"Tu invece? Che mi racconti?" mi chiese, aspettando che il semaforo diventasse verde.
"La mia vita non è mai stata interessante..." tagliai lì la conversazione. Non mi era mai piaciuto parlare del mio passato.
"Va bene ho capito non ti va di parlare. Comunque siamo arrivati" parcheggiò attentamente, controllando che la sua macchina non venisse sgraffiata in alcun modo.

"Lo so, questo condominio è distrutto, ma non posso permettermi altro." serrò la mascella aprendo il portone.

Entrammo finalmente in casa e l'aria calda mi accolse a braccia aperte.
"Dammi pure" allungò il braccio, a questa sua affermazione mi tolsi il giacchetto e glielo porsi.
"Grazie" sussurrai.

"Non stare lì impalata, vieni" sorrise notando il mio imbarazzo.
Annuiì e iniziai a camminare subito dopo di lui.

Entrammo in una stanza ricoperta di graffiti, disegni o qualsiasi altra cosa esista al mondo.
Per terra era piena di cartoni sporchi, molto probabilmente per non sporcare il pavimento e le bombolette erano sparse per tutta la stanza.

"Tieni" mi porse la maschera "è meglio se la indossi"
"E tu?" dissi prendendola.
"Ormai ci sono abituato." Mi sorrise nuovamente incitandomi a metterla e così feci.

"Guarda" indicò il disegno di un bambino "questo sono io da piccolo"
Era figo anche da piccolo, pensai.
Spalancai gli occhi a questa mio pensiero.
"Che c'è? Non ti piace?" mi disse inclinando la testa. "No no è bellissimo" mi giustificai subito, lui annuì confuso e continuò con la descrizione dei suoi capolavori.

"Questo invece è lei..." Mi mostrò un altro disegno. Era bionda e a dir poco bellissima.
Aveva gli occhi azzurri ed un sorriso smagliante, i capelli erano raccolti in una coda disordinata ed aveva un piercing al naso.
Con ciglia lunghissime e sopracciglia perfette.

"È bellissima..." rimasi come incantata a guardarla, sembrava un angelo.
"Lo so." annuì molto probabilmente annegando per un attimo nei suoi ricordi.

"Come si chiama? Se posso saperlo..." mi pentiì subito di ciò che avevo appena fatto uscire dalla mia bocca malefica, ero troppo ficcanaso.
"Perrie" sospirò "si chiama Perrie."
Si voltò un attimo a guardarmi e poi ritornò a guardare quel bellissimo ritratto.

"Gli ho fatto una foto così, ma era talmente bella che l'ho voluta disegnare in modo che rimanesse sempre con me. Sono un cretino lo so." una risata amara uscì dalla sua bocca.
"In realtà no" gli dissi sinceramente togliendomi la maschera che mi stava dando troppo fastidio, non riuscivo a parlare con quella cosa appiccicata alla faccia.

Mi guardò per tutto il tempo, forse aspettando la mia completa attenzione verso di lui.
"È meglio se non te la togli" mi disse.
"Zayn" alzai gli occhi al cielo ricevendo come risposta una piccola risata.

"Sei carina quando fai così." mi indicò, facendo anche un cenno con il capo.
"Lo so" mossi i capelli con la mano  battendo velocemente i miei occhi.
"Wow, sai di far girare la testa ad un sacco di ragazzi." mi fermai subito assumendo un'espressione confusa e sorpresa da questa sua frase.

"Stavo scherzando" gli dissi subito.
"Io no." mi fece l'occhiolino ricevendo uno schiaffo sul braccio da parte mia.

Era veramente così? E allora perchè appena mi guardavo allo specchio volevo tappare la mia faccia e tutto il resto del mio corpo in un cestino della spazzatura?

"Claire?" Mosse la sua mano davanti ai miei occhi, non mi ero neanche accorta di essermi incantata...
"Si dimmi, ci sono" alzai lo sguardo verso il suo viso.
"Mangiamo?" Oh si ti prego.
"Certo." Annuiì cercando di non far trasparire quanto fossi entusiasta di mangiare.

"Pasta? Carne? Patatine?" infilò la testa dentro il frigo elencando tutto il cibo che c'era all'interno.
"Carne con patatine?" Proposi speranzosa di ricevere una sua affermazione.
"Che carne con patate sia" annunciò e si mise a preparare il tutto.

Mi ero proposta di aiutarlo, ma come al solito mi mandò via con un "togliti o non ti faccio pranzare". Beh avevo fame perciò non insistetti ancora e iniziai ad apparecchiare.

Anche durante l'ora di pranzo mi sentiì molto a mio agio, era un ragazzo che mi sorprendeva sempre ed era anche molto simpatico. A differenza di qualcun'altro...

A proposito...che fine aveva fatto Harry?
"Harry?" Chiesi a Zayn. "Aveva da fare oggiha avuto un po' di problemi" bevve un sorso d'acqua per poi asciugarsi con il tovagliolo "ma niente di preoccupante." Mi sorrise. Ma capiì subito che era un sorriso finto...

"Zayn?" Che stava succedendo?
"Lascia stare Claire. Per favore" mi guardò, per poi rincominciare a mangiare.
"Va bene" sussurrai.
~~~

Dopo l'ora di pranzo mi riportò a casa...purtroppo.
Ero stanca di rimanere sempre a casa senza fare niente. Insomma...avevo 18 anni!

Il telefono incominciò a squillare segnando un numero sconosciuto.
Senza pensare risposi, speranzosa che fosse uno dei ragazzi...non avevo ancora salvato il numero di tutti.
"Pronto?" risposi
"Stasera usciamo. Non ho voglia di aspettarti, è già tanto se sono venuto a prenderti. Fatti trovare pronta per le dieci o non vieni." E con ciò chiuse la chiamata lasciandomi di stucco.

Odiavo il modo in cui mi parlava. Porca miseria non mi aveva neanche salutata!
Idiota...era solo un idiota.

Spazio autrice:
Lo so...sono in straipersuper ritardo.
Ma ho avuto un po' di problemi e non sono riuscita a pubblicare niente, ma soprattutto a scrivere.
Mi dispiace un sacco, spero possiate perdonarmi con questo capitolo.
Alla prossima e grazie ancora. Un bacio enorme ~chia~

Holmes Chapelحيث تعيش القصص. اكتشف الآن