo la placca metallica in cui sono imprigionati i numeri di questo striminzito elevatore. Tra le paline di legno e lo specchio a piena parete, saremmo stati abbastanza vicini da permettermi di sentire il suo odore. Scommetto che profuma di buono.

Aspetto un po' e poi affondo il dito sul tondo in cui ora lampeggia un bel tre panciuto. La voglio incontrare ancora. Devo sapere come si chiama e possibilmente estorcerle il numero di telefono.

Sarà arrivata? Conto ancora fino a dieci e vado. Fatto! Apro le porte scorrevoli ed eccola lì, chinata in avanti ha proprio un bel sedere la "mia Bonnie".

Mia? Ma sono scemo? Non la conosco neanche e non ho bisogno di una ragazza! "Mia" mi sembra un po' troppo personale. Al massimo potrebbe essere una trombamica o trombavicina. Non ho tempo al momento per una relazione; o meglio, lo avrei, ma poi potrei finire ancora come con Chiara: disperato e con il cuore in pezzi per una stronza. No grazie! Mi è bastata lei a farmi sentire uno di quei ragazzi zerbino. Non succederà mai più. In ogni caso, la saluto, mi sembra il minimo per una che ti vuoi quantomeno portare al letto.

«Non avrai mica intenzione di rubarmi in casa, Bonnie?»

Bhe, di Bonnie ce ne sarebbe una sola! Però mi piace troppo questa cosa di Bonnie e Clyde. L'aiuto, magari mi dirà il suo nome.

Non sembra contenta di rivedermi, questa volta però ha deciso di rispondermi: cerca la sua abitazione. La mia intuizione era giusta. Sì! Ci separerà solo un pianerottolo, e neanche bene, dato che abbiamo il terrazzo in comune.

La informo che il portone è esattamente quello di fronte al mio e rimango in attesa di... qualcosa.

Sono stato gentile, simpatico e leggermente distaccato, strategia perfetta per ottenere nome e, forse, numero della bella.

Lei non ha letto il manuale del perfetto seduttore, credo, perché mi concede uno striminzito ringraziamento, mi volta le spalle, annuncia che non si chiama Bonnie, accede al suo regno e se ne va.

Almeno so che non si chiama Bonnie. Da qualche parte bisogna pur cominciare.

Nel frattempo, si sono fatte le 17.50. Inizio delloscontro ore 18:30. Presenza in campo per l'allenamento prepartita ore18:00. Merda! Ora devo smettere di concentrarmi sulle curve della nuova vicina. Più tardi scriverò un messaggio a Sara per farmi invitare per la colazione di domani. Tanto per cambiare non ho né caffè, né latte, quindi lo avrei fatto a prescindere da quegli occhioni blu.

Nota dell'autrice: Questi primi due capitoli narrano più o meno la stessa scena da due punti di vista diversi. Il primo incontro. D'ora in poi invece si susseguiranno capitoli che, per la maggior parte, raccontano momenti diversi. Vi piace più calarvi nella mente di Edo o Adele? Se vi va fatemi sapere che ne pensate. E siate buoni :D   

Io, la mia moto e... forse tu!Where stories live. Discover now