Capitolo 3 "Ricordi"

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Suona la campanella.

<<finalmente liberi, è il primo giorno di scuola e già voglio morire!>> urla Matt uscendo dalla classe. Mentre Cameron gli da una pacca alla schiena. Anche lui è al corso di musica e per due ore intere ha fatto dei stupidi scherzi al professore, mentre tutta la classe lo appoggiava ridendo insieme a lui.

Esco dalla scuola, e riconosco subito la macchina di mia sorella parcheggiata. Entro nel sedile posteriore per farle capire che sono arrabbiata.

<<allora ti piace la scuola?>> Chiede mentre mette in moto.

Si sai, apparte il fatto che ho dei rimbambiti in classe, che sono finita sopra la Vip della scuola e che un idiota mi ha fatto scorticare tutti i gomiti, niente male.

<<sei arrabbiata?>> chiede sospirando.

<<Io? Arrabbiata..no, che stai dicendo>> uso tutta l'ironia che ho dentro.

<<sai quando mamma ti ha insegnato a suonare il pianoforte? Non eri tanto brava, e non potevano nemmeno iscriverti ad un corso ai tempi ..>>
Si ferma un attimo per fare un breve sospiro <<beh..da oggi potrai imparare a suonarlo, suonare questo e altro, poi ci sono i corsi di canto, hai sempre avuto una bella voce, e poi ci sono così tanti corsi! E...>>si volta verso di me.

<<Okay ora basta, non voglio parlare di mamma>>la fermo sospirando.

Non ne posso più di sentirla parlare. Ho sempre amato la musica, è vero, da ragazzina amavo cantare, ballare e suonare ma dopo tutto quello che ho affrontato, mi sono chiusa in me stessa e non credo che sarà facile farmi tornare come prima, almeno non subito. In ogni caso però apprezzo il fatto che mia sorella cerca in tutti i modi di farmi felice.

Ci fermiano davanti al semaforo rosso, e guardando fuori dal finestrino, noto una piccola gelateria. Ai tavoli esterni, a destra, ci sono due genitori che portano un gelato alla loro figlia, avrà circa sette anni. Li guardo sorridere mentre lei si sporca le labbra di cioccolato, per poi scrocchiare un bacio sulla guacia del padre.

A sinistra invece due amiche stanno chiacchierando mentre bevono il loro frappè sorridendo. Sospiro. Il semaforo da il verde, e io mi volto tornando a fissare la strada, mentre mia sorella mi guarda con la coda dell'occhio dallo specchio.

~Arrivate a casa~

Corro in camera mia metto le cuffie e mi butto sul letto.
Do il via a Waiting for love. Le lacrime iniziano a rigare il mio volto. Questa è una delle canzoni che ascoltavo sempre con Lorena, la mia migliore amica che mi è stata portata via da quello stupido tumore ai polmoni.

Ricordo che la cantavano sempre insieme, beh, io cantavo, mentre lei suonava la chitarra. Era straordinaria, con quel strumento in mano riusciva a trasformare la musica in qualcosa di meraviglioso. E' stata proprio Lorena ad insegnarmi a suonare la chitarra, ma non sarò mai brava quanto lo era lei.

Ho capito in questi anni che durante il percosso della nostra vita si presentano delle persone che vengono suddivisi in due categorie:
Le prime, sono quelle che ti deludono che ti hanno fatto del male e che quindi prima o poi li dimenticherai.
Mentre le seconde, sono quelle che lasciano un segno indelebile dentro di te, e sai che anche se ti sforzi non riusciresti mai a dimenticarle, perché i ricordi che vi legano sono più forti della distanza che vi separa. Lei c'è sempre stata. Era la mia eroina, ed io avevo un disperati bisogno di un eroe nella mia vita.

Ma infondo il mondo è pieno di persone, e sono sicura che adesso, in questa nuova città, avrò a possibilità di trovare tanti nuovi eroi.

She BadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora