Al ricordo di quella scena allontano la sedia dal tavolo e mi alzo tranquillamente mettendomi tra i due troppo vicini per i miei gusti. Non sono mai stata una alla quale piace fare l'eroina, ma quel ragazzo è in lacrime accerchiato da persone che ridono di lui pronte a fargli del male e a me questa situazione fa letteralmente ribollire il sangue nelle vene.
Le risate si placano e sento dei bisbiglii che durano poco, Lucas per poco non scoppia a piangere e la cosa mi innervosisce. Faccio per tornare in classe e allontanarmi da quella situazione ma Madison e le due gemelle mi sbarrano la strada
"Parker, mi ricordo di te, sei nel mio corso di letteratura" esclama con quella sua faccia da schiaffi
"Che ne dici se la prossima volta li facciamo cadere entrambi?" Propone Andrew a voce bassa, credendo di non essere sentito
"Se ti avvicini a me sei morto" esclamo fermamente
"Mio Dio, non capisco se sei coraggiosa o solo stupida" mormora Madison alzando un sopracciglio sorpresa
"Perché non te la prendi con chi sa difendersi?" domando retorica "Ti fa sentire uomo prenderti gioco di un ragazzo di 17 anni davanti a tutti?"  
"Non farmi arrabbiare Parker, non ti conviene metterti contro di me" mi avverte con sguardo acido e scontroso
"Sono lusingata che ricordi il mio nome" affermo sarcastica "peccato io non ricordi il tuo" scrollo le spalle
"Credi di far paura?" abbassa il tono della voce divertito
"Dai ragazzi basta, lasciateli stare" Margareth gesticola nervosa cercando di alleggerire la situazione
"Perchè non chiamiamo Dylan? Il capitano saprà certamente come farle passare la voglia di parlare" ringhia Madison
Gli sguardi di tutti i ragazzi della mensa sono fissi su di noi, io invece guardo solo Madison che appena entrano alcuni professori nella mensa alza gli occhi al cielo per poi guardarmi con fare divertito.
"Salvata per un pelo" sorride falsamente accarezzandomi i capelli, per poi fare segno alle altre due di andare via
Alzo gli occhi al cielo e sposto l'attenzione su Lucas che è ancora seduto sul pavimento con gli occhi lucidi e il viso rosso.
"Dai vieni" gli afferro la mano e lo aiutai ad alzarsi, lo accompagno a buttare il vassoio per poi prendere la mia roba e dirigermi in bagno con lui. 

"Ma è il bagno delle ragazze" sussurra imbarazzato fermandosi in mezzo al corridoio  
"È vuoto, non ci viene mai nessuno a ora di pranzo" lo rassicuro
"Perché?" Si acciglia
"Mirtilla Malcontenta" esclamo retorica
"C-come?" Mi guarda come se fossi pazza
"Lascia perdere" sbuffo scocciata 

Una volta entrati noto che come sempre ho ragione, il bagno è deserto e infatti Lucas sospira di sollievo facendomi ridacchiare. Poso le mie cose accanto al lavandino e inizio a frugare nel mio zaino per trovare qualcosa per aiutarlo a darsi una sistemata
"Perché hai tutti questi medicinali?" Domanda ingenuamente
"Soffro d'asma" mento non distogliendo lo sguardo dallo zaino
Nessuno sa mentire meglio di me, lo faccio talmente tante di quelle volte che mi risulta più difficile dire la verità.
"Tieni" gli passo delle salviette per pulirsi, bagno della carta igienica che lo aiuta con i pantaloni, ma quando lo guardo meglio noto che era impossibile recuperare quel maglione.
"Toglilo" gli faccio segno per poi sfilarmi la felpa
"Ma..."
"È maschile tranquillo" sussurro sistemando la maglietta
"Perché hai felpe maschili?" domanda curioso  
"Fai troppe domande" lo guardo male
Mima uno 'scusa' e si infila la mia felpa, si pulisce la faccia e per un attimo stretto nella mia felpa sembra quasi un figo.
"Mi piacciono gli abiti maschili" rispondo dopo un po' "sempre se quegli abiti non sono i tuoi maglioni" esclamo facendolo scoppiare in una fragorosa risata
Ammetto che è proprio carino, ha dei tratti ben marcati ma dava l'idea di un bambino.
"Sei carino quando ridi, dovresti farlo più spesso" suggerisco mettendo lo zaino in spalla
Lo vedo arrossire e non riesco a trattenermi dal ridacchiare
"Sei l'unica fino ad adesso che mi abbia difeso, ma perché l'hai fatto? Lo sai che ora prenderanno di mira anche te?" domanda cauto sistemandosi gli occhiali sul naso
"Non mi importa, non resterò qui per molto" mormoro poggiando la schiena contro il muro
"Cambi scuola?"
Lo guardo impassibile per qualche secondo per poi annuire. Faccio per uscire ma vengo bloccata dalla sua voce
"Grazie" sorride dolcemente, scrollo le spalle in sua direzione per tornare in aula

In Another LifeWhere stories live. Discover now