O N E

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Sono pronta, sono sulla soglia di casa mia ad ammirare la vecchia abitazione nella quale ho vissuto fino all'età di quindici anni. Dopo due anni eccomi qui, a tornare alla mia vecchia vita, alla mia vecchia scuola e alle mie vecchie amicizie, spero. Ho passato gli ultimi due anni a Milano e no, non nego il fatto che sia una bellissima città, ma qui, a Roma, ho la mia scuola, le mie adorate discoteche, i miei amici.. uno dei più importanti era Damiano David. Non so se siete mai stati a Roma, ma in ogni sua zona c'è un gruppo di ragazzi che "governa" quella parte. Ecco, Damiano David è proprio il ragazzo che "governa" Roma Sud. Non mi ha mai dato fastidio il suo modo di essere, non perché io fossi come lui, ma semplicemente perché ormai ho imparato ad apprezzarlo, e ci ho fatto l'abitudine. Io, a differenza sua, sono una ragazza semplice, una di quelle che piacciono un po' a tutti caratterialmente. Una di quelle che si confondono nella massa, che non sono speciali o diverse. Tornando a noi, Damiano mi aveva promesso che mi avrebbe scritto, mi aveva detto che tutti i nostri anni di amicizia non sarebbero stati spazzati via dalla distanza, mi aveva detto che mi sarebbe venuto a trovare, ma l'unica cosa che ha fatto è stata non accompagnarmi neanche all'aeroporto. Per un po' ho sofferto, ci sono stata male, ma alla fine ho capito che l'unica a stare male ero io, e così ho lasciato perdere.

In questi anni ho imparato a dare la giusta importanza alle cose, e ho capito che le persone sono tutte uguali. Ora penserete che sono superficiale e vi dirò, probabilmente lo sono, ma dopo quello che ho passato ho perso la speranza, ho perso la speranza di trovare qualcuno che sia diverso.

Sono cambiata: sono più menefreghista, conto solo su me stessa e ho iniziato a fumare. Lo so che non è salutare e che potrebbe uccidermi, ma ormai ne sono diventata dipendente; non pensate sia un po' tardi per farmi la solita predica?

"Tesoro, mi aiuti a portare questi scatoloni dentro?" il viso di mia madre che mi guarda supplicante.

"C'è papà" rispondo sorridendo falsamente.

Come sempre, ricevo un'occhiataccia da papà e uno sbuffo da parte di mamma. Sorrido compiaciuta.

"Io vado a prendere un caffè al Bar fuori scuola, quando torno vorrei la mia camera pronta, se possibile" dico iniziando ad incamminarmi.

"FERMA!"

"Papà?" mi giro infastidita.

"Adesso basta! Mi sono rotto! Non puoi darci ordini, lo capisci? Se non passi bei periodi o se pensi di essere potente trattandoci in questo modo, ti sbagli! Noi capiamo tutto: capiamo che tu stia male per essere stata lontana da casa per due anni, capiamo che tu abbia dovuto ricostruirti una vita, capiamo che tu abbia perso i rapporti con Damiano e che ci stia male, ma adesso basta! Ti abbiamo sempre sostenuta in queste situazioni, e tu? Tu come ci ripaghi? Trattandoci malissimo, come se non fossimo neanche tuoi genitori, non capisci che vogliamo solo aiutarti?"

"Non ho bisogno del vostro aiuto" parlo finalmente, dopo minuti di silenzio assordante.

Mi giro un'ultima volta prima di cominciare a camminare verso la mia vecchia scuola.

Passano venti minuti di camminata prima di arrivare a destinazione. Sono le due meno venti, ciò significa che tra esattamente venti minuti gli studenti lasceranno le loro aule, e, quasi sicuramente, verranno qui per mangiare qualcosa o semplicemente per fumare in santa pace.

"Ehy Will" esclamo felicemente vedendo che il proprietario del Bar non è cambiato.

"Ehy Vic.. oh mio Dio, è una visione! Sei davvero tu!"

"A quanto pare. Non è così facile liberarsi di me!" sorrido spontaneamente.

"Dio mio fatti abbracciare!" mi sorride William.

Solo per lui, mi lascio andare, lasciando che le sue braccia si stringano attorno alla mia vita, e portando le mie braccia al suo collo.

"Cavolo, si è sentita la tua mancanza"

"Immagino.."

"Non scherzo, sei mancata a tutti!! Comunque, come festa di bentornato, questa sera in discoteca e non voglio un no come risposta!" sorride felice.

"Mi conosci Will, sai che non rifiuterei mai.. me lo fai un caffè?"

"Ai suoi ordini signorina" sorrido in risposta e lui torna dietro il bancone per portarmi la bevanda che tanto amo.

Will è un ragazzo solare, con la battuta sempre pronta, non faceva parte del gruppo di ragazzi con cui uscivo, diciamo "la comitiva". In compenso ogni mattina, prima di entrare a scuola, ci facevo sempre una chiacchierata. È alto, ha degli occhi spettacolari che cambiano tonalità alla luce del sole: delle volte sono marroni chiaro, altre verdi. I suoi capelli sono rossicci. In caso ve lo steste chiedendo, no, non mi piace. Lo vedo più come un amicone, quasi un fratello.

Dopo aver bevuto il mio caffè sento delle urla e girandomi, vedo che dei ragazzi corrono velocemente verso il Bar, probabilmente sperando di trovare posto per sedersi. Sapendo che le persone che aspetto io escono per ultime, mi metto fuori e mi appoggio al muro.

Passano venti minuti e io, stufa, mi accendo una sigaretta, quando...

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S.A.

Che ne pensate del capitolo? Se vi va mettete una ⭐️ e commentate!! Mi farebbe tanto piacere!!!! 💖

Take Me Out (Damiano David) Where stories live. Discover now