E I G H T

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È già passata una settimana da quando sono a Roma, due giorni fa sono uscita con Matt, siamo usciti a prendere un gelato e poi mi ha accompagnata a casa. In questi giorni non ho visto Damiano per fortuna. Diciamo che non avevo proprio le forze per vederlo.

Il clima in casa è molto teso: papà esce sempre di casa la sera giustificandosi con il fatto che ora che ha ripreso a lavorare ha dei turni che prendono tutto il suo tempo; mamma invece sembra sempre più sfinita: una sera l'ho sentita parlare al telefono e dire che la mia situazione è peggiorata e che non riesce più a sostenere il clima rigido che c'è in casa.

In realtà non mi sono mai curata molto dei miei genitori, ma qualsiasi cosa nascondono riguarda anche me. Per questo sono "interessata".

Will è a conoscenza di tutto questo e mi ha detto che devo solo aspettare, che non appena la situazione migliorerà saranno loro a parlarmene. Ha anche aggiunto che se io ci sto male, loro ci stanno male il triplo vivendolo in prima persona.

Diciamo che ho "lasciato perdere" per quanto cia sia riuscita. Per distrarmi ho iniziato ad uscire ogni giorno il pomeriggio, di solito corro un po'.

Oggi dovrei uscire con Matt e Lara, la mia vicina. Non sono molto entusiasta di uscire anche con lei, ma forse devo provare ad aprire i miei orizzonti, e questo è il primo modo per farlo.

"Mamma, papà io esco, torno verso le sei" li avviso, ora sono le quattro meno un quarto e tra una cosa e un'altra, penso ci prolungheremo abbastanza da tornare verso quell'ora.

Esco di casa portando con me le chiavi e mi avvio verso il parco che dista circa dieci minuti da casa mia. Non appenaa varco il cancello del parco, noto appostati sotto ad un albero, Matt, Lara ed un altro ragazzo che non riesco a riconoscere.

Mi avvicino e inizio piano piano a notare i suoi lineamenti: la mascella definita, le sue spalle larghe e le sue gambe lunghe e muscolose, così come il suo petto abbastanza definito. Mi avvicino sempre di più e noto dei capelli castani chiari molto familiari, e degli occhi del medesimo colore. Noto poi la somiglianza con Lara e, se due più due fa quattro, è suo fratello, il ragazzo che ho visto entrare in casa sua con Damiano, la notte della festa.

Arrivo di fronte a loro e li saluto uno ad uno con un bacio sulla guancia, fermandomi però davanti al ragazzo "nuovo".

"Piacere, io sono Christ-"

"Sì, mi ricordo chi sei, Christian." Provo a sorridere, ma tutto quello che esce è una strana smorfia.

"Allora, andiamo?" Questa volta a parlare è Matt, che si era già presentato ai due, e lo ringrazio mentalmente per aver fatto concludere l'imbarazzante conversazione che stavo avendo con Christian.

Decidiamo di girare un po' per il centro di Roma, e dopo un'ora e mezza, siamo sfiniti. Lara deve subito tornare a casa, perché ad aspettarla c'è il suo ragazzo. Io decido di seguirla, lasciando Christian e Matt da soli. Loro invece evidentemente preferiscono far esplodere le loro gambe, perché riprendono a camminare verso una destinazione a me indefinita.

Io e Lara ci incamminiamo e lei, sfortunatamente, inizia a parlare del suo ragazzo. Descrive il suo amore per lui, dice addirittura che per lui morirebbe. Deve essere pazza, o forse sono io quella strana, ma io non farei mai una cosa del genere, sono troppo egoista per sacrificarmi per qualcuno, qualsiasi persona essa sia.

Arriviamo al viale di casa nostra e ci separiamo promettendoci che il giorno dopo ci saremmo incontrate a scuola.

"Mamma, papà?" Sono entrata in casa e si sentono dei rumori strani, quasi dei lamenti.

Mi affaccio in cucina ma non c'è nessuno, provo al salone, stessa identica cosa, in camera mia anche. Mi avvicino in camera dei miei genitori, provo ad aprire la porta ma questa è chiusa a chiave. Busso più volte alla porta ma nessuno la apre, sto per bussare ancora quando vedo sbucare dalla porta il viso di mia madre completamente bagnato dalle lacrime. Mi viene la pelle d'oca, e corro velocemente verso la casa della mia vicina, suono il campanello e Lara mi viene ad aprire con dietro quello che penso sia il suo ragazzo.

"Vi prego aiutatemi, mia madre sta piangendo a dirotto e io non so cosa fare!" Le lacrime minacciano di fuoriuscire dai miei occhi, ma mi impongo di non lasciarglielo fare; dopotutto, non è detto che ciò che sta succedendo in casa mia sia quello che penso.

Giusto il tempo di chiudere casa, che già stiamo salendo le scale per arrivare in camera dei miei genitori. Non si sentono più rumori, sembra che all'interno non ci sia nessuno, fin quando, dopo aver bussato e urlato svariate volte, non viene ad aprire la porta mia madre.

Non sembra lei, ha gli occhi rossi e delle occhiaie fin troppo profonde. Sulle sue guance vi sono delle lacrime ormai secche.

Non resisto e scoppio a piangere, poi scendo velocemente le scale ed esco di casa, sedendomi su uno dei gradini presenti al di fuori del portone.

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S.A.
Ehilà, come state?

Sono riuscita a scrivere un capitolo in pochissimo tempo, sono orgogliosa di me stessa ahahah.

Ho paura però che questo capitolo non sia bello come gli altri proprio a causa del poco tempo impiegato a scriverlo. Perciò ditemi per favore se è migliore o peggiore degi altri.

Che ne pensate del capitolo? Se vi va mettete una ⭐️ e commentate!! Mi farebbe tanto tanto piacere!!!! 💖

Take Me Out (Damiano David) Where stories live. Discover now