Quattorcidesimo.

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Niente gita a Dublino.
Niente gita a Dublino.
Niente gita a Dublino.

Quelle parole si ripetono nella mia testa come un mantra. Sarebbe stato il mio primo viaggio in assoluto, da sola. Avrei avuto la possibilità di essere indipendente, di poter legare di più con le poche - ma buone - amiche che mi ero fatta, di approfondire la conoscenza con Wes, che ho scoperto frequenta la mia stessa scuola e che la sua classe viene con la mia in Irlanda.
No, diamine. Ci devo andare.
Potrei odiare mia madre finchè morte non ci separi se non mi permette seriamente di partecipare, nonostante sappia perfettamente le cose sopraelencate. Come ho anticipato all'inizio della storia, credo nel karma. Finora non è stato tutto rose e fiori, motivo per cui questa gita potrebbe includere una svolta e andare bene.

Continuo a rigirarmi i pollici a letto. Da circa mezz'ora sono convinta che il soffitto sia interessante, difatti non stacco gli occhi da esso nemmeno per un attimo mentre mi autocommisero. Un po' mi dispiace di essere rientrata così tardi... ma anche no. È stata una serata magnifica. Avevo realmente bisogno di passare del tempo con una persona simpatica e dolce, proprio come Wes, che mi facesse sorridere spesso.

Dopo la sclerata di Gemma, sono stata congedata e mandata in camera mia. Beh, che dire. Alle 3 e mezzo del mattino il mio unico pensiero sarebbe dovuto essere quello di dormire, ma non potevo fare a meno di pensare a quanto mi fossi divertita con quel ragazzo, conosciuto per caso, che senza preoccuparsi di questo mi ha abbracciata nel bagno di un locale in un mare di lacrime. Incredibile come a volte il destino porti la tua strada ad incrociarsi con quella di altri.

Sento la suoneria del mio telefono e lo prendo immediatamente, esibendo un sorriso a trentadue denti quando vedo un nome in particolare.

Pronto?

Heath? Hey! Come stai?

Ciao! Sto bene, ho una bella e una brutta notizia però, da quale vuoi iniziare?

Mmh... dalla brutta, così poi mi conforto con la bella

Allora... sono in punizione perchè sono tornata tardi, e mia madre mi ha minacciata dicendomi che non verrò a Dublino

Non ci credo! Ci parlo io

Nah lascia stare Wes lei -

Riattacca. Oddio. Non può essere serio. Devo fermare questo suicidio. Ma prima magari mi preparo.

Scatto sul letto lanciando le coperte e sfreccio all'armadio, da cui prelevo un paio di jeans e un maglioncino rosa antico presi con Sophie e Maggie il giorno delle compere, quindi vado alla riscossa in bagno e aprendo e chiudendo tutte le ante dell'armadietto vado nel panico. Cosa volevo prendere? mi domando ad un certo punto con una spazzola in mano. Ah sì!
Applico il mascara e il correttore, spalmando quest'ultimo sulle occhiaie quanto più velocemente mi riesce.
Sistemo i capelli a caso in uno chignon alto e disordinato.

Al piano inferiore, qualcuno suona il campanello. Aiuto aiuto aiuto è qui.

Corro giù per le scale e salto gli ultimi scalini planando sulla porta, che accoglie felicemente la mia faccia in pieno.

Ahia...

Mi massaggio il naso imprecando mentre la fronte inizia a scombattere. Faccio un passetto alla mia destra per vedermi il viso allo specchio. I punti che hanno colpito la porta si sono arrossati e sembra che sia appena tornata da un incontro di boxe.

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⏰ Last updated: Mar 20, 2018 ⏰

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