₪11₪ Combatteremo sempre

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La vita è strana.
A volte porta felicità.
A volte porta tristezza.
Ma, a volte, tutto questo plasma ció che siamo e facciamo.
Non possiamo essere solo felici, abbiamo bisogno di ogni singola emozione per vivere veramente.
E dopo tutto questo, dopo numerosi anni di vita, poof!
Tutto finisce in pochi secondi.
La morte.
Che brutta parola vero?
Quando qualcuno sente parlare di morte ha paura.
Ma forse, a volte la paura è l'unica salvezza.
In questa situazione, la morte puó aiurare a scappare dai pericoli.
A tornare dai propri cari.
Ma noi siamo qui, rinchiusi in questo bunker.
E tra poco, ne usciremo da soldati e lotteremo contro la morte.
Per vivere.

-Tutto bene?-chiede Katie.
La vedo entrare nella sala delle panchine e avvicinarsi.
-Non troppo. Jared mi è sembrato davvero preccupato, si incolpava anche della morte di nostra mamma-rispondo io.
-Sai, è normale. Una persona che si sacrifica per noi, è un gesto estremo fatto con amore verso una persona. Vostra mamma l'ha voluto-risponde Katie.
-Lo so, lo so. Gliel'ho detto ma mi sembra troppo turbato. Quando non ci saró, chi gli starà vicino?-chiedo preoccupato.
Katie fissa il vuoto per qualche secondo, poi si riprende-Potrebbe aiutare Jiselle nel lavoro in segreteria. Lei era con lui quando sono arrivati nel Bunker. Si sentirebbe sicuro e occupato. Se vuoi, glielo vado a chiedere io piú tardi-propone Katie e mi sembra un'ottima idea.
-Sei unica, grazie-rispondo dandole un bacio.
-Certo che la vita ci sta dando proprio tanta gioia. Trovo la persona che amo veramente nel bel mezzo di una guerra-commenta lei.
-Lo so, ma forse alla fine di tutto potremo svolgere una normale vita. Andare al cinema, a scuola, uscire. Vivere, insomma-rispondo.
-Insomma, per com'è la situazione adesso non sarei così positiva. Ti amo-dice lei.
-Ti amo anche io-rispondo baciandola di nuovo.
Ci dirigiamo mano nella mano verso la nostra camerata.

I nostri amici stanno dormendo.
-Ti andrebbe di stare un pó da soli? Mi sento...osservata qui-dice Katie.
-Concordo-confermo ció che dice e cerchiamo una camerata vuota, se c'è.
Dopo qualche minuto di girovagare per il bunker, totalmente vuoto vista la tarda ora, troviamo una camerata non assegnata.

Entriamo e prendiamo un letto.
Ci spogliamo la divisa del bunker, non essendo il massimo del comfort per dormire.
Ci sdraiamo e ci mettiamo sotto le coperte.
Ci abbracciamo e sentiamo i nostri corpi scaldarsi per il loro contatto.
Rimaniamo così, poi iniziamo a baciarci.
Accarezziamo il nostro corpo in un'intimità che mai avrei immaginato con Katie.
Nel silenzio del bunker, l'unico rumore siamo noi.
_______________________________
Ci svegliamo.
Siamo abbracciati e nudi.
Sento abbastanza freddo.
-Amore, è ora-annuncio a Katie.
Lei si mette a sedere con una pigrizia assurda-Che bello! Oggi è il giorno dove vi mandano a morire-esclama.
-Almeno abbiamo passato la nostra prima notte da vera coppia-dico io baciandola.
-Beh, ci voleva proprio. Sei davvero un ragazzo fantastico-commenta lei.
Ci rivestiamo sentendo le prime voci di persone nel corridoio.
È ora di colazione.
Mentre camminiamo nel corridoio, svoltiamo l'angolo e sbatto contro un ragazzo.
È alto e con la barba, giovane, capelli neri con occhi azzurri.
È alto e muscoloso.
-Scusa, non volevo-dice scusandosi.
-Figurati, nessun problema-dico sorridendo mentre tengo la mano di Katie.
-Ci vediamo dopo-dice lui andandosene.
È così strano sapere che tra 1 ora saró in addestramento nell'EAMA.
Comunque, io e Katie entriamo nel refettorio e ci facciamo servire per la colazione.

Una volta fatto, cerco con gli occhi il tavolo dei nostri amici.
Li troviamo e ci sediamo.
-Dov'eravate finiti?-chiede Ras.
-Prima di andare in guerra, volevamo avere la nostra prima notte di coppia-risponde Katie.
-Blake!-mi chiama una voce ed è quella di Jared.
Viene al tavolo e si siede accanto a me.
-Stai bene?-gli chiedo preoccupato.
-Abbastanza, grazie. Solo tanto stanco-risponde lui in modo non troppo convincente.
-Secondo voi quando verranno a prenderci?-chiede Karen-Io ho sentito verso l'ora di pranzo ma non ne sono sicura-
-Subito dopo pranzo arriveranno-conferma Sert.
-Voi come vi sentite?-chiede Dylan-Io ho troppa paura-
-Non so-risponde per primo Ras-So solo che tra pochi giorni torneremo là fuori-
-Io ho paura ma non mi tirerei mai indietro-risponde Katie, seduta accanto a me-Qui dentro saremo anche al sicuro ma è solo un'apparenza. Tutto ció che c'è là fuori non se ne andrà mai via da solo-
-Concordo-inizia Sert-Siamo l'unica speranza rimasta per l'intera umanità-
-E se moriremo tutti? Sarà stato tutto inutile-dice Dylan riprendendo la parola.
Ora tocca a me-Se devo morire preferisco farlo combattendo, invece che rimanere nascosto qui per sempre-dico con tono sicuro e questo convince anche gli altri.

DA RISCRIVERE - 20Th Century [Libro 1]Where stories live. Discover now