Capitolo 35

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Capitolo 35

Matthew. Ecco come si chiamava il nuovo marito di mia madre. Un uomo molto rispettabile, in effetti potevo sembrare scocciato ma ero felice che lei avesse trovato qualcuno da amare. Del resto, il pranzo procedeva bene, si facevano piani per il futuro, si rideva, si scherzava. Tutti stavamo cercando di superare i problemi, tranne Sara.
- Basta, sono stanca di questa moralista del cazzo! - mia sorella urlò, alzandosi e spostando la sedia che urtò il pavimento. Era così arrabbiata con Elsie! Mi sembrò tutto così surreale.
Mia madre cercò di fermarla, ma Sara era come un cavallo in corsa. Non si fermò, a quel punto decisi di intervenire.
- Ci parlo io. -
Lasciai Louis ed Elsie con mia madre e il suo marito, per andare a cercare mia sorella.  Bussai piano alla porta della sua camera e entrai senza il permesso.
- Sara.- sospirai irritato. Era seduta sul letto a parlare con Lisa che mi faceva gli occhi da civetta. Sono sposato, stupida. E poi non sarei mai venuto a letto con te, con o senza Elsie. I miei pensieri volarono prima che potessero realizzare veramente tutto. Lisa ci provava con me da quando aveva conosciuto tanti anni fa Sara. Sapete, io, il fratello più grande, ero sempre stato l'oggetto di desiderio delle sue amiche. Anche Louis lo era, ma le amiche di Sara erano sempre state off-limits per noi. Ma non le avevo mai dato modo di pensare che la volessi, chissà cosa avrà immaginato Lisa nella sua mente. E ora più che mai, doveva smettere di pensare a me e di trovarci, cazzo, avevo una splendida moglie e un figlio meraviglioso, che non avrei tradito mai con nessuna puttana per il resto dei miei giorni. Elsie era tutto ciò che desideravo.
- Sparisci, idiota.- cosa?
- Non ti permettere, Sara!- ringhiai a denti stretti.
- Perché sei qui, eh? Mi hai abbandonata per anni e ora torni con quella stronza e suo figlio! Come dovrei sentirmi? Non sono più importante per te!- urlò arrabbiata.
- Ascoltami, cazzo! Tu sei mia sorella, ti voglio un bene dell'anima! Come puoi dire certe cose? Abbiamo un legame di sangue, Sara.- alzai la voce anche io.
- Anche con tuo figlio ce l'hai. Anzi è molto più forte, è la tua metà! Io sono solo la metà di niente.- deglutii a fatica per le sue parole. Doveva essere molto ferita per dirmi certe cose.
- Non è vero, Sara. Tu sei una parte di me, come lo è Travis ed Elsie. Avete tutti lo stesso posto nel mio cuore! -
- Bugiardo! Elsie è importante più di tuo figlio, e più di me! - singhiozzò.
-Non mettere in mezzo la mia famiglia, Sara. Te l'ho già detto, voglio bene a loro come a te. Sei mia sorella!- 
- Ecco, bravo! La tua famiglia! E io cosa sarei? Una conoscete, o meglio un'estranea?- pianse. Non potevo vederla in quello stato. Mi faceva male. Avevo causato molti danni durante la mia assenza, me ne rendevo conto solo adesso.
- Sara! Basta! Non dire stronzate!- urlai esasperato. Mi passai nervosamente una mano tra i capelli,cercando un modo per farla ragionare.
- Dimostrami, Harry. Dimostrami cosa sei disposto a fare per riallacciare il nostro rapporto. Perché mi hai già distrutto abbastanza.-confessò. Ero addolorato, davvero. Avevo quasi distrutto la mia famiglia per un pelo, avevo distrutto Sara, il rapporto con mia madre. Che cosa distruggerò ancora? Tutte le mie certezze erano crollate. Avevo paura di distruggere anche Elsie, di portarla sul fondo con me.
- Io...be', non lo so.- borbottai. -Tu cosa vorresti che facessi?-
-Potresti iniziare portandomi al cinema come ai vecchi tempi, quando ci divertivamo a rompere le palle alle coppiette nascoste tirando popcorn, oppure a cena a parlare, lontano da qui.- ridacchiò istericamente.
- Vuoi questo Sara? Vuoi davvero passare del tempo con me dopo tutto quello che ti ho fatto?- chiesi stranito.
-Sì.- mormorò con voce rotta.
- Okay, ma sai che Elsie e Travis verranno sempre con me, vero? - la avvertii.
- No, non li voglio. Solo io, tu e Lisa.- Lisa? Che c'entrava adesso lei?
- Se viene Lisa, può venire anche Elsie e Travis. E poi li porterei comunque, sono la mia famiglia e devi accettare anche loro. Siamo un unico pacchetto. Prendere o lasciare.- spiegai deciso. Elsie e Travis erano parte di me, e dove andavo io, venivano anche loro. Sempre.
- Stai dicendo sul serio? Come pretendi di avere un rapporto con tua sorella mettendo in mezzo anche loro? No, Harry. Non ci sto.- mi sfidò.
- Bene. Se ci ripensi, chiamami. Sai qual è il mio numero.- Mi voltai senza guardarla e sentire una sua risposta, avevo già fatto abbastanza per oggi.

Tornammo a casa, la giornata era stata abbastanza stressante. Vidi Louis fuggire in camera sua ed Elsie portare il piccolo Travis al piano di sopra. C'era un unico posto dove potevo rilassarmi sul serio, in giardino. Mi sedetti sul dondolo e chiusi gli occhi. La leggera brezza mi cullava dolcemente, sorrisi. Era bello starsene lì in pace. All'improvviso sentii Elsie accomodarsi su di me, con la testa nascosta nel mio collo e l'abbracciai. Ecco, adesso stavo decisamente in paradiso.
- Da piccolo venivo spesso qui. Mi divertivo a raccontare ai fiori qualsiasi cosa mi passasse per la mente. Qualche anno fa mi rifugiai in loro, quando il nonno stava per morire. Un pedalo cadde da una rosa, e lo raccolsi. In quel preciso istante sentii le urla di Sara, e capii che era morto. È come se loro sapessero, Elsie.- mi accarezzò dolcemente il petto e mi disse quanto le dispiacesse.
- Ho parlato con Sara oggi.- cambia argomento. - Da tutta la colpa a me. Quindi ha bisogno di passare del tempo con me, per ricostruire il rapporto perduto. Mi ha proposto di andare al cinema e di fare alcune cose che facevamo prima. Ho accettato, ma le ho anche detto che tu e Travis verrete sempre con me. Siete la mia famiglia, e lei deve abituarsi a questa nuova condizione.-
- Grazie, Harry. Ma, forse è meglio se per ora uscisse solo con te. Non negargli suo fratello. Faremo qualcosa insieme quando sarà pronta.- annuii, era così generosa.
- Sei la persona più eccezionale del mondo, Elsie. Sono fortunato solo ad averti tra le mie braccia. Ma, no, non accetto la tua proposta. Si farà a modo mio, vedrai che Sara reagirà, perché se no si adaggerebbe sugli allori e avrebbe vinto. Non succederà. -
D'un tratto Elsie si piegò in due, sentendo un dolore nel basso ventre. Mi preoccupai e le chiesi come si sentisse.
- È stata la zuppa di carote. - mi rispose, timida.
Quella famosissima zuppa di carote che avremmo scoperto fosse femmina e avrebbe portato il nome di Arabella.

Dormono tutti. È l'unico momento della giornata in cui posso guardare mia moglie che si stringe tra le mie braccia. Amo sempre la notte. Elsie diventa ancora più mia. Lo è sempre, lo so. L'anello, i baci, Travis, il suo amore. Ma la notte la rende infinitamente mia, e solo mia. Solo io posso abbracciarla nel nostro letto, solo io posso farla sentire bene, solo io posso farla sentire amata. Sembra che sia egoista, che non voglia condividere Elsie con nessuno, forse, in parte è proprio così. Sono geloso anche del suo rapporto con mia madre. Posso essere così pazzo e masochista? Sì, quando si tratta di Elsie, tutto è lecito. Non riesco a fare a meno di lei. Adesso sta sorridendo nel sonno, starà sognando qualcosa di bello, e spero che sia io quel qualcosa. Anche nei sogni Elsie è mia. Elsie è sempre stata mia. Sto usando troppe volte mia, ma Elsie è mia. È la parola che più mi piace oltre il suo nome, soprattutto quando la posseggo in pieno e mi trovo dentro di lei. Sono pazzamente innamorato della mia Elsie. Mia. Non mi pento delle scelte che ho fatto, delle conseguenze che ho dovuto affrontare e ancora combatto, ma potevo andare anche all'inferno se questo voleva dire incontrare Elsie. Mi ha reso un uomo migliore, in tutto. Adoro moltissimo ciò che divento quando sono con lei, esce fuori l'essenza del vero Harry. La amo, e credo che non ci sia parola più profonda di questa.

- Fine -

Tutto quello che non vi ho mai detto 4 | MRS STYLES SERIES Where stories live. Discover now