10. now or never

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Apro gli occhi, infastidita dai raggi solari che mi colpiscono il viso.

Sbadiglio, sbattendo più volte le palpebre: penso che fosse da anni che non dormivo così tanto.

Mi sposto appena, incontrando subito un ostacolo che mi fa aprire gli occhi di colpo, e subito dopo calmare.

La mano di Louis è stretta intorno al mio bacino mentre la sua testa è contro la mia spalla.

Sta ancora dormendo, e non penso di aver mai visto il suo viso tanto rilassato come ora, ed è così bello.

Studio la sua pelle chiara, il modo in cui la sua fronte si incurva ogni tanto, e le sue labbra leggermente socchiuse.

Una mia mano va ai suoi capelli chiari, morbidi fra le mie dita mentre glieli scosto dalla fronte, liberandogli il viso.

Non posso crederci di aver passato la notte nello stesso letto con Louis, o di aver ricambiato il suo bacio, o di essere stata io ad invitarlo.

Fino a poco più di una settimana fa non riuscivo nemmeno a vederlo, ed ora eccomi qua, a stringerlo fra le mie braccia.

A volte il mondo gira proprio nel verso sbagliato.

"Arianne?"

I suoi occhi sono aperti e fissi su di me mentre si stiracchia, continuando a stringermi a sé.

"Ciao." Lo saluto, facendo un leggero sorriso "Hai dormito bene?"

Annuisce, alzando appena un angolo della bocca "Tu devi essere piuttosto scomoda, però."

"Sto bene." Ribatto, semplicemente, ma lui non sembra comunque felice "E tu?"

Louis si inumidisce le labbra, passando alcune dita sul mio ventre, massaggiandomelo.

"Mio fratello è un partito migliore." Dice, improvvisamente "Sicuramente ti troveresti meglio con lui e la sua...normalità."

Alzo un sopracciglio perplessa: sta davvero dicendo ciò che sto pensando?

"A me non interessa Daniel: parliamo ogni tanto, ma niente di più."

"Lui ti potrebbe rendere più felice." Controbatte lui, serio.

Afferro la sua mano, stringendomela al petto, cercando di calmarlo "Non ho bisogno di Daniel per quello e, fra l'altro, la normalità non si addice proprio a me."

Louis però non sembra ancora convinto mentre si sposta, avvicinandosi di più a me, accarezzandomi i capelli.

"Pensi che possa darti un altro bacio?" Chiede, così dolcemente da farmi sorridere.

Annuisco, e lui mi bacia, sempre molto delicatamente, stringendomi a sé, facendomi provare il solito calore che provo quando le nostre pelli si toccano.

E, quando ci separiamo, sto sorridendo, ma lui no.

"Arianne, devi andartene da qui."

Il mondo mi crolla addosso, e io non riesco più a respirare dal tanto che sono sorpresa.

"Cosa?"

"E' meglio così." Ribatte lui, serio "Io non sto bene, Arianne, tu lo sai, e l'unico modo che ho per tenerti al sicuro è farti stare lontano da me."

Scuoto la testa, già sentendo il peso dell'angoscia sul mio petto: non può essere vero, non mi sta davvero cacciando.

"Ma pensavo che tu mi volessi qui, che fossi obbligato."

"Avevi ragione: ci sarà sicuramente qualcuna felice di stare qui, e, con un po' di fortuna, nessuno farà troppe domande."

Louis è serio, ma io non riesco a credergli.

Mi allontano da lui, sgusciando fuori dalla sua presa, completamente sconvolta "Ma io sono felice qui."

Si mette a sedere, stringendo appena le labbra, cercando di controllarsi.

"Tu devi stare con la tua famiglia, è giusto così." Si rialza, sistemandosi la camicia dentro i pantaloni, cercando di lisciarne le pieghe.

Si avvicina a me, e mi da un leggero bacio sulla fronte, passandomi una mano fra i capelli.

Io vorrei solo mettermi a piangere.

"Devi farlo, Arianne." Sussurra, sempre vicino al mio viso "Perché ho paura che se non te ne andrai ora, non sarò più in grado ti lasciarti andare via."

E io vorrei urlargli che sarebbe quello che dovrebbe fare, che dovrebbe dimostrarmi che ci tiene, che vuole migliorare, non cacciarmi via così.

Non è giusto, non lo è per niente, e fa troppo male.

Io non dico niente, e Louis, non ottenendo risposta, sembra non trovare più una ragione per restare, lasciandomi sola.

Questa volta non tornerà più indietro.

Heart of darknessOnde as histórias ganham vida. Descobre agora