Capitolo 1

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Era un lunedì mattina, il sole però ancora non era sorto: erano le 5:00 a.m. Io comunque mi ero svegliata di buon umore... No, non vi sto prendendo in giro, ero davvero contenta di svegliarmi così presto! Non vedevo l'ora che arrivasse quel giorno perché significava che finalmente noi Speciali potevamo tornare nella Base di Miami: a causa dei precedenti attacchi da parte dell'A.R.S.S, la Base doveva essere ricostruita e dopo mesi di incessante lavoro, e anche con l'utile aiuto dei poteri di alcuni Speciali (tra cui i miei), finalmente era pronta! Nel mentre, agli Speciali che prima vivevano nella Base furono dati degli appartamenti fuori città (Logan, Dylan, Amber, Lucas e Ginevra inclusi). Ero un po' invidiosa, devo ammetterlo, ma comunque consapevole che loro non avevano una famiglia e una casa al contrario di me. In quei mesi non sono mai riuscita ad incontrare i ragazzi ma ci eravamo sempre tenuti in contatto tramite messaggi e Skype.
Aspettavo con ansia di rivederli!

Scesi le scale di corsa pronta a fare colazione sotto gli sguardi assonnati dei miei genitori.
Dopo mezz'ora eravamo tutti pronti, o quasi: i miei dovevano ancora sistemare le ultime cose. Nel mentre mi squillò il cellulare
'Saranno i ragazzi!' pensai, ma il numero era sconosciuto. Esitai prima di rispondere:
«Pronto?....Ragazzi?» nessuna risposta. Intanto mia madre sbucò dalla cucina dandomi una valigetta e delle chiavi
«Portala in macchina, ok?».
Andando fuori decisi di riattaccare ma subito dopo iniziai a sentire a tratti la voce di qualcuno che non riuscii a definire se maschile o femminile.

Aprii la macchina e misi nel portabagagli la valigetta
«Pronto? Ma chi è!».
La persona smise di parlare ma, stranamente, quel silenzio sembrava volesse dire qualcosa... qualcosa di inquietante. Riattaccai e mi guardai un po' intorno: di solito a quell'ora già iniziavano a passare delle macchine
'Non c'è un'anima viva' pensai, ma mi sentivo comunque osservata. Mi passai un mano sulla faccia convincendomi che fossi solo condizionata dalla mia immaginazione. Sentii la porta di casa chiudersi e i miei genitori avvicinarsi «Forza Meg, entra in macchina».
Era ora di andare.

***

Arrivati alla Base (con non poca difficoltà in quanto il posto era cambiato) insistetti con i miei genitori a lasciarmi davanti l'entrata mentre loro sarebbero andati a parcheggiare la macchina: davanti a me si ergeva maestoso l'edificio bianco immacolato circondato da una distesa d'erba affollata di Speciali meravigliati quanto me... e non avevamo ancora visto l'interno!

Avendo contribuito alla costruzione della nuova Base avevo un pass che mi permetteva di entrare prima dell'inaugurazione. Mi feci strada salutando velocemente ragazzi e ragazze: dopo tutto quello che era successo ero diventata "famosa".
Una volta mostrato il pass entro... insieme ad una ragazza. Si chiama Lisa, veramente molto gentile e carina e mi avrebbe accompagnato per farmi vedere l'edificio.

«Megan buongiorno, come stai?» mi chiese.
«Ciao Lisa! Sto alla grande, voglio vedere com'è venuta la Base» risposi entusiasta.
«Come puoi vedere questo ingresso è abbastanza grande da accogliere più della metà dei componenti della P.S.S. e alla fine del discorso di Mr. Johns potrete abbuffarvi di pasticcini, cornetti e bombe ripiene qui davanti a te» disse indicando alcuni tavolini lì davanti mentre iniziammo a camminare.
«Proseguendo per questo corridoio ci troveremo nella vostra nuova sala d'allenamento...».
«È bellissima!».
Quella sala non aveva perso la sua grandezza ed era divisa in diverse aree allenamento, ognuna con una propria funzione: quella era pura tecnologia all'avanguardia che si vedeva solo nei film e non vedevo l'ora di provarla insieme ai ragazzi.
«Inoltre, è una novità, avrete a disposizione anche Cutrix, è una nuova macchina di cura che grazie alla sua tecnologia avanzata è in grado di curare anche gravi ferite e senza nemmeno lasciare cicatrici esterne. Grandioso non pensi?» commentò battendo le mani e io annuii concordando.

«Quel corridoio sulla destra porta ad un edificio più piccolo fatto appositamente per gli Speciali, avrai tempo per vederlo insieme a loro».
Annuii per poi notare un ascensore in fondo alla sala.
«E quel ascensore dove porta?».
«Ai sotterranei, lì ci sono i laboratori di studio dei nostri scienziati».
Si guardò l'orologio
«Oh! È già ora dell'inaugurazione?!».
Guardai alle mie spalle e vidi Speciali e scienziati entrare stupefatti anche loro. Cercai con lo sguardo i ragazzi fino a trovare lui, Logan, sempre più bello. Quando anche lui si accorse di me mi sorrise e mi fece segno di avvicinarmi. Mentre stavo per farlo una mano si posò sulla mia spalla: era Mr. Johns.
«Signorina Ross, le piace la Base?» mi chiese con un sorriso caloroso.
«Certo! Lisa mi ha già mostrato la sala d'allenamento e penso che la proverò subito».
«Ne sono contento. Ora, devo dare inizio all'inaugurazione quindi prego, unitevi agli altri.»

Quasi corsi verso i ragazzi: Allison mi abbracciò mentre Lucas mi scompigliò i capelli come suo solito. Diedi un bacio sulla guancia ad ognuno di loro per infine arrivare a Logan che mi trattenne discretamente per la vita sussurrandomi che aveva una sorpresa. Non riuscii a rispondere che Mr. Johns iniziò a parlare ma Logan sapeva quanto mi piacevano le sorprese quindi non aveva bisogno che gli dicessi nulla.

***

Erano le 18:00 e il sole era tramontato da poco. Ero riuscita a convincere i miei genitori a rimanere nella Base per un po' ma non avendo portato con me nulla, sarei rimasta lì il giorno dopo. Intanto Logan mi aveva portato all'esterno della Base, nella piccola distesa d'erba sul retro. Ci sedemmo per terra, più a lato, senza occhi curiosi a guardare cosa avremmo fatto, anche se non lo sapevo neanche io. Fino a quel momento non avevamo parlato molto ma gli era sempre rimasto un sorriso strano, di chi stava tramando qualcosa.

«Allora... che sorpresa hai per me?» chiesi impaziente.
«Indovina, dai».
«Mmm... mi insegnerai di nuovo a far fluttuare un ramoscello?».
Si mise a ridere di gusto mentre risi a mia volta, ricordando la prima volta che ci siamo rivisti dopo anni.
«Mi sei mancata Meg» mi disse poi passandomi una mano sulla guancia e io rabbrividii al suo tocco. Si avvicinò di più, le nostre ginocchia si toccarono. Cercai di non guardarlo negli occhi guardando il cielo. Lui notò il mio imbarazzo e ridacchiò
«Che stai facendo?» mi chiese divertito.
«Ci sono già le prime stelle nel cielo, vedi?» ne indicai qualcuna.
«Io vedo solo te» mi disse a bassa voce.
Mise le mani calde sul mio viso avvicinandolo al suo e poi mi baciò dolcemente le labbra mentre io, in fiamme, mi sciolsi in un attimo. Mi chiesi se quella era una sensazione normale oppure era l'effetto di avere Logan così vicino.
Gli accarezzai il collo e i capelli avvicinandolo di più a me. Assaporai quel momento e desiderai che durasse per sempre.

The Magic Is Inside Us 2Where stories live. Discover now