1 ~ Mary

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Che caldo infernale, siamo partiti ieri sera alle 11 e non ho potuto riposare neanche mezz'ora, stipata nei sedili dietro, dentro questa Punto classe 2000. Papà tirchio com'è non si è ancora deciso a cambiarla, effettuare 1000 chilometri con i bagagli sulle gambe non è il massimo e mamma che non sta zitta un attimo.
- Maria Assunta mi vuoi rispondere? -
Faccio finta di non ricordare la domanda quando mi chiama Maria Assunta la odio, mannaggia alle usanze meridionali di avere il nome delle nonne, non potevano chiamarsi Giulia e Sara? Mi chiamano tutti Mary, anche papà che sta ridendo sotto i baffi. L'ho minacciata di non rivolgerle più la parola se pronuncerà quei nomi davanti ai miei nuovi coinquilini, mamma che agitazione al pensiero di questa convivenza. Io che non sono mai uscita dalla Basilicata, dalla mia bella Tricarico con 5000 anime ora mi ritroverò nella metropoli, Torino con i suoi 900000 abitanti. Cosa non si fa per lo studio, la mia vita, ingegneria dell'ambiente e territorio la mia tanto sospirata laurea, varcherò la soglia dell'ateneo più all'avanguardia del Paese, il famoso politecnico di Torino. Mi tremano le gambe al pensiero, non ho mai conosciuto amori e amicizie ma solo una parola..sacrificio. Lo studio mi ha tolto ma mi ha dato anche tanto, la fierezza nello sguardo dei miei genitori e il mio orgoglio davanti alla mia impeccabile carriera scolastica.
- Franco accelera, non puoi andare ai 100 all'ora. Devo cucinare i cavatelli con il ragù che ho preparato ieri sera, i tuoi coinquilini Assunta non avranno mai assaggiato queste leccornie -
Ed ecco la pasta fresca sulle mie gambe con tanto di pentolone sul mio fianco, solo al pensiero di fare il primo pranzo con mia mamma e i miei nuovi compagni di avventura mi sento svenire. Oltretutto mamma vuole rimanere una settimana a Torino per capire se riesco ad ambientarmi.
- Rita non posso andare più dei 100 all'ora questa macchina ha 300000 km lo sai -
- Maria Assunta lo sai vero che quei due ragazzi dovranno avere le camere lontane dalla tua? Pura e casta fino al matrimonio me l'hai promesso! -
No ma io prendo il primo treno e torno a casa, ancora con questi discorsi da Medioevo, basta!
Finalmente dopo due ore nonché dopo 13 ore di viaggio arriviamo all'appartamento alla periferia di Torino, una via che attraversa il lungo Corso Giulio Cesare, mi sono documentata prima di partire e Torino è già la mia città. La mia piccola valigia non regge il confronto degli enormi bagagli di mia madre, per una settimana si è portata dietro l'intero frigorifero nonché la macchina per far la pasta in casa. Per fortuna sono riuscita a convincerla con l'aiuto di papà ad alloggiare in un hotel a qualche chilometro da me, l'imbarazzo sarebbe salito a dei livelli improponibili, tutti insieme appassionatamente io mammata e i ragazzi.
Saliamo le scale, terzo piano senza ascensore, perderò sicuramente i miei chili di troppo a fare avanti e indietro dall'università tutti i giorni, non vedo l'ora. Ma che caldo fa, siamo all'inizio di Ottobre e mi aspettavo una Torino immersa nella nebbia e nel freddo invece è più caldo di Tricarico, ben 22 gradi.
Sto sudando nonostante sia papà a portare la mia misera valigia con i miei tre vestiti preferiti e oramai logori, 3 paia di scarpe e qualche tuta per stare comoda in casa. Non ho mai fatto pesare a papà il suo povero stipendio fatto di levatacce e ore di straordinario alla carpenteria dove lavora da quando aveva 15 anni. Mamma ha sempre accudito casa e come tante donne al sud ha fatto sempre e solo la casalinga. Donna tutta d'un pezzo che ammiro nonostante la sua continua intrusione nella mia vita, il mio futuro sarà diverso, non voglio sicuramente soldi ma la realizzazione nella carriera lavorativa.
Eccoci all'entrata dell'appartamento, ammetto di essere tesa ma alquanto speranzosa, una nuova vita mi attende. Papà gira la chiave e appena entrati fa letteralmente cadere il bagaglio per terra, mia mamma inciampa e lo spettacolo davanti a noi è completamente inaspettato..una ragazza piena di tatuaggi e piercing con minigonna e top striminzito.
- Benvenuta! Tu devi essere Mary, io sono Noemi piacere..ci divertiremo io e te con questi bei maschioni in casa - Indica i due bellissimi ragazzi al suo fianco e mi fa l'occhiolino.
Mia madre emette uno stridulo - Oh mio Dio! -
Sta per avere un infarto lo sento.

Eccovi un piccolo pezzo di Mary..nel prossimo capitolo conosceremo la super tatuata Noemi 😉

Papaveri rossi alla fermata del treno (#1 Book)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora