Capitolo 16 "A casa di Cam"

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È venerdì, è mezzo giorno e non riesco proprio ad alzarmi dal letto. Nancy vieni a bussare alla porta per la seconda volta. <<Signo...>> sospira e si corregge <<Ashley... la volevo informare che il pranzo sarà pronto tra qualche minuto>> Faccio uno strano verso per far capire che sono sveglia.
Oggi ho dimenticato di mettere la sveglia, così non sono andata a scuola.

Decido di alzarmi e uscendo dalla stanza incontro le donne delle pulizie.

<<Buongiorno>> mi salutano <<Ciao>> rispondo strofinandomi gli occhi.

Dopo aver lavato la faccia e dopo essermi resa conto di quanto assomigli ad uno zombie di prima mattina, corro in cucina dove trovo mia sorella che sorseggiare del caffè pensierosa. Nancy mi mette del riso sul piatto e io inizio a mangiare.

<<Ashley senti, finché vivrai qui dovrei seguire le mie regole..>> dice all'improvviso Jennifer guardando il vuoto con una faccia seria.

<<regole del tipo?>>chiedo perplessa.

<<iniziando dal non tornare tardi a casa>> si volta a guardarmi.

<<Cosa? Non hai il diritto di scegliere a che ora posso tornare a casa>> sorrido accigliata.

<<E invece si, sei una minorenne e sei sotto il mio affidamento, e se ti succedesse qualcosa....>>

<<Se la prenderebbero con te.>> finisco la frase con un tono secco.

Mi alzo dalla tavola <<infondo conta questo...>> esco dalla cucina e sento brontolare qualcosa ma lascio perdere ed entro nella mia stanza.

Nessuno può dirmi cosa devo o non devo fare. Durante gli ultimi anni sono sempre stata molto indipendente, visto che mio padre non c'era quasi mai. E adesso di botto mi ritrovo qui e dovrei iniziare ad eseguire delle regole? No non credo proprio.

Jennifer entra nella stanza.

<<Non ti hanno insegnato a bussare?>> chiedo nervosa.

Lei non mi da retta e si siede accanto a me sul letto.

<<Io...scusami>>sussura guardando per terra.

<<Come?>>chiedo, anche se ho capito benissimo.

<<Scusami, okay? Mi dispiace se in questi giorni ho preso troppo le sembianze della mamma. So di non esserlo, e mi dipiace di averti sgridato parecchie volte.>> sospira e si volta a guardarmi <<È che, dopo questi anni senza si te io...non lo so, per una volta volevo provare ad essere veramente una buona sorella...ma ho capito che non è questo il modo.>> dice con voce roca. Si morde le labbra e guarda dinuovo in basso.

Le faccio segnale di mettersi accanto a me, e ubbidisce.

Si sdraia e guardiamo entrambe la soffitta, sospirando.

<<Mi sa che ci serve qualche lezione per come si fa la sorella>> commento poi. Sorride <<Già, mi sa proprio di si>>

<<ci ho pensato>> dico dopo un po.

<<A cosa?>> chiede guardandomi.

<<Dovrei iscrivermi in palestra>> dico annuemdo e lei scoppia a ridere.

Sono le tre e mezza e mi sto annoiando. Penso che andrò a fare una passeggiata. Inizio a vestirmi velocemente. Spazzolo i capelli e faccio una crocchia morbida. Esco di casa e inizio a camminare senza meta finché non senti squillare il mio cellulare.

<<Pronto?>> rispondo senza nemmeno guardare chi è.

<<Ehi bellezza>> Cam.

She BadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora