Capitolo 1 "Nuova città"

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Da New York a Hollywood c'è molta strada. Ho dormito praticamente per tutto il tempo.

<<Tesoro svegliati siamo arrivati>> afferma mia sorella, con un tono dolce e sereno.

E mi accorgo solo adesso di avere la testa appoggiata alla sua spalla. Mi alzo subito disgustata dal mio gesto.

<<senti ho accettato di venire qui con te ma oggi avevo un impegno e dovevo farmi il colore, quindi tu dovresti proprio portarmi da una buona parrucchiera>> l'avverto mentre entro nella sua gigantesca casa, e mi guardo intorno ammirando il giardino.

Penserete che io sia una stronza presuntuosa, ma tranquilli non sono quello che sembro. A volte mi esprimo male e mi faccio fraintendere, ma, più che altro, dopo avermi abbandonato in quella maniera e dopo essersi ripresentata senza preavviso e avermi trascinato qui, mi sembra il minimo.

<<Ma io ho la parrucchiera personale non c'è bisogno di fare alcun sforzo>> mi fa l'occhiolino. <<Solo che oggi è il suo giorno libero quindi verrà domani>> aggiunge poi e io annuisco soltanto.

Viene ad aprirci una cameriera bassina su una quarantina, con dei capelli biondi cenere e degli occhi a mandorla. Mi sorride e si presenta <<Salve signorina Brown, io sono Nancy, da oggi anche a sua disposizione>> sforzo un sorriso e faccio un piccolo inchino con la testa in segno di saluto.

<<Sarete affamate, vi ho preparato il pranzo>> afferma e io la seguo impaziente verso la cucina, effettivamente sto morendo di fame.

Una tavolo di vetro al centro di una grande cucina ci accoglie con tante prelibatezze. La cameriera abbassa la testa in imbarazzo <<non sapevo cosa le piacesse o no quindi..>> dice indicando i piatti sul tavolo, mentre io ho già l'acquolina in bocca.

<<Sappi solo che non c'è niente che io non mangi Nancy>> l'avviso prendendo posto mentre mia sorella mi sussura all'orecchio <<è la mia cameriera preferita, cucina meglio di tutti>> ridacchia.
Dopo aver assaggiato la pasta ai frutti di mare affermo <<Da oggi è anche la mia!>>

Dopo essermi abbuffata come non mai, un'altra cameriera, più giovane, mi mostra la stanza dove dormirò. È molto grande ma è troppo vuota per i miei gusti, anche se le pareti blu notte sono davvero stupende. Magari dopo qualche disegnino diventeranno anche più belle.
Quando lei esce finalmente dalla stanza, prendo le bombolette colorate dal mio zaino e inizio a decorare. Disegnare è sempre stata una mia grande passione, è un modo per svuotare i pensieri, o metterli in ordine, i disegni sono il mio rifugio e solo con essi riesco ad esprimere le mie emozioni liberamente.
Qualche poster e i dei peluche ed è finita, adesso non è più così vuota.

Prendo la mia piccola cassa e la collego al cellulare, metto della musica e inizio a disfare le ultime valigie. La maggior parte dei miei vestiti sono neri. Non ricordo nemmeno l'ultima volta che ho indossato qualcosa di colorato.
Forse da quando tua madre e scappata con l'amante e tua sorella ad Hollywood e la tua migliore amica è morta.
A si ecco, grazie coscienza.

Però, chi lo sa, magari riuscirò ad ambientarmi qui, magari troverò degli amici, magari riuscirò ad adottare finalmente un cane, riuscirò a trovare l'amore della mia vita sposarlo e vivere per sempre felici e contenti.

Si certo, tu le persone le fai scappare solo da come le guardi.
Si hai ragione, ma a chi voglio prendere in giro? Meglio smetterla di giocare a fare la sognatrice. Scoppio in una risata sarcastica.
I sogni sono solo illusioni, che infine non si avverano e ti lasciano sempre delusa, almeno è questo quello che ho imparato durante quest'anni d'inferno.

Decido di uscire e visitare i paraggi. Giusto per ambientarmi un pò <<Attenta a non perderti!>> urla mia sorella prima che io possa uscire. <<Non preoccuparti>> rispondo, dopodichè chiudo la grande porta alle mie spalle. Inizio a camminare senza una meta. Trovo un piccolo bar ed entro senza pensarci due volte. Prendo posto in un piccolo tavolo fuori per due e inizio a navigare un pò su Instagram.

Un ragazzo alto del tavolo difronte attira la mia attenzione. Capelli mossi, occhi smeranldo, indossa una maglietta bianca smanicata che mette in evidenzia i suoi muscoli. Ascolta della musica e canticchia a bassa voce, il suo sguardo è concentrato sul cellulare, e il mio su di lui.

Te lo stai praticamente mangiando con gli occhi, smettila di fissarlo.

Vorrei ma non ci riesco, non vedevo ragazzi così carini da troppo tempo, lasciami sognare un pò stupida coscienza.

<<Signorina...sto parlando con lei>>

<< Mh?>> mi volto distratta verso una cameriera che tiene un tacquino rosa in mano.

<<Le ho chiesto se volesse ordinare qualcosa>> ripete lei con aria scocciata.

<<Oh no, io... me ne stavo già andando realtà>> prendo il mio zainetto nero e mi affretto ad andar via.

Mi volto un ultima volta e noto che il ragazzo mi guarda sorridendo. Giro velocemente lo sguardo e riprendo a camminare mentre mi sento arrossire.

She BadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora