Capitolo 1

118 10 2
                                    

Apro gli occhi, vedo la luce filtrare dalle tapparelle socchiuse, mi alzo trascinando le mie pantofole per terra, dirigendomi verso il bagno di casa mia. Mi sono appena trasferita, non so cosa succederà oggi, come continuerà la mia vita, è tutto un mistero.
Mentre mi guardo allo specchio davanti al lavandino, sento il suono della mia suoneria e mi giro verso la porta. Noto mia sorella Giulia con in mano il mio cellulare che mostra chi mi sta chiamando.
<<Vuoi rispondere?>> mi chiede preoccupata.
<<No, non ce la faccio ancora>> vedere quel numero mi porta in mente dei ricordi, che da oggi cercherò di eliminare definitivamente dalla mia vita, devo andare avanti.
<<Lo sai che gli dovrai rispondere ad un certo punto, è tuo padre>> sentire quella parola, mi distrugge il cuore. Un padre non è solo la persona che ti mette al mondo, ma anche una persona che ti accudisce, che ti vuole bene, che farebbe qualunque cosa per te. Per me non è mio padre, ma un mostro.
<<Lui non è mio padre>> dico fredda trattenendo le lacrime.
Lei appoggia il telefono che nel frattempo ha smesso di squillare e mi abbraccia, mia sorella, è il più bel riferimento che potessi mai avere, lei mi ha educato, mi ha cresciuto come se fossi una figlia per lei, anche se a dir la verità, non siamo nemmeno del tutto sorelle... Mia madre ha avuto una figlia, Giulia, con il suo primo marito e anni dopo, si è sposata con mio "padre" Mario. Da quando mia madre se n'è andata, Giulia si è sempre presa cura di me.
Non ho nessun ricordo di mia madre, è morta poco dopo avermi dato alla luce.

Ci stacchiamo dall'abbraccio e andiamo ognuna nella propria stanza, a prepararci, Giulia per il lavoro, io per la scuola.

Nuova città, nuova scuola, nuova vita.

Entro nella mia nuova scuola, è immensa, ci si potrebbe perdere dentro, ho scelto il liceo di scienze umane, come mia sorella, solo che lei voleva diventare una maestra, invece il mio sogno è diventare una psicologa.
Non per vantarmi, ma a scuola ho la media del nove, mi impegno molto, perché è l'unico modo per fare il lavoro che mi piace, voglio diventare una psicologa, per riuscire a capire le persone, aiutarle a risolvere i loro problemi e da una persona timida e insicura, riuscire a tirare fuori una persona allegra e socievole.

Giro per i corridoi, non riesco a trovare la mia classe. Chiedo ad una signora, che credo sia una bidella, una donna sulla cinquantina, robusta, con i capelli corti e castani.

<<Mi scusi, sto cercando la seconda dell'indirizzo scienze umane>> chiedo.
<<Ciao, guarda ti accompagno io>> mi dice prendendomi sotto braccio e camminando verso la classe.
<<Sei agitata?>> mi chiede.
<<No, mia sorella dice che non devo avere paura di questa cose>> lei mi sorride calorosamente.
<<Sta tranquilla, qui sono tutti molto gentili, vedrai che troverai bene>>
Arrivate davanti alla porta, lascia il mio braccio, e mi invita ad entrare.

Entro nella classe, nessuno mi nota, sono tutti impegnati a fare altro. Mi siedo sulla prima sedia che trovo libera, e iniziò a fissare il vuoto...
Mi sento osservata, noto una ragazza, alta con i capelli lunghi e castani, vestita tutta di bianco. Ha un bel viso però è magro e scavato, sembra stanca.
<<Ciao>> mi dice la ragazza.
<<Ciao>> dico a mia volta.
<<come ti chiami, non ti ho mai vista qui?>> mi dice ad un certo punto.
<<Mi chiamo Gaia e mi sono appena trasferita qui con mia sorella, e tu?>> rispondo, sperando che non mi faccia "quella" domanda.
<<Io mi chiamo Emma, perché vivi con tua sorella, i tuoi genitori?>> ecco, perché non si fanno mai i fatti loro.
<<Non mi piace parlarne.>> dico abbassando la testa.
<<Ok, non fa niente, tu hai 15 giusto, non sei come il 70% degli alunni di questa classe, che sono stati bocciati più di una volta?>> chiede speranzosa.
<<Sul serio? Comunque sì, ho 15 anni>> finalmente qualcuno con cui chiacchierare, era da troppo che non interagivo con qualcuno che non fosse mia sorella...

Arriva l'insegnante è magro, alto, con la faccia seriosa.

Entra dando il buongiorno.

<<Ciao, tu sei la nuova ragazza!>> dice guardandomi negli occhi, mi da una strana sensazione... lo guardo timidamente non riuscendo a rispondere, lui fa un cenno di sorriso e passa oltre.

Vedo che molti li chiama per nome, inizia chiedendoci di parlare di come abbiamo passato l'estate; tanti l'hanno passata allo stesso modo...

La giornata finisce velocemente, quasi non mi accorgo di dover già tornare a casa, io ed Emma siamo state molto tempo insieme, ma come sempre ho pensato molto a Giulia.

Apro la porta di casa, non c'è nessuno; mia sorella è al lavoro, fa la commessa in un supermercato qui vicino, ha sempre fanno molti sacrifici per crescermi, perfino rinunciare ai suoi sogni; io per darle una mano, ho deciso di cercare lavoro come babysitter. Mi ha consigliato di cominciar distribuendo volantini, per strada, che ho fatto ieri sera.

Sto per uscire di casa ma sento il mio telefono squillare, è lui la persona da cui sto scappando.
È la seconda volta che chiama oggi, che faccio rispondo?

Autrice:
Buona Pasqua a tutti/e!!!🎉🎉🎉
Ecco il primo capitolo del mio nuovo libro!!! Volevo pubblicarlo a Pasqua ma la voglia di mostrarlo a tutti i lettori ormai era troppa, beh, diciamo che è un regalo che faccio per Pasqua in anticipo; spero vi piaccia, sopratutto ad una mia cara amica che fremeva dalla voglia di leggerlo😘, beh, cosa altro potrei dire??? Ah sì, proverò a pubblicare ogni venerdì.
Spero di avervi rallegrato la giornata. Ciaoooo.

The sky is my thougthNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ