Red wine.

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Ero davanti allo specchio seduta sul bordo della vasca da bagno, mentre la mia amica continuava ad arricciarmi i capelli.
Avevo il respiro irregolare, al solo pensiero che Luke sarebbe venuto a casa mia. Non riuscivo ad immaginare a come sarebbe finita quella serata.

Dana mi guarda verso lo specchio sorridendo lievemente.
«Agitata?».
«Si nota così tanto?» dico sarcastica.
«Un po'. Andrà tutto bene. E sei davvero perfetta. Se non ti salta addosso è davvero uno stupido».

«Non per forza la serata deve prendere questa svolta. É già eccitante il fatto che venga qui».
«Sei solo agitata Grace. Non deve capirlo, altrimenti non alzerà un dito su di te. Secondo me lo vuole tanto quanto te, ma non farà niente se ti vede insicura».
Non riesco neanche ad immaginare un Luke Hemmings che vuole fare sesso con me.
Prima non ci avrei pensato due volte a saltargli addosso, ma ora mi sento insicura e ho paura di quello che possa succedere.

«Non dovrei truccarmi?».
«Non darai l'impressione di essere malata» dice mettendo a posto l'arricciacapelli.
Stavo per ribattere, bloccandomi subito dopo capendo che Dana non aveva tutti i torti.

«Beh, il mio compito è finito. Devo andare» prende la sua borsa dirigendosi verso la porta del bagno.
«Cosa? Dove?».
Lei alza un sopracciglio.
«Credevi davvero che sarei rimasta qui?».
In effetti è stupido.
«Ok ricapitoliamo. Capelli?»
«Fatti» affermo.
«Ceretta?».
«Fatta?».
«Anche in quel posto?».
«Sì» rabbrividisco al solo pensiero di Dana che mi ha fatto la ceretta sulla vagina.
«Ok sei pronta. Buona fortuna» mi lancia un occhiolino.

***

Cammino per tutto il salotto fissando ripetutamente che tutto sia al loro posto.
Resta il fatto che i miei vestiti non sono minimamente presentabili, o almeno per incontrare uno come lui.
Dana mi ha fatto indossare dei semplici pantaloncini corti neri e larghi e una t-shirt bianca che non ricordavo neanche di avere.
Dice che devo dare l'impressione di una a cui non importi che una celebrità mi veda vestita in quel modo o roba del genere.
Ma mi ha detto di alzare i pantaloncini in modo che si intravedesse il mio culo.

Sono le 8:40 quando il suono del campanello rimbomba per tutto il salotto.
Corro verso la porta trovando la cosa più bella del mondo che mi guarda intensamente negli occhi d'altra parte.
«Sei in anticipo».
«Credo che tu mi stessi aspettando da molto. Non volevo farti attendere» ghigna.

Luke Hemmings è la persona più modesta al mondo.

«Non farti strane idee Hemmings».
Apro del tutto la porta facendolo entrare in casa.
Credo che lui sia abituato al lusso, ma non mi imbarazzo della nostra casa.
I genitori di Dana sono benestanti, e la mia famiglia non è da meno. Possiamo vantarci di avere una casa che non passa in osservata. E dopotutto questo ci piace.

Luke guarda il grande salotto moderno, dove prevalgono il grigio e il nero.
«Posso essere sincero?» domanda voltandosi di poco verso di me.
«Fa pure».
«Non me l'aspettavo così» ride leggermente.
«Cosa?».
«Sì insomma la casa. Non mi sembravi una tipa che vive nel lusso».
«Pensavi fossi una barbona o cosa?».
Luke si gira completamente verso di me.
«Solo che sei una ragazza semplice. Non sembra ti importi molto di queste cose».

Probabilmente cerca di dirmi che non sono come la sua ex ragazza.

«Lo prendo come un complimento. E dopotutto è una casa come un'altra» alzo le spalle con nonchalance.
Luke sorride alle mie semplici parole e in qualche modo riesce a farmi arrossire.

«Vivi da sola?».
Inizio a camminare verso il grande divano bianco di pelle mentre lui mi segue a ruota.
«No. Con una mia amica» rispondo sedendomi.
«Oh, capisco» parla sedendosi affianco a me, forse troppo vicino.

I'm not a fan, maybe //Luke Hemmings Όπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα