Capitolo 5

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Capitolo 5 - Mrs Styles 4

Elsie White.
Era un nome tanto angelico.
Così iniziò il mio inseguimento, dovevo scoprire dove fosse e che fine avesse fatto. Adesso sapevo il suo nome, era un punto a mio favore, ma l'immagine che avevo di lei stava iniziando ad essere​ sfocata. La mia mente mi stava facendo brutti scherzi, magari perché era notte ed io avevo sonno o semplicemente perché erano passati 4 mesi da quella notte. Nonostante ciò continuai a cercarla in giro, in ogni dove. Ero sicuro che lei fosse lì, scolpita nella mia mente, e che quando l'avrei vista, mi sarei subito ricordato di lei. Non si poteva dimenticare un viso come il suo. Era uno di quelli che si scrivevano con inchiostro indelebile sul cuore. Mi stavo già affezionando ad una ragazza che avevo intravisto una sola volta e da lontano. Le cose si facevano molto serie per me. Non potevo permettermi​una situazione del genere, non era un bene né per me né per lei. Io ero sempre una parte importante di Fast, nonostante gli avessi detto che volevo uscire da quel giro. Lui mi aveva minacciato, come era suo solito, ma poi mi aveva lasciato andare, chissà per quale motivo per quanto. Non potevo rischiare. Quindi la cosa più giusta da fare era avvisare la ragazza, metterla in guardia e farle un biglietto per il posto più lontano da qui. Doveva restare al sicuro, Holder avrebbe voluto questo. Dovevo comportarmi come un fratello maggiore e proteggerla per quanto avrei potuto. Chissà, magari non mi avrebbe dato retta, Elsie era ancora troppo accecata dal dolore per vedere in faccia la realtà.
Decisi di fermarmi in un bar, avevo bisogno di qualcosa di forte per poter restare sveglio ancora per un po' e continuare le mie ricerche. Dove sostai era una zona molto malfamata, piena di ragazzi che si drogavano e che volevano fare a pugni, ubriachi, maniaci in cerca di ragazze giovani da portare a letto e la feccia della società. Era davvero un brutto posto ma a me non importava, stando con Fast avevo capito di non dover aver paura di nulla. E poi Elsie non poteva di certo essere qui, ormai avevo perso le speranze di trovarla. L'unica ragione per cui non avevo spesso di cercarla era Holder. Pensare a quello che mi avrebbe fatto se non l'avessi salvata mi metteva ansia. Entrai in quel bar, c'erano ragazzi già ubriachi e persone che stavano rimorchiando. Risi tra me e me, era buffo vederli in quelle condizioni. Allora mi avvicinai al bancone per ordinare qualcosa da bene e notai un tizio dall'aria familiare. Era Steve, un uomo più grande di Fast che lavorava per lui. Stava importunando una ragazza, tutti noi sapevamo quello che faceva con le ragazzine, per questo mi sentii in dovere di intervenire.
- "Ehi, Steve lasciala stare. Sta con me." - Quando i miei occhi entrarono in contatto con quelli della ragazza, mi persi un battito. Erano così belli e grigi. Lei era stupenda, la ragazza più affascinante che avessi mai visto. Portava i capelli mori lunghi e ben curati. Anche a quella distanza riuscivo a sentire il suo odore così inebriante. Persi completamente la testa per lei, volevo portarmela a letto e giocarci per tutta la notte. Al diavolo, Elsie poteva aspettare.
- "Scusa amico! Però, che bel bocconcino. Me la presti?" - Steve mi domandò impazziente, ma io quella sera non volevo dividere quella ragazza con nessuno al mondo. La volevo tutta per me.
- "Sparisci." - ringhiai a denti stretti. Pagai il conto della ragazza lasciando delle banconote sul bancone. Steve capì che non era il momento di scherzare con me e si allontanò lasciandoci completamente da soli. La ragazza continuò a fissarmi come se si fosse incantata. In effetti nessuno poteva resistermi e per la prima volta ringraziai sul serio Dio per avermi concesso occhi verdi e un corpo da urlo. Quella ragazza era tutto ciò che desideravo e sembrò la stessa cosa anche per lei.
- "Un "grazie" per averti salvata? Se non fossi intervenuto adesso saresti in qualche letto con quel depravato. Non molla le sue prede." - cercai di distoglierla dai suoi pensieri​ su di me. Sì perché lei era attratta da me quanto io di lei. - "Ehi, hai perso la lingua?" - ritentai, non riusciva a parlarmi.
- "Ehm, sì scusa. Grazie." - la ragazza mi rispose in fretta e poi fece per andarsene ma io non volevo perderla, così la fermai.
- "Aspetta!" - le dissi - "Ti accompagno io." - non volevo che se ne andasse da sola, di notte, in quel quartiere malfamato.
- "Vuoi portarmi a letto anche tu?" - la ragazza aveva anche un bel caratterino, non era come le solite che mi ero portato a letto. Lei aveva un cervello e questo mi fece eccitare 
-"Magari.."- forse pensai a voce alta e la ragazza mi guardò sul serio male.
- "Scusa, voglio solo accompagnarti. Questo non è un posto adatto ad una ragazza così bella..quando ne vedono una come te, be’ è la fine." -
-"Vado da sola. Neppure ti conosco! Magari sei proprio tu quello da cui devo scappare!"- allora mi venne in mente di presentarmi e di porgerle una mano. La ragazza non solo era intelligente ma anche responsabile.
- "Harry Styles, piacere di conoscerti." - lei ci pensò un po' su, poi si decise a dirmi il suo nome.
- "Elsie White." - Mi si gelò il sangue. Era lei, come avevo fatto a non riconoscerla? Elsie era lì, davanti a me, bella da far paura. Non avrei mai immaginato che lei fosse così perfetta. Un angelo. Tutti i miei pensieri poco casti su di lei cessarono, certo erano sempre lì, ma non potevo contaminare con la mia merda un essere così puro. Non dovevo neppure affezionarmi all'idea di lei, perché Elsie adesso mi aveva rubato il cuore. Non potevo più farne a meno, dovevo proteggerla e tenerla lontano dai guai.
- "Ora mi conosci, Elsie. Ti porto via da questo posto orribile." - le prendo la mano e quel contatto mi fa tremare. Non mi era mai successo con nessuna. Deglutisco a fatica perché quello che sta succedendo dentro di me è una cosa nuova ed inaspettata. So solo che non voglio più separarmi da lei.
- "Hai la macchina?" -
- "No, sono a piedi." -
- "Okay. La mia è a pochi passi da qui."- Cercai di camminare il più in fretta possibile, dovevano andarcene da lì. Avevo paura per lei, perché dei ragazzi l'avevano adocchiata quando eravamo passati davanti a loro. Non li conoscevo ma potevo immaginare i loro pensieri​ su di lei.
- "Dove vai bellissima?" - una voce che non conoscevo fermò la nostra corsa, ma io continuai a camminare e sperai che Elsie mi stesse seguendo. Invece si fermo tremante davanti a quei due ragazzi che avevano una mazza da baseball. «
- "Amico, calma." - mi affrettai a dire mentre sposai Elsie dietro di me.
- "Ti va di dividere la tua preda con noi?" - Quei due ragazzi mi disgustavano. Mai avrei fatto del male ad una donna e mai l'avrei divisa con degli esseri spregevoli come loro. Così presi dalla tasca le chiavi dell'auto e le passai ad Elsie senza farmi accorgere dai due ragazzi.
- "Quando ti dico di scappare, corri il più veloce possibile. La mia macchina è quella nera all'angolo. Entra e chiuditi." - Avevo conquistato la fiducia di Elsie e adesso stava ascoltandomi. Holder poteva essere fiero di me, non avrei lasciato che sua sorella si facesse del male. Elsie prese le chiavi e restò dietro di me in attesa del mio segnale. Era così piccola e indifesa dietro di me, mi diede ancora più forza.
- "Non permetterò che ti facciano del male, Elsie." - le sussurrai piano, affinché lei potesse sentire le mie parole.
- "Amico, allora?"-  uno dei due diede un colpo con la mazza al muretto per farmi spaventare, ma io non ero impaurito.
- "No." - risposi con tutta la rabbia in corpo.
- "Errato. Hai commesso uno sbaglio enorme." - Uno dei due ragazzi si scagliò contro di me, ma io scansai il colpo di mazza con estrema facilità. Ero appassionato di boxe​, quindi sapevo muovermi in maniera esperta.
- "È tutto quello che sai fare?" - lo provocai. Il ragazzo si scaraventò su di me, molto infuriato. Io gli diedi in colpo secco e lui cadde a terra, privo di sensi.
- "Fuori uno." - L'altro ragazzo vide l'amico a terra ed iniziò a colpirmi. Era più forte del primo e ricevetti molti colpi, cosi spaventano per Elsie le dissi di andar via.
- "Sc-scappa." - le urlai tra un colpo e l'altro. Ma lei non si mosse, anzi si mosse verso il tizio che avevo fatto fuori prima e prese la mazza che giaceva accanto al suo corpo. Io presi parecchi colpi dall'altro, ma non mi importò. Qualsiasi cosa avesse in mente Elsie, era una buona idea. Distrassi il tizio fino a quando Elsie non scagliò un colpo forte e secco in testa a quel ragazzo. Lui cadde su di me e io mi scansai. Era privo di sensi. Così mi alzai ed andai da lei. Tremava e piangeva per la paura. Io l'abbracciai ma lei continuò a tremare.
- "È vivo! Cazzo, Elsie andiamo!" - Lei non mi rispose. Piangeva così tanto che non riuscii a fermare le sue lacrime. Allora la presi in braccio, caricandomela sulla spalla e scappai in fretta da lì prima che potesse arrivare la polizia.

Tutto quello che non vi ho mai detto 4 | MRS STYLES SERIES Where stories live. Discover now