<E ora? Cosa facciamo?>
Sento delle voci intorno a me, ma non riesco a distinguerle dal forte giramento di testa.
<Io... fatemi pensare...>
<Non c'è tempo per pensare ok?! Mia cugina è un lupo mannaro e mi ha quasi ucciso, come avrà fatto con...>
I miei occhi si aprono lentamente
La mia vista è troppo annebbiata per riuscire a capire cosa sta succedendo.
<Vuoi dire che lei è tua cugina?!>
<Ah!>
Mi sveglio di colpo dall'anestesia.Noto subito che i miei polsi sono legati, al lettino d'acciaio, con corde resistenti.
Mi giro di scatto e i miei occhi poi si posano su i sei ragazzi che mi trovo di fronte.
<Cosa...Cosa ci fate qui?...>
Dico, ancora stordita.<Cosa ci facciamo qui?! Sei scappata di casa senza permesso; sei andata da sola nella foresta; ti hanno sparato; eri fuori controllo e non dovremmo essere qui?>
Mi dice Stiles, avvicinandosi furioso.<Stiles mi dispiace... io volevo solo...>
Cerco di dire timidamente.<Volevi solo cosa? Uccidermi e poi scappare da codarda come hai fatto con i tuoi genitori? Beh, qualcuno ti ha fermato per fortuna!>
Mi urla in faccia mio cugino.tutti dietro di lui rimangono stupiti dalla sua cattiveria; come anche me.
Al suono di quelle parole la tristezza e la rabbia si mescolano e creano qualcosa di più forte di un semplice sentimento...Furia.
Le lacrime scendono in modo incontrollato dalle mie guance ma non è malinconia, è più collera; una collera che deve essere scaricata su qualcosa, o qualcuno.
I canini si allungano ed emetto un ululato così potente che tutti, a parte Stiles, si devono tappare le orecchie.
Stiles si avvicina lentamente a me.
I miei occhi blu lucenti si rifleggono nei suoi color ambra.
Provo a dimenarmi, ma per fortuna i miei polsi sono legati strettamente.
Piano, piano mi sta assalendo quella voglia di uccidere che conosco bene.
<Adesso basta!>
Mi dice Stiles, ritornando calmo improvvisamente.Al suono di quelle parole qualcosa dentro di me si fa spazio e supera la mia parte animalesca.
Gli artigli rientrano nelle mie affusolate mani, i canini si ritraggono nelle miei gengive insanguinata e il marrone rossastro dei miei occhi sovrasta quel blu freddo e lucente.
Eccola, la vera Sophie.
Mi stendo sul lettino, dal forte mal di testa.
Guardo verso la piccola finestra vicino al soffitto e vedo gioiosa il sole sorgere.
<Liam, tu non devi andare a scuola?>
Chiede a un certo punto Scott, girandosi verso Liam.<Ehm sì...ma anche Sophie ci dovrebbe andare...>
Gli risponde Liam con la testa bassa.<È meglio se Sophie oggi rimanga qui, in modo che io la possa controllare. Il proiettile per poco non ha colpito un'arteria, ma ha provocato lo stesso un grande sanguinolento.>
Li interrompe Deaton, entrando nella stanza dell'ambulatorio.
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You are my anchor / Theo Raeken
Fanfiction-(IN REVISIONE)- «Pure tu... Sei un mostro anche tu.» «Sì è vero, sono un mostro! Sono una creatura terribile che ha fatto cose terribili!» «Non è detto però, che i mostri non possano amare... Che i mostri non si possano amare.» Un passato alle spal...