Capitolo 9.

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Per quanto assurda potesse essere la situazione, tra creature potenzialmente mortali scomparse, bambini quasi orfani ricoverati in ospedali e turni di lavoro estenuanti, la mia vita aveva preso una piega che mi piaceva.

Avevo una quotidianità. Una quotidianità che non sfociava mai nella routine, non era mai noia. 

Tutte le mattine mi svegliavo con un suo bacio, tutte le sere andavo a dormire accompagnato da una sua carezza, tutto il giorno ero affiancato dal suo dolce ed accogliente profumo.

Sono diventato terribilmente sdolcinato, lo so, ma non potrei mai immaginare di passare una sola notte senza sentire la sua flebile buonanotte

Nella mia vita ogni cosa era finalmente, e paradossalmente, al suo posto.

"Hermione il mio turno è finito, andiamo a casa?" dissi entrando nell'ufficio della mia fidanzata.

I suoi occhi si staccarono per un secondo dal fascicolo che stava leggendo febbrilmente qualche istante prima e mi vennero a cercare, rilassandosi solo quando si posarono finalmente sopra ai miei. Era una sensazione strana, quella di avere gli occhi così incatenati per qualche secondo, una sensazione terribilmente strana quanto indispensabile per me. Le ciglia lunghe e scure si strinsero per un secondo intorno ai suoi occhi, rivelando le adorabili pieghette che preannunciavano un sorriso; infatti, solo dopo una frazione di secondo, le sue labbra rosate si incurvarono in uno di quei sorrisi paradisiaci che solo lei sapeva dispensare.

"Si, Draco. Devo solo finire di leggere questo fascicolo. Puoi accomodarti per dieci minuti? Giuro che non ci vorrà di più." disse lei indicandomi la poltrona davanti alla sua scrivania.

"Certo, amore. Fà pure, non ho fretta." le risposi accomodandomi d'innanzi a lei. 

Mi presi qualche secondo per osservarla.

Le guance erano arrossate, il trucco stava iniziando pericolosamente a scivolare giù dai suoi occhi dopo 12 ore di onorato servizio, il petto si abbassava e si alzava regolarmente mentre leggeva. 

Notai che stava torturando la catenina che portava al collo.

"Bella, quella collana. Chissà da quanto tempo ce l'ha." pensai mettendola a fuoco.

"Potrei comprarle una nuova collana, così magari lascerebbe un po' di tregua a quella povera catenina." 

Sorrisi sotto i baffi e guardai l'orologio.

Era ancora presto, avrei sicuramente trovato una gioielleria aperta, perciò mi alzai dalla poltrona.

"Tesoro mi sono ricordato di dover sbrigare una piccola commissione, ci vediamo a casa?" dissi avvicinandomi a lei.

"Che commissione?" rispose lei aggrottando le sopracciglia.

"Niente di importante, devo solo ritirare dei gemelli nuovi che avevo commissionato al gioielliere dall'altro lato della strada. Voglio approfittare dell'orario, altrimenti non so quando riuscirei a ripassarci." mentii spudoratamente, poi le sorrisi e le schioccai un bacio sulla testa.

Lei mi accarezzò il braccio e mi salutò, dicendomi che l'avrei trovata in salone.

Mi incamminai verso l'uscita, attraversando l'atrium e attraversai la strada. Mi smaterializzai davanti a una famosa gioielleria, lì spesso compravo i regali per mia madre. 

"Signor Malfoy, bentornato! Da quanto tempo non veniva a trovarci!" esordì l'elegante proprietario aprendo le braccia e venendomi incontro.

"Buonasera Signor McLaine, si lo so è passato davvero troppo tempo. Spero solo di non essere arrivato a orario di chiusura." dissi stringendo calorosamente la mano all'uomo paffuto che avevo davanti.

"Sciocchezze, sciocchezze! Anche se così fosse avrei riaperto volentieri il negozio pur di esaudire ogni suo desiderio! In cosa posso esserle utile oggi?" 

Quell'uomo era sempre sorridente. Basso, rotondo e con le gote perennemente rosse. Aveva lunghi baffi che gli coprivano quasi interamente le labbra e degli occhiali più tondi di quelli di Potter.

"Mi servirebbe una collana per una signora. Qualcosa di semplice, non è una donna vistosa." risposi guardandomi intorno.

"Oro bianco, giallo o rosa?" chiese McLaine andando dietro al bancone

"Proverei con l'oro rosa, non le ho mai visto nulla indosso di quel metallo."

Davanti a me apparvero decine e decine di collane, alcune terribilmente pacchiane, altre completamente tempestate di qualsivoglia pietra preziosa.

"No, non è questo quello che cerco. E' una donna fine, semplice ed elegante. Matura ma leggermente infantile. Sicuramente questi gioielli sono meravigliosi, ma non per lei." dissi scuotendo la testa.

"Aspetti allora, provo a proporle qualcosa della nostra produzione." disse poi l'ometto scomparendo dietro ad una porta.

Riemerse qualche istante dopo con tre piccoli pacchetti.

Nel primo vi era una collana molto lunga, catena di oro rosa e alcune perle sparse.

Nel secondo un girocollo satinato rigido.

Non mi piaceva la piega che stava prendendo la conversazione, temevo che non sarei mai riuscito a trovare il regalo perfetto per Hermione.

"Questo l'ho fatto io con le mie mani, mia figlia ne ha ricevuto uno simile per il suo ultimo compleanno, solo che al posto del cuore c'era una stella." disse poi aprendo l'ultimo pacchetto.

Una catenina di oro rosa, della lunghezza giusta per abbracciare morbidamente il suo collo sottile, e al centro aveva un piccolo cuore di oro rosa satinato, non più grande di un bottone da camicia. Era semplice, fine, elegante e leggermente infantile. Era perfetto!

"Eccola, è questa la collana giusta." dissi prendendola tra le mani e osservandola più da vicino.

"Signor Malfoy, lei prima ha detto che la signora in questione non ha nulla in oro rosa, se vuole ho degli orecchini che si sposano perfettamente. Li ho fatti io stesso insieme alla collana." 

"Sarebbe così gentile da mostrarmeli?" chiesi incuriosito.

L' uomo sorrise e annuì, prendendo una quarta scatolina.

Al suo interno vi erano dei piccoli orecchini da lobo con gli stessi cuoricini della collana, sarebbero stati perfetti.

"Meravigliosi, li prendo entrambi!" dissi richiudendo le scatole.

McLaine sorrise nuovamente e iniziò a preparare una perfetta confezione regalo.

Mentre mi avvicinavo a lui per pagare, il mio sguardo venne rapito da una serie di anelli di fidanzamento.

Erano meravigliosi, ma solo uno mi colpì particolarmente.

Era discreto, ma luminoso, due file di diamanti, cosi piccoli da non superare un millimetro, che si intrecciavano su loro stesse abbracciando un diamante centrale più grande. 

Costava una fortuna, ma non avrei saputo immaginare un altro anello al suo dito.

"Signor McLaine, mi scusi se la interrompo. Prendo anche questo anello." dissi indicandoglielo.

"Lei ha sempre un ottimo gusto Signore, quindi devo dedurre che sta per sposarsi?" rispose l'uomo ammiccando.

"Lo spero, McLaine!" dissi prendendo il portafogli.

L'uomo sorrise e mi porse il conto.

Uscii dalla gioielleria, dopo aver salutato calorosamente il proprietario, e mi smaterializzai davanti casa.

Con un colpo di bacchetta rimpicciolii il pacchetto con l'anello e lo riposi nella mia tasca. Quel gioiello avrebbe dovuto aspettare ancora un po'. 

Entrai e la trovai sul divano che leggeva una storia alla piccola Lily.

"Zio Draco!" disse la bambina quando mi vide arrivare e subito mi corse incontro.

Presi in braccio la bambina e mi avvicinai ad Hermione in soggiorno. 

"Hai trovato quello che cercavi, tesoro?" mi chiese lei dandomi un bacio.

"Certamente" risposi io con un sorriso.


Petrichor        || Dramione ||Where stories live. Discover now